Se vi dico: "In
questo manga, per 142 pagine non accade assolutamente nulla",
che pensate?
"Forse accade
qualcosa alla 143° pagina......"
No, il manga finisce
proprio alla pagina 142, e per tutto il corso degli episodi il protagonista
non fa niente di esaltante, di eroico o di pauroso. In effetti non
fa proprio nulla, o quasi, ma anche senza fare nulla, riesce a rendere
il manga assolutamente unico e bellissimo.
In effetti non riesco
a capire come all'autore, Jiro Taniguchi, possa essere venuta l'idea
di fare una serie di episodi su un uomo (di cui neanche ci dice
il nome) che vive una vita normale, senza tragedie, e trova il tempo
di passeggiare con calma, scoprendo nel paesaggio di tutti i giorni,
che apparentemente non ha nulla di interessante, motivi di stupore
e di piacere: gli basta osservare gli alberi, gli uccellini, la
neve, la pioggia e i petali di ciliegio che cadono. Non sono necessari
lunghi discorsi per capire, è sufficiente guardare, nelle
bellissime tavole del manga (la maggior parte delle quali sono mute),
questi particolari assieme a lui per sentirci rilassati e tranquilli.
Considerando che
la maggior parte dei fumetti tende a stupire, spaventare o, dal
lato opposto, a far piangere i lettori, può sembrare incredibile
trovare un personaggio così normale e Taniguchi nella sua
prefazione ci dice, tra l'altro, ".... l'uomo che
cammina è proprio un tipo strano. Eppure sicuramente quest'uomo
ci riporterà alla mente dolci ricordi persi in qualche luogo
lontano. Allora, arrestiamo un attimo le nostre corse affannose
e proviamo a camminare anche solo un poco. Però lentamente."
Dopo avere letto
il manga, trovo questo consiglio assolutamente da seguire.
Sembrerebbe una
cosa facile da fare.... bè, non lo è affatto. Bisognerebbe
imparare di nuovo a guardare le cose attorno a noi con occhi innocenti.
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