I poteri degli elementi
(Quarta parte)
By Lara85
 
Sonno… Tanto sonno…
Trunks sbadigliò rumorosamente tenendosi la mano davanti alla bocca, tratti confusi di sogni gli riempivano la mente, facendolo distrarre dalla lezione che stava cercando si ascoltare.
Per fortuna che tra 10 minuti finisce pensò guardando l’orologio, si portò ancora la mano alla bocca e nascose l’ennesimo sbadiglio agli occhi della professoressa. Ma non alla sua compagna di banco.
“Fatto le ore piccole, Trunks?” chiese lei.
“Già, ma sono ancora capace di tenermi in piede.”
“N’ero certa” disse con malizia, facendo scorrere la mano sulla gamba di lui.
“Non lo farei se fossi in te.” L’espressione di Trunks era tranquilla.
“Che c’hai paura dei professori?” chiese continuando a muovere la mano.
“No, Kelly. Semplicemente ha una ragazza molto pericolosa.”
“Le ragazze sò fatte pè esse lasciate.”
“Non la mia!” disse severo, le prese la mano e la sbatté con forza sul banco.
La campanella suonò. Prese la cartella e uscì seccato dalla classe.
Kelly non si demoralizzò. Aveva ricevuto quel trattamento da Trunks troppe volte per gettare la spugna. Era una ragazza bionda, con i capelli leggermente più lunghi di quelli di Trunks, ma le sopracciglia erano scure, aveva un accento romano e gli occhi verdi esprimevano lussuria e prepotenza, ed era quello il suo carattere. Si intrometteva nei discorsi senza una ragione e parlava a sproposito. Le ragazze della scuola le avevano affibbiato il soprannome di “Vipera” e i ragazzi nomi che meglio non citare.
Ma Trunks… Trunks non l’aveva mai calcolata. Questo per lei era una sfida aperta, si era messa d’impegno a cercare di sedurlo in ogni occasione possibile. Ma senza risultato. La cosa non l’avrebbe mandata così in bestia se non fosse il ragazzo più ammirato della scuola. Ma ha puntato una preda troppo veloce e resistente per lei.
Poi… quella ragazza. Quanto la odiava. Non l’aveva mai vista di persona, ma solo in TV quando c’era il torneo, e già aveva cercato dei modi per allontanarla da lui. Ma non la conosceva abbastanza, aveva cercato di saperne di più da Trunks, ma lui ne parlava solo ai ragazzi e a Kelly non era rimasto altro che origliare.
Trunks lo sapeva bene tutto questo… eccome se lo sapeva. Ma continuava a fregarsene totalmente di lei… anche perché aveva di meglio a cui pensare.
Eccola lì la causa delle mie distrazioni!
Vicino al cancello d’uscita c’era una moto nera aveva la scritta “Harley Davison” sul lato, era leggermente sporca di fango, ma era sempre una della moto più sexy che fossero mai state fabbricate. Bhe… forse non più sexy della sua proprietaria.
Un altro sbadiglio uscì dalla sua bocca.
“He he. Sonno, Trunks?” chiese Lara, seduta sull’Harley. In quei giorni faceva più caldo, indossava dei pantaloncini verdi lunghi fino a sotto il ginocchio, un top bianco che lasciava scoperta la schiena e degli anfibi neri leggermente aperti. Non mancavano i suoi segni di riconoscimento, i guanti neri tagliati, la fascia al braccio e il ciondolo verde-acqua!
“Si, e tu sai bene il perché.” Fece una faccia furba, la prese per il fianco e la baciò.
“Però ne è valsa la pena, ammettilo.” Disse maliziosa.
“Non ho detto che mi è dispiaciuto” la baciò con più passione di prima, incurante degli sguardi delle altre persone che borbottavano tra di loro.
Ma come osa baciarlo così sfrontatamente… l’unica che può farlo sono io. Kelly si avvicinò alla moto e si rivolse al ragazzo. “Trunks, amore, chi è questa?” le chiese accarezzandogli la guancia.
“Kelly…”
“Si, caro!”
“… poi non venirmi a dire che non ti avevo avvertita!”
