INDICE
DELLA PAGINA:
Ilva, inquinamento e intesa con Taranto
Verso una rete di monitoraggio ambientale
Ottobre 2000
Dopo la visita della commissione comunale all'Ilva alcune considerazioni.
ILVA: Inquinamento e intesa con Taranto
1) La verifica
Una commissione presieduta dal consigliere Elisabetta
Misciagna e composta da altri sei consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione,
ha visitato nella prima decade di Ottobre lo Stabilimento dell'Ilva per verificare se gli
impegni assunti tempo addietro dalla direzione dell'azienda, in ordine all'abbattimento
dei livelli complessivi di inquinamento ambientale, stavano trovando applicazione pratica.
Erano da verificare i sistemi di desolforizzazione dei gas di cokeria e di limitazione
delle immissioni complessive in atmosfera dei fumi di acciaieria, l'abbattimento delle
polveri con gli elettrofiltri e i risultati delle rilevazioni delle centraline locali
nell'ILVA.
Oggetto della verifica erano inoltre anche i lavori di impermeabilizzazione della nuova
discarica.
Ebbene, la commissione ha potuto verificare che gli impianti
citati erano per gran parte messi regolarmente in opera, ma molti dubbi e perplessità
permangono, ad esempio erano disponibili soltanto i risultati di
rilevamenti (delle centraline "aziendali") fatti in ore diurne mentre non vi era traccia di quelli notturni ed è ovvio che senza tali rilevamenti non vi è certezza obiettiva
sul funzionamento "continuo" degli impianti di abbattimento delle sostanze
inquinanti.
2) Le considerazioni
Ci spiace, ma come cittadini siamo costretti a fare gli
"avvocati del diavolo" nei riguardi dell'Ilva; da troppo tempo si attendono
questi interventi; troppe vittime tra i cittadini ha fatto l'inquinamento. Ora è
assolutamente lecito dubitare di tutto, finché non si verifichino e si accertino
risultati "concreti", e noi i risultati concreti possiamo verificarli solo se
nella nostra cittadina verrà presto installata la centralina di rilevamento controllata e
gestita da "noi". Per ora possiamo solo constatare che concretamente
l'inquinamento non sembra essere diminuito.
E Allora ?
3) Le nostre speranze
Per ora ci sono solo le buone "premesse e promesse
" e si sono concretati solo i primissimi atti per un'inversione di
tendenza che negli ultimi anni sembrava irreversibile; però sappiamo che tanto la bontà
della progettazione quanto quella della realizzazione delle opere e più ancora quella
della rigorosa manutenzione dei filtri stessi vanno valutate in base agli effettivi
livelli di inquinamento che emergeranno dai dati delle centraline citate i cui risultati
vanno visti in forma "istantanea" e non come "media" come richiedeva
l'azienda.. (A proposito ci auguriamo che detta centralina venga installata nei pressi
della masseria Feliciolla dove risiede il primo nucleo abbastanza numeroso di cittadini
stattesi).
Non sembra, infatti, "risolutivo" l'auspicato ottenimento
da parte dell'Ilva della certificazione ISO 14000 che sta giustamente a cuore
all'assessore all'ambiente (e per i più "curiosi" ne spieghiamo le ragioni in
una nota cliccando QUI)
Noi ci attendiamo molto e presto nel campo del recupero ambientale;
i cittadini di Statte non possono più aspettare, hanno pagato un altissimo tributo
in vite umane a causa delle emissioni inquinanti, come l'ASL di Taranto ha potuto
accertare.
Speriamo che ora quell'abile dirigente dell'azienda, che nel 1997 asseriva che le
patologie erano ascrivibili solo all'amianto del vecchio cantiere navale, non faccia più
tali affermazioni: l'amianto che l'ex ITALSIDER (e relativo tubificio) aveva usato
largamente negli anni addietro non era certamente più "buono" di quello dei
vecchi cantieri navali.
Ed ora il parere di un cittadino:
4) L'intesa con Taranto
L'inquinamento, è ovvio, oltre che interessare la cittadina di
Statte coinvolge ugualmente anche il capoluogo; anzi per alcuni elementi, come le polveri
e l'inquinamento delle falde potrebbe essere anche più grave nei rioni Tamburi e Lido
Azzurro.
