Lettera aperta al Ministro Moratti
Ministro
della Pubblica Istruzione
Letizia
Moratti
Distinto Ministro,
la competizione nel mondo del lavoro produce un miglioramento
dell' efficienza del servizio, anche quando questo servizio
non serva a soddisfare l'esigenze materiali bensì quelle
spirituali, e metta le basi per il futuro del nostro paese.
Le
scriviamo a nome degli specializzandi del II ciclo della scuola
Ssis (Scuola interuniversitaria per l'insegnamento nelle Scuole
Secondarie) per ricevere maggior chiarezza da parte delle
Istituzioni e di chi appronta le Leggi.
Il
corso post - universitario Ssis garantisce una preparazione
adeguata per svolgere un servizio rivolto ai giovanissimi
studenti del nostro paese, e si propone obiettivi di efficienza
nel campo della trasmissione del sapere inteso come insieme
di competenze al fine di un saper essere e un saper fare.
In
una parola: efficienza della scuola.
Non
inserire quindi la professionalità docente nel sistema
della competizione significa permettere a chiunque insegni
nella scuola di entrare in classe senza prefiggersi obiettivi
formativi, senza saper come attenzionare un ragazzo più
timido e malinconico, spesso demotivato; oppure come dare
alle parole il peso della realtà. La professionalità
docente, pertanto, oltre a richiedere conoscenze relative
alla singola materia d'insegnamento, necessita di uno spirito
d'osservazione acuito da un bagaglio di competenze psicologiche
e pedagogiche. Il docente ormai, e giustamente, imbriglia
la sua creatività e il suo credo in schematizzazioni
che visualizzano obiettivi educativi e cognitivi, finalità
d'azione, contenuti, metodo, valutazione, verifiche
nel massimo della chiarezza e limpidità, al fine di
offrire un servizio trasparente ed efficiente.
La
trasparenza del docente.
La
scientificità del docente.
La
sua professionalità.
E'
inutile ricordare che un neo laureato in lettere o matematica
incominci ad acquisire competenze specifiche all'insegnamento
solo qualora entri in classe, nonostante abbia vinto il concorso
a cattedra.
Ma
da qualche tempo c'è una novità in Italia: questo
giovane neo laureato potrà frequentare il corso biennale
della Ssis per diventare professore. O meglio, da tre anni
quasi tutte le Università italiane hanno istituito
dei corsi di specializzazione chiamati Ssis, che si prefiggono
di preparare alla professione di docente della scuola secondaria.
Non
siamo qui per esprimere un giudizio sull'organizzazione di
questi corsi: la Ssis è all'inizio, questo è
il suo terzo anno di vita, e si cerca di dare il meglio, o
quasi
e la mentalità dell'accademia cerca di
adeguarsi, talvolta disorientata.
Ma siamo qui per alzare una voce che suona più o meno
così: perché si parla tanto di professionisti
della scuola, e quando si arriva al dunque, cioè dare
lavoro, solo perché questi professionisti sono un numero
esiguo (tre, cinquemila), cioè non fanno numero, si
cerca di far tutto per scartarli dal mondo della scuola? Perché
tutti parlano di professione docente, ma quando si arriva
al momento di inserire nella scuola i professionisti, essi
vengono messi in coda, si fanno aspettare, gli si toglie dignità?
Come?
Il
decreto sulla scuola aprirà a giorni l'iscrizioni alle
Graduatorie permanenti, quelle graduatorie da cui tirare fuori
i nominativi per le immissioni in ruolo e le supplenze annuali;
e la scadenza di presentazione della domanda d'iscrizione
sarà il 31 Maggio.
S'intende
a livello ministeriale escludere i Sissini del II ciclo dalla
prossima Graduatoria permanente, non concedendo una riserva
d'iscrizione a chi si abilita dopo il 31 Maggio.
Noi
della Siss II ciclo ci abiliteremo non prima del 30 Giugno.
Perché
non ci aspettano, dal momento che l'università ha fatto
di tutto per comprimere il corso che, essendo ancora in fase
di sperimentazione, ha dovuto far fronte a notevoli problemi
organizzativi?
Abbiamo
il massimo rispetto per i precari e per i vincitori di concorso,
eppure sappiamo anche di essere portatori di una nuova professionalità,
una nuova mentalità.
Uomini
nuovi nella scuola dell'autonomia.
Noi
non entreremo nelle Graduatorie, noi non potremo insegnare
per
quanti anni!? Se poi a questo si aggiunge il taglio
di posti di lavoro che V.S., Ministro Letizia Moratti, ha
prospettato sino al 2004
E'
come se il treno della scuola partisse alle ore 12, e la biglietteria
apra alle ore 13!!
Il
treno della scuola riformata!!
E
chi viaggerà sopra il treno della scuola riformata?
Tutti
i vecchi precari, i vincitori di concorso, gli abilitati con
sessioni riservate di solo due mesi di corso abilitante (e
consideriamo che la Siss consta di circa 1000 ore di lezioni
e 360 ore di tirocinio, con obbligo di frequenza, a numero
chiuso, e pagamento di rata semestrale, per due anni) e, per
fortuna, i Sissini del I ciclo abilitati lo scorso anno. E
a quest'ultimi è stata concessa l'anno scorso una riserva
per inserirli nelle Graduatorie d'istituto 2001 - 2002.
I
sindacati non ci appoggiano, perché siamo pochi
anzi, remano contro: siamo temuti a motivo del nostro curriculum,
togliamo lavoro con i nostri trenta punti che il corso ci
attribuisce
come se ce li regalassero!! E già
è nell'aria l'intenzione di non rendere cumulabile
tale punteggio con altro acquisito da servizio prestato alla
scuola nel medesimo periodo di frequenza del corso
come se l'esperienza e la professionalità debbano essere
limitate!
Il
Ministero è già stato più volte contattato
con lettere, fax, telefonate
(siamo andati di presenza
a parlare col Dott. Le Rose, segretario particolare dell'
On. Valentina Aprea, sottosegretario alla Pubblica Istruzione;
e il dott. Pilo dell'ufficio amministrativo di Viale Trastevere,
insieme a tutti i rappresentanti delle Ssis italiane). Le
risposte sono state ambigue: o una ridicolizzazione e denigramento
della nostra condizione di specializzandi ("non vi preoccupate,
entrerete col tempo
) oppure hanno cercato di smorzare
i toni con promesse bonarie (cercheremo, faremo
).
Scriviamo in nome dei Sissini II ciclo d'Italia, ma anche
in nome di tutti coloro che vogliono far crescere la scuola
italiana; e vorremmo fare una domanda precisa a V.S.:
perché
nella riforma della scuola che è stata varata in questi
giorni, si parla di docenti specializzati nell'insegnamento,
e tuttavia a questi stessi, per un mese, non si dà
la possibilità d'inserirsi in quel lungo elenco da
cui, come per magia, si estraggono i fortunati nominativi
destinati ad entrare nelle aule della scuola italiana?
Cordiali Saluti
francesco gianino & antonio pittalà
Coordinamento regionale Ssis
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