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Da Castenaso ai calanchi dell'Abbadessa

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Data ultima modifica:
16/02/2004

Da Castenaso ai calanchi dell'Abbadessa lungo l'Idice

Ritrovo e partenza in centro a Castenaso al parcheggio di fronte alla casa protetta Damiani a fianco della riva sinistra Idice.

Si attraversa il fiume Idice ed appena terminato il ponte si gira a destra e si imbocca lo stretto spazio tra la recinzione e l'argine.
Ci si ritrova in un parcheggio e si imbocca a destra un sentiero che immediatamente scende e fiancheggia il fiume.
Si segue la traccia e si passa sotto il ponte della ferrovia e della tangenziale di Castenaso. Il sentiero prosegue tra il campo da golf a sinistra e il fiume a destra.
Si prosegue in direzione sud superando un cancello con passaggio pedonale/ciclabile laterale (Km 2.0) imboccando una asfaltata, che costeggiando il tiro a segno ci porta alla località Borgatella. (Km 4.0)

Si attraversano gli stradelli Guelfi è passati sotto il cavalcavia della autostrada si imbocca una carrabile sulla destra. (Km 4.2)

Attraversata una zona con orti e baracche si imbocca un sentiero che costeggia inizialmente un maneggio. (Km 4.4)

Seguire il sentiero mantenendo la direzione sud fino a raggiungere una carrabile che porterebbe alla strada che congiunge Colunga con Idice di S.Lazzaro. (Km 5.6)
IGNORATE la carrabile e ritornare verso il fiume seguendo la carrabile in direzione opposta.
Dopo poco si raggiunge il cavalcavia ferroviario della linea adriatica. (Km 6.0)

Qui sono possibili due varianti:
scendere alcuni gradini di fortuna e passare sotto al ponte,
oppure seguire a sinistra il sentiero che brevemente ci porta ad un sottopasso. Questo conduce ad un sentiero rettilineo e dopo un "gomito" a destra attraversiamo un argine secondario.

Sempre verso sud raggiungiamo il sottopasso della via Emilia in località Idice. (Km 7.1)
(In questo tratto potremmo trovare dei lavori di risistemazione dell'argine che potrebbero bloccarci il passo)

Lasciato Idice, sempre seguendo il sentiero, costeggiamo prima un laghetto derivato dagli scavi delle cave e dei cumuli di ghiaia, mentre alla nostra destra possiamo ammirare un vecchio mulino restaurato, la sua diga e gli uccelli acquatici addomesticati che frequentano il bacino. (Km 8.5)

Passiamo sotto al cavalcavia della strada che congiunge la provinciale che fiancheggia il ca' de Mandorli e S.Lazzaro. (Km 8.8) Lo lasciamo alle spalle e poco dopo raggiungiamo il vecchio percorso Ca' de Mandorli - S.Lazzaro. (Km 9.1)

Qui riattraversiamo il fiume sul ponte o in caso di acqua scarsissima anche attraverso il guado. Fiancheggiamo il colle su cui sorge la chiesa di Pizzocalvo (?) sulla via Molino grande ed al quadrivio (a destra prosegue la strada, a sinistra indicazioni per il parco del Molino grande) proseguire dritto imboccando la fondovalle Idice per Via Montebello. (Km 10.0)
La fondovalle termina a Mercatale, ma noi l'abbandoniamo prima, quando a sinistra la strada conduce ad un guado camionabile. Attraversiamo il fiume e raggiungiamo la provinciale che va verso Monterenzio imboccandola a destra ed abbandonandola dopo poche decine di metri verso sinistra, imboccando una stradina vicinale che riporta l'indicazione di sentiero 817.
Ai bivi seguiamo le indicazioni di sentiero inerpicandoci fino a raggiungere il crinale incrociando un sentiero (801 Settefonti) che proviene dalla chiesa di Castel de Britti.
Imbocchiamo il sentiero a destra cercando di mantenere l'equilibrio tra impronte di cavalli sul solco scavato dall'acqua che ha reso ripide le pareti del sentiero.
Qui la pendenza si fa impegnativa e solo quelli allenati e dotati di buon equilibrio riusciranno a restare in sella.
Il sentiero spiana leggermente, superiamo alcuni ruderi, una chiesetta sulla destra (Km 15.7), un ripetitore sulla sinistra e dopo un altro strappo raggiungiamo via del pilastrino (Km16.1).
A metà circa di via del pilastrino, val la pena di sostare al punto panoramico sui calanchi dell'Abbadessa, dotato di area di sosta e tabelle con le indicazioni.


Raggiungiamo l'asfaltata via Settefonti (Km 17.7) che imbocchiamo a sinistra per qualche centinaio di metri fino al cancello della azienda agricola Dulcamara. Entriamo a sinistra, Fiancheggiamo i locali della azienda e seguiamo a destra il sentiero che comincia a scendere. Qui sulla sinistra c'è una fontanella e possiamo bere tranquilli perchè qui inizia la discesa ed il divertimento.
Vista dei calanchi dal punto panoramico

Per un paio di bivi teniamo la destra fin quando non usciamo dalla macchia. Qui vale la pena di sostare nuovamente ad ammirare nuovamente i calanchi che stavolta ci dominano dal fianco e dall'alto. Chi avesse percorso questa discesa al passo avrebbe potuto leggere i cartellini identificativi delle varie essenze costituenti il sottobosco.

Proseguiamo la discesa facendo attenzione ad alcuni tratti, comunque addolciti dai successivi passaggi e dopo essere rientrati ed usciti dalla macchia attenzione ad imboccare sulla sinistra il guado al ruscelletto (Km19.7). Seguiamo il sentiero raggiungendo delle abitazioni con a guardia cagnetti rumorosi fino alla chiesa di S.Andrea.

Seguiamo la strada asfaltata V. S.Andrea, fino ad incrociare via del pino che lasciamo subito per imboccare il percorso ciclabile del comune di Ozzano indicato da una tabella (Km 22.5). Questo percorso ci porta all'interno di Ozzano (Km 24.0).

Qui se non abbiamo dimestichezza con le strade a sud parallele alla via Emilia imbocchiamo quest'ultima, attraverso via Volta e via Galvani, fino alla località Idice dove prima del ponte sul fiume deviamo a destra (Km 27.6) per imboccare nuovamente il sentiero lungo Idice percorso all'andata che seguiamo fino al punto di partenza (Km 35.3).