Ebbene in questo campo le lotte si fanno "unitariamente"; mi auguro che fin ora
le iniziative per la risoluzione dei problemi siano stati presi in piena intesa con gli
amministratori di Taranto e degli altri comuni limitrofi perché se così non fosse bisognerebbe provvedere al più
presto.
Qui la nostra autonomia non c'entra; con Taranto infatti, su questo
campo, si può trattare più che da pari perché nell'intesa con noi, il capoluogo ha
tutto da guadagnare. Se, per esempio, siamo meticolosi a controllare
"l'impermeabilizzazione" della discarica, questo è nell'interesse principale di
Taranto stessa. Infatti eventuali peggioramenti dell'inquinamento delle falde
danneggerebbe per prima Taranto stessa.
L'intesa andrebbe fatta "ad alto livello", non tra la nostra amministrazione e
la circoscrizione dei Tamburi o Lido Azzurro, bensì tra gli
amministratori dei comuni interessati compreso i sindaci.
Quanto sarebbe stato più utile per le nostre comunità e per la
stessa ILVA che l'incontro a due tra Riva e il sindaco Di Bello avvenuto la prima
decade di Ottobre fosse stato a tre (o più) con la presenza appunto del nostro
sindaco ed eventualmente quelli degli altri comuni limitrofi.
Se invece l'intesa c'è già, occorre rafforzarla nell'interesse reciproco dei cittadini
dei comuni interessati.
Due ultime cose:
1) Non abbiamo letto se della commissione facciano parte esperti del ramo, perché se
così non fosse occorrerebbe provvedere in tal senso per evitare di fare nell'ILVA delle
"visite guidate".
2) Sarebbe bene (se già non lo si stesse facendo) monitorare anche le altre industrie
ritenute potenzialmente inquinanti, come la raffineria IP ed il cementificio; il fatto che
non facciano parte del territorio comunale non significa che non si abbia il diritto di
chiedere ugualmente a loro, come si fa all'Ilva le dovute garanzie.
5) Conclusioni
Le osservazioni precedenti non vanno prese come fatte da qualcuno che vuole suggerire ad
altri le cose da fare o da non fare, bensì come la voce "preoccupata" del
cittadino comune che "scottato dall'acqua bollente teme pure l'acqua fredda". Un
consiglio: prima di fare dichiarazioni euforiche ed ottimistiche andiamoci piano: "A buon intenditore poche parole".
P.S. Oggi 1
Novembre, i sindacati metalmeccanici di Taranto, con un loro comunicato stampa, hanno reso
noto che, durante la notte, grandi quantità di sostanze inquinanti (compreso polveri e
gas) vengono immessi nell'atmosfera in concomitanza con gli scarichi degli altiforni.
Quindi i dubbi sui dati delle emissioni rilevate e che mancavano appunto dei risultati
nelle ore notturne erano ben giustificati.
(Per andare alla nota riguardante la Normativa ISO 14000
cliccare QUI)
|
Novembre
2000
Verso una
rete di monitoraggio dell'inquinamento ambientale.
Un passo verso la giusta direzione è stato
compiuto.
A cura dell'Assessorato all'Ambiente del comune di Statte è stato
organizzato un convegno a cui erano presenti i rappresentanti dei Comuni
di Taranto, Crispiano, Montemesola, Massafra e, ovviamente, Statte. Erano
anche presenti rappresentanti dell'ILVA, dell'ASL.
Il risultato più tangibile di questo
convegno è stata la presa di coscienza che questi problemi non si possono
risolvere facendo ogni comune una battaglia distinta ma facendo unico
fronte, perché la salute è un bene comune e non ha limiti territoriali
comunali.
Che tutti i comuni siano interessati è emerso anche da studi statistici
tanto dell'ASL tanto delle associazioni per la lotta contro i tumori che
hanno dimostrato inconfutabilmente che i tumori specie polmonari aumentano
progressivamente con la vicinanza dei comuni alle industrie ILVA e IP.
Per ora prendiamo per buone le promesse di
una imminente installazione delle centraline di rilevamento ambientale e
sollecitiamo i nostri amministratori a "tallonare" gli organi
interessati affinché non vi siano ulteriori ritardi rispetto alle
previsioni. (Già 4 mesi sono troppi in relazione all'urgenza del
problema: ricordiamo che in 4 mesi si costruisce un palazzo).
Tuttavia, ripetiamo, l'iniziativa del convegno va precisamente verso la
direzione giusta e onestamente va apprezzata.
|