Lara scese dalla moto e colpì la ragazza con un pugno abbastanza forte da farla cadere per terra.
“E stai lontano dal MIO Trunks, capito?” urlò lei, attirando l’attenzione dei ragazzi che stavo per uscire.
Kelly si rialzò lamentandosi, scansò la terra da sé notando uno strappo profondo “Brutta Tr#!@, mi hai rotto la gonna!”
“Si… come se me ne f°tt£$$£ qualcosa. Forza, Trunks, andiamo!” disse al suo ragazzo, seccata.
Lui salì sulla moto e si strinse la vita della ragazza per tenersi.
Da quant’è che stavano insieme? 4 mesi? 5? 4 mesi e 28 giorni, per essere precisi.
“Chi C@%%# era quella?” chiese lei ancora arrabbiata.
“Una che mi va dietro.”
“Una delle TANTE che ti va dietro.”
“Gelosa?”
Lara grugnì.
“Non ti preoccupare- la strinse più a se- ci sei solo te nei miei pensieri.”
La ragazza fermò la moto. “Dimostramelo!”
Trunks le baciò sul collo e insinuò le mani sotto la maglietta toccandole gli addominali. Quanto la sentì che si rilassava cominciò a toccarle il seno, mentre le dava dei piccoli morsi sul collo e sulla spalle. Lara soffocò i suoi gemiti. Abbassò una mano e avvicinò il bacino di lei al suo e le accarezzò l’interno delle gambe. “Così può bastare?” le chiese piano, vicino l’orecchio.
Fosse per me, ti farei qui! “Si, Trunks, va bene!” rispose ansimando, si appoggiò a lui, aspettando che l’eccitazione passasse.
(Non guidare mai in caso di ebbrezza)
Dopo qualche minuto si riprese e ripartì “Scusami, Trunks” gli disse.
Il ragazzo rise. “E’ inutile che ti preoccupi”
Lara sorrise.
Si trovò a pensare a Goten e a Marron, a quando lei le aveva telefonato tutta felice di essere diventata la sua fidanzata, forse poco più di un mese fa. Da quel momento era stato difficile trovarli, uscivano sempre insieme. Finalmente adesso li avrebbe rivisti.
L’appuntamento era con loro alla vecchia fabbrica all’estremo Est della città. Il luogo dove Lara perdeva la maggior parte della giornata allenandosi all’insaputa della madre. Ma ormai non era più necessario nascondere niente.
Era stato Goten a proporre di incontrarsi tutti e quattro per allenarsi, avevo tutti accettato di buon grado, perfino Marron fu felice di partecipare.
Si salutarono, la fabbrica segnava la fine della città, perciò avevano tutto lo spazio di cui avevano bisogno.
Si allontanarono e cominciarono a cercarsi l’un l’altro per attaccare.
Trunks saltò da una collinetta all’altra finché non trovò l’ombra si Marron. La ragazza si accorse del suo arrivo e scappò via volando, formò una sfera di energia e la sparò contro di lui. Trunks la respinse spostandola con il braccio. Marron aumentò l’aura e richiamò la Kamehameha. Questa volta Trunks non fece in tempo a evitarla, fu colpito in pieno, ma non subì molti danni.
E così stai facendo sul serio! Pensò lui, trasformandosi in Super Saiyan.
La ragazza si trovò per un attimo spaventata, ma si ricompose subito e saltò da una parte all’altra, evitando le sfere del Saiyan. Quando smise l’attacco si fermarono entrambi, trovandosi uno davanti l’altro, tutt’e due biondi… e tutt’e due affaticati.
Marron si concentrò e produsse dalle mani un piccolo fulmine. Lo compresse e tirò la sferetta a Trunks. Quando fu colpito, urlò per il dolore, finché l’effetto del colpo fu finito.
Lei urlò per concentrarsi, ma non aumentò l’Aura, bensì un altro potere.
Invoco a me l’elemento Aria.
Lara intanto stava avendo la meglio contro Goten, ma si fermò sentendo l’Anima di Marron che si espandeva. Si alzò dal ragazzo e volò nella sua direzione.
