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05.12.2004

Cari amici. ho ricevuto via e-mail i volantini sulla MARCIA CONTRO IL PONTE SULLO STRETTO. Non posso aderire fisicamente, abitando come sapete a Roma, ma contrarissimo alla costruzione del Ponte (Sicilia e Calabria hanno bisogno di cose primarie e più importanti nel breve periodo) ed assiduo sia della Calabria che della Sicilia. L'unica manifestazione che posso fare è questa: «CARO (si fa per dire!) GOVERNO, PIUTTOSTO CHE VOLER CREARE IL PONTE (altra mossa elettorale di Voi Signori della Cdl) pensate a costruire Strade, Ferrovie, a portare acqua alle Persone e all'agricoltura. Pensate alle famiglie indigenti, al carovita, alle basse pensioni ecc. ecc. ecc...». Grazie e perdonate se non ci sarò. Auguri Circolo Legambiente di Ricadi. E NON MOLLATE!!!

Roma, 5 dicembre 2004

29.08.2004
La cementificazione selvaggia delle nostre coste è stata da sempre uno dei mali oscuri di una terra che, pur dicendosi orientata al turismo, non ha mai difeso e tutelato il proprio ambiente. Chi sceglie di trascorrere le proprie vacanze in Calabria lo fa soprattutto nella consapevolezza che la nostra regione dovrebbe avere dalla sua una costa ancora incontaminata. Condizionale d'obbligo quando questa "teoria" è costretta a fare i conti con la cruda realtà dei fatti, posti in risalto in questi ultimi giorni dalle colonne del "Quotidiano della Calabria". Gli ecomostri del Tirreno, ma anche tutti quelli che deturpano la costa jonica, sono l'esempio lampante di come le istituzioni calabresi facciano poco o nulla per difendere l'ambiente. Cosa ancora più grave quando sono le stesse istituzioni a cementificare ogni luogo con progetti funambolici e privi di senso logico, se non quello prettamente economico. Ho visitato Ricadi e conosco Franco Saragò, da sempre impegnato a difendere i soli interessi dei cittadini, e sono rimasto colpito nel vedere che una costa come quella del Vibonese sia stata invasa da strutture che ne hanno mutato gravemente l'habitat. Lo splendido mare e gli inconfondibili scenari di Ricadi e dell'intero comprensorio non possono e non devono subire altri e ancora più penosi attacchi, come nel caso del progetto per la realizzazione di un approdo che, piccolo o grande che sia, muterebbe sensibilmente i luoghi. I calabresi tutti dobbiamo fare una scelta: difendere la nostra terra o cedere alle lusinghe degli affari economici che potrebbero derivare dall'ennesima struttura sul mare. Alle istituzioni il compito di difendere e tutelare l'ambiente sotto ogni punto di vista, dalla cementificazione al perfetto funzionamento dei depuratori. Ai cittadini il ruolo irrinunciabile di portare avanti quel senso civico dimostrato ampiamente in questi giorni da quanti sono scesi in campo per difendere le nostre coste.
Botricello, 29 agosto 2004
20.08.2004
E Lino Polimeni? Sapete per caso che fine ha fatto l'inviato molto speciale di Videocalabria che invitava il caporedattore del tg3 Pino Nano a far battere nel suo petto quel cuore di giornalista d'inchiesta che lo ha animato in innumerevoli battaglie? Lo hanno zittito di nuovo? E l'«art. 21» di cui tanto parla?
17.08.2004
Oggetto: Porto di Capo Vaticano
Sono rientrata oggi dalle vacanze estive che puntualmente trascorro, da circa quindici anni, a Capo Vaticano con mio marito e i miei figli. Ho saputo, mentre ero in vacanza, che il sindaco di Capo Vaticano ha intenzione di costruire un porto e ho cercato, per quanto mi è stato possibile, di seguirne le vicende. E' ASSOLUTAMENTE ASSURDO!!! Un progetto che nessuna amministrazione comunale proporrebbe su un litorale dalle mille meraviglie, neanche la meno attenta delle amministrazioni! Il vostro è un paradiso della natura e va attentamente tutelato e salvaguardato. I vacanzieri hanno scelto la vostra regione solo ed esclusivamente per le bellezze del mare e delle spiagge, per le acque limpide (quest'anno non molto in verità), affrontando i disagi dei costi e della distanza. Il giorno della manifestazione di Legambiente mi trovavo sulla spiaggia e vi ho partecipato con orgoglio, convinta che le bellezze naturali vanno preservate. Non permettete questo scempio sulla costa! Conservate integro l'ambiente e... consentiteci di continuare a trascorrere le nostre vacanze in Calabria.
Saluti da (.................) da Milano.
16.08.2004
Fra le tante cose lette in questi giorni sui quotidiani, fra le polemiche su "porto" e "approdo", fra i fautori del "sì" e quelli del "no" e tra le tante cose serie e concrete scritte e dette, ce ne sono altre che hanno, a dir poco, del ridicolo. Si vorrebbe far credere che il "valore aggiunto" allo sviluppo dell'economia locale turistica è legato al fatto che i Vip non possono approdare, con i loro panfili, sulla nostra costa. E si va a scomodare perfino (udite, udite!) niente meno che... il Principe Carlo d'Inghilterra, che non ha nient'altro da fare se non di preoccuparsi, rovinandosi le sue tanto agognate ferie, su come fare a visitare il nostro territorio percorrendolo in lungo e in largo grazie alle strade perfettamente tenute ed asfaltate, e su come sentire il profumo dei fiori fra le erbacce alte, i cumuli di immondizia e le discariche ai bordi delle strade. Ma non può neanche deliziarsi di trovarsi in un porto che, grazie alla sua costruzione, "andrebbe a creare un'oasi paesaggistica" e "un punto di socializzazione". Povero Principe..... a lui, tapino, tocca di socializzare con i suoi pari.... (sig).
   
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