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Vita di Virgilio



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Publio Virgilio Marone nacque alle Idi di Ottobre, sotto il consolato di Crasso e Pompeo, dalla madre Magia Polla e dal padre Virgilio, nel villaggio di Andes, che dista tre miglia da Mantova. Mentre già si dedicava ad eccellenti studi di eloquenza, si ritrovò nel periodo della guerra civile, che Augusto combatté contro Antonio, e dapprima dopo la battaglia di Modena i suoi possedimenti terrieri furono distribuiti fra i veterani, poi gli furono restituiti grazie all'intervento di Alfeno Varo, di Asinio Pollione, di Cornelio Gallo, che Virgilio lusinga nelle Bucoliche. In seguito attraverso il favore di Mecenate divenne amico di Cesare Ottaviano. Visse parecchi anni in un ozio disinteressato, seguì la dottrina di Epicuro, godette dell'amicizia di Quintilio, di Tucca e di Varo. Scrisse le Bucoliche all'età di ventotto anni, imitando il greco Teocrito; scrisse le Georgiche imitando Esiodo e Varrone. Incominciò l'Eneide durante la guerra Cantabrica. Morì in Puglia, all'età di cinquant'anni, lasciando come eredi Augusto e Mecenate. Sul suo sepolcro, che si trova lungo la strada di Pozzuoli, si legge il seguente epigramma:

"Mantova mi ha generato, la Puglia mi ha strappato dalla vita, ora mi custodisce
Partenope (Napoli): ho cantato i pascoli, le campagne, i comandanti".





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