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Conclusioni

In questa tesi sono state analizzate le principali fonti di instabilità per l'emulatore di dispersione di polarizzazione ed è stato valutato il loro impatto sulle prestazioni dell'emulatore stesso. Sulla base delle analisi svolte sono state scelte le configurazioni di lamine a minima sensibilità in grado di garantire una certa stabilità dei valori in uscita.

É stato implementato un algoritmo genetico che a partire dalla coppia DGD - SOPMD richiesta in uscita trova la combinazione di angoli adatta a fornire in uscita i valori richiesti. Le misure dei valori delle uscite utilizzando in ingresso gli angoli forniti dall'algoritmo genetico dimostrano la convergenza tra i valori attesi e quelli misurati, anche nel caso in cui si utilizzi l'algoritmo genetico con controllo di temperatura.

La temperatura ambiente infatti si è rivelata un parametro particolarmente critico, in grado di mutare le caratteriche del sistema anche solo per variazioni di pochi gradi. É stato dimostrato che la temperatura agisce direttamente sullo spessore delle lamine modificando le caratteristiche del sistema sia in termini di prestazioni sia in termini di numero e distribuzione sul piano DGD - SOPMD di coppie raggiungibili.

Per mantenere la convergenza tra le caratteristiche del sistema reale e quelle del simulatore di PMD interno all'algortmo genetico, è stato implementato e tarato un controllo di temperatura nell'algortmo stesso, in modo da poter modificare il sistema simulato man mano che la temperatura ambiente varia.

Si ritiene tuttavia che si possano raggiungere le migliori prestazioni facendo funzionare l'emulatore in ambiente termostatato, raggiungendo così il duplice obiettivo di stabilizzare le prestazioni e di rendere trasportabile il dispositivo.

In alternativa si può rendere l'emulatore più stabile rispetto alla temperatura sostituendo le lamine in calcite con altre in vanadiato d'ittrio, che presenta un valore ridotto del coefficiente di espansione termica. In questo modo lo spessore delle lamine può considerearsi quasi stabile nell'intervallo di temperatura che di norma si mantiene in laboratorio.

Nel caso si intenda procedere alla sostituzione delle lamine si ritiene che le nuove debbano essere tutte del medesimo spessore in modo da rendere più uniforme la distribuzione delle coppie raggiungibili sul piano DGD - SOPMD. Inoltre si suggerisce di sfruttare i risultati ottenuti in questa tesi riguardo la robustezza dei valori di uscita dipendentemente dallo spessore scelto per le lamine. Infatti una scelta opportuna dello spessore delle lamine permette di minimizzare la deriva dei valori in uscita, ottenendo così un emulatore particolarmente robusto.

Preventivamente sarebbe necessario un confronto tra una sorgente di PMD coerente [13] e una sorgente incoerente come quella finora sviluppata in questa tesi; si ritiene infatti che la sorgente coerente possa essere meno ricca di coppie DGD - SOPMD raggiungibili rispetto alla corrispettiva sorgente incoerente, che tuttavia si dimostra meno stabile.

Per concludere l'analisi delle dipendenze dalla temperatura sarebbe inoltre necessario analizzare le eventuali derive in lunghezza d'onda del laser. Nel caso in cui fosse dimostrata l'instabilità della sorgente laser al variare della temperatura potrebbero essere ricondotte a tale motivo gli scostamenti rilevati tra valori misurati e valori attesi in uscita dell'emulatore.


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Leonardo Sabaini 2003-08-16