Quando arrivò le vide un paio di ali da angelo bianche. “MARRON! COMBATTI CON UNA AL TUO PARI!” le urlò.
Pure la Saiyan espanse la sua Anima ottenendo le stessa ali, solo che non erano completamente bianche. Erano sporche di sangue. Lara le mosse per scansare la parte rossa, ma ne rimase un po’ sulle punte delle piume.
Sia Goten che Trunks si erano pietrificati a quella visione. Non credevano ai loro occhi.
Marron mosse le braccia e un vento forte si abbatté contro Lara. Questa si coprì la faccia con le braccia e aprì più che poté le ali, assorbendo l’aria. Quindi fece il gesto di volare e si formò un tornado alto poco più di lei. Questo colpì la ragazza bionda scaraventandola verso la sua nemica.
Lara sorrise, ritirando le ali. Marron ricambiò il sorriso e fece lo stesso, mentre si alzava.
“Pensavo di essere la sola a conoscere questa leggenda.” Le disse, ormai inoffensiva.
“Pure io!” rispose Lara
Goten dapprima esitò, ma poi si fece coraggio e si avvicinò alle ragazze. “Di che leggenda state parlando?” Pure Trunks si avvicinò per ascoltare.
“Vedete, la forza spirituale, o Aura, non è l’unico modo per calcolare la forza degli esseri umani…” iniziò Marron
“… l’Aura è solo UNO dei sei “Elementi Principali” continuò Lara.
“Ma gli elementi non erano solo quattro?” chiese Trunks.
“Acqua, Terra, Aria e Fuoco, in effetti, sono quelli che compongono la Terra e tutti gli altri pianeti. L’aura è l’elemento degli esseri viventi, senza di esso non potremo vivere. Come la Terra senza un elemento sarebbe invivibile.” Spiegò Lara.
“…e il sesto elemento?” domandò Goten.
“L’Elettricità, o Fulmine, che da vita alle cose non vive.” Disse Marron
“Quello che hai usato prima contro di me?” disse Trunks
Marron annuì.
Lara si voltò verso lei “L’Elettricità è l’unico che mi manca! Come sei riuscita a prenderlo?”
“Hai preso tutti li altri?!?- disse quasi urlando versò lei- quindi ti manca solo il Fulmine e l’Ely per completarti!!!”
“No… l’Ely la posseggo già!”
Marron ci mise un po’ per credere a quello che stava sentendo.
“Ely?” disse Trunks.
“L’Ely è un’arma speciale. Serve per contenere l’Anima di chi la possiede. Senza di essa non si possono usare più di due elementi alla volta.”
“La… la posso vedere?” chiese Marron alla ragazza, piano come se si stesse riprendendo.
Lara la guardò un attimo, poi le sorrise “Certo che la poi vedere!”
Ormai non ci pensava più nessuno agli allenamenti, si diressero verso la fabbrica seguendo la ragazza castana.
Quando arrivarono, la ragazza prese una lancia di ferro attaccata al muro. Era grigia, lunga un metro e mezzo o più. Un’estremità finiva a punta, mentre l’altra aveva due lame messe a chela di granchio, sotto queste splendeva una gemma azzurra.
Marron la tocco e ritrasse subito la mano, come se scottasse. La leggendaria Ely.
Trunks e Goten guardarono l’oggetto senza interesse, chiedendosi come un pezzo di ferro potesse essere così importante.
“Come… come l’hai trovata?” chiese Marron.
“L’ho chiesta al Drago Sheron”
Goten e Trunks scoppiarono a ridere. Marron dopo un po’ rise con loro. Lara capì che loro si aspettavo che l’avesse cercata per chissà quanto tempo e trovata in chissà quale posto dimenticato dagli altri. Sorrise mentre rimetteva a posto l’arma.
Proprio quando sentì l’Ely che si incastrava al muro avvertì un brivido freddo e si fermò.
Gli altri avevo smesso di ridere all’improvviso. Avvertendo lo stesso brivido.
Questa aura… pensò Marron.
… la conosco! Pensò Goten.
Non è possibile! Pensò Trunks.
“Papà!” mormorò Lara.
 
 
- Fine Quarta Parte-
 
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