Un samurai senza padrone viaggia per tutto il Giappone medioevale, assieme al figlioletto di 4 anni. Il suo nome è Ogami Itto ed è stato uno dei più importanti uomini della nazione; poi, a seguito di un complotto di un gruppo rivale è caduto in disgrazia agli occhi dello shogun e, condannato ingiustamente, ha perso tutto: potere, prestigio, famiglia, casa.

Il suo ruolo gli avrebbe imposto il sacrificio rituale, il "seppuku" ma egli ha preferito la via della vendetta ed è diventato un assassino a pagamento; da quel momento in poi Ogami Itto viaggia assieme al piccolo Daigoro ad eseguire il complito che si è prefissato, diventando in breve noto come "Il lupo solitario e il suo cucciolo"

La sua abilità con la spada è leggendaria e quasi sovrumana e pari solo alla sua abilità nel prevedere le situazioni che di volta in volta gli si presentano.

Per la nostra civiltà è quanto mai difficile comprendere le ragioni del comportamento di Ogami Itto: alla base di tutto c'è il "bushido", il codice d'onore dei samurai, e il contesto in cui si svolgono le vicende considera la vita umana, compresa la propria, di molto inferiore per importanza all'onore, e lo stesso onore dipende dalla capacità con cui si è in grado di portare a termine i compiti assegnati.

Ma questo codice d'onore si scontra sovente con i sentimenti e le ambizioni degli esseri umani e non è facile seguire i dettami del "bushido" senza contravvenire al proprio senso morale: Ogami Itto si trova spesso di fronte a situazioni che, pur apparentemente facili da risolvere usando la spada, lo condurrebbero a macchiare la sua dignità di essere umano.

Portare a termine un compito, salvandosi la vita e nel contempo non perdere la faccia di fronte al codice d'onore, sovente è estermamente difficoltoso.

Ogami non esita a mettere anche il piccolo Daigoro di fronte a pericoli sovente mortali, senza che il bambino dimostri paura o timori; anche in questo la nostra cultura differisce in maniera totale. Ma per i seguaci del "bushido" vita e morte sono due facce della stessa medaglia: la morte, compreso il suicidio rituale, esprime al massimo grado la liberà volomtà dell'essere umano.

Le immagini del fumetto sono eccezionali: lunghi ritmi lenti contrapposti a duelli velocissimi, spesso privi di dialogo e di grande impatto visivo ed emotivo.

La conclusione della vicenda, come si può facilmente intuire, sarà tragica, almeno per i canoni occidentali. Ma per chi ha scelto la via della vendetta seguendo il codice d'onore dei samurai la morte non è altro che una forma diversa di vita.

 

L'autore del manga, Kazuo Koike, ha vinto grazie a Lone Wolf numerosi premi e ha ottenuto riconoscimenti in tutto il mondo; il fumetto venne trasportato anche in film e in una serie televisiva.

Il disegnatore, Goseki Kijima, ha creato numerose serie di manga e assieme a Koike è stato definito "la coppia d'oro " dell'editoria giapponese.