Ultimo aggiornamento: maggio 1999

Riapre il sito internet del CRJ:

UNO JUGOSLAVISMO SVERGOGNATO E... SPERICOLATO

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Il sito Internet del Coordinamento Romano per la Jugoslavia è di nuovo

interamente leggibile alla URL:

http://www.altern.org/crj

# Fuoco incrociato #

# Il nostro ruolo #

# Andare avanti! #

Riprende dunque la attività di controinformazione che era stata bloccata dal server che ci ospitava in precedenza, "European Counter Network - Isole nella Rete" (*), tramite una improvvisa censura giustificata con argomentazioni ridicole e sostanzialmente diffamanti

(cfr. http://www.altern.org/crj/DOCS/risposta.html ; altre pagine web appositamente dedicate alla vicenda saranno aperte appena possibile).

# Fuoco incrociato #

In questi anni, ed anche in quest'ultima occasione, siamo stati accusati di tutto: di essere fascisti, nazisti "rautiani", razzisti, comunisti (!); di essere contemporaneamente stalinisti e titoisti; di essere jugoslavisti a anche, naturalmente, na zionalisti serbi. Certo non ci troviamo in una posizione invidiabile: mentre i nazionalisti serbi veri ci urlano contro "Andatevene in Croazia!" perché difendiamo chi si richiama all'eredità di Tito e della Jugoslavia socialista, i nazionali sti croati ci vorrebbero semplicemente puntare il fucile addosso...

Attivisti musulmani di Bosnia ci hanno urlato contro in una manifestazione a Roma nel '95, autoproclamati anarchici ci hanno ingiunto di ritirare la bandiera jugoslava con la stella rossa che portavamo in una manifestazione anti-NATO in Friuli, fascist i italiani ci inviano messaggi carichi di disprezzo per la controinformazione che facciamo sulle "foibe" e l'imperialismo italiano, in Vaticano si stanno chiedendo che cosa ci interessa a noi se il Papa beatifica un nazista o meno... E poi diamo fastidio anche agli ambienti militari, spec. quelli stranieri di occupazione presenti sul nostro territorio, alla "sinistra" buonista e firmaiola, a quella istituzionale che fa finta che non esistiamo, al partito radicale transnazionale, all'ordine dei giornalisti , agli "intellettuali" decadenti che sostengono i micronazionalismi, insomma a tutti, nessuno escluso. Che cosa ne sarà di noi?

# Il nostro ruolo #

La nostra "colpa" è di non accontentarci dei luoghi comuni né delle "spiegazioni" che non spiegano niente; di professare uno scetticismo di principio di fronte alle "informazioni" spacciate dai pennivendoli nostrani; di non accettare le semplificazioni manichee e gli anatemi; di non volerci accodare a tutti i costi al carrozzone ed ai piagnistei ipocriti; di essere materialisti ed internazionalisti. Per noi la tragedia jugoslava non è dovuta al "caso", ad un "impazzimento della storia", né alla presunta indole "subumana" di certi popoli slavi, bensì è il prodotto delle contraddizioni causate dalla restaurazione capitalista e dalla strategia militare occidentale in Europa dell'Est: 'divide et impera'. Una st rategia che implica la demonizzazione di certi attori del conflitto ed il sostegno ad altri, e che non disdegna affatto la violenza se questa serve a distruggere i valori della Fratellanza e dell'Unità su cui si fondava quello Stato... Uno Stato ch e non era solo multinazionale e multietnico, ma anche non-allineato, socialista, fondato su di una Lotta di Liberazione contro il nazifascismo dal sapore davvero leggendario.

# Andare avanti! #

Di quegli ideali e di quei compagni oggi vive qualcosa? Lasciamo aperta questa domanda, e speriamo che anche essa serva a stimolare le riflessioni di chi spera veramente in un avvenire diverso - non solamente per la Jugoslavia ed i Balcani - e di c hi ha capito che bisogna da subito riprendere a pensare con il proprio cervello, diffidando di ogni "esperto" e di ogni risposta preconfezionata.

Fosse anche solo questo il messaggio che riusciremo a far passare, andrebbe già bene così. Eppure siamo convinti che gli argomenti che stiamo affrontando abbiano un peso enorme, e che la nostra testimonianza relativa ai fatti jugoslavi (e dintorni) non possa non mettere in crisi da subito alcuni "santuari" ed alcuni "paradigmi intoccabili".

Chi segue il nostro lavoro è invitato, nel futuro:- ad inviarci la documentazione interessante di cui sia in possesso;- a conservare e copiare i nostri materiali sulle sue pagine WEB, ovvero a fare vere e proprie copie 'mirror' del nostro sito;- a creare link sul nostro sito ed a comunicarcelo;

- a comprendere gli errori fatti nel nostro lavoro, che è a carattere totalmente volontario e viene svolto con scarsa disponibilità di mezzi e tempo libero.

Smrt fasizmu, sloboda narodu!

Coordinamento Romano per la Jugoslavia, agosto 1998

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(*) Il censore censurato: alcune settimane dopo la censura rivolta contro di noi, quello stesso server veniva sequestrato dalle Forze dell'ordine e spento per alcuni giorni. Una enorme quantità di dati ed informazioni su gruppi e singoli compagni, noi compresi, è stata perciò a disposizione della Digos. Laddove si dimostra che la rete telematica è tutto fuorché il regno della libertà di informazione.

[crj]