Renzo Kayak

IL PESCATORE AL VO'

Fiero, sicuro è lui sul suo natante,
spera nella ferrata ad ogni istante.
Collerico e ritto è il tipo eccentrico
ma nulla sa del raggio metacentrico.
*
Se un pesce lo prende in giro
non si dà pace con un sospiro,
manda bestemmie e imprecazioni,
per quel nulla, in tutte le direzioni.
Grande è la di lui baldanza,
tal quale la sua ignoranza.
Della sicurezza non sa niente
figuriamoci poi del salvagente.

* Raggio metacentrico: distanza  tra il metacentro trasversale della carena ed il centro di carena.            R.B. giu 13

 

Il SALVAGENTE

(fatto realmente accaduto)

Al largo, la boa del Vò (Lago di Garda) segnava il punto dov’è immersa la Madonna dei Sub.

Sul bordo della grossa boa bianca risaltava la scritta "DIVIETO DI ORMEGGIO".

Il "Pescatore" però aveva ormeggiato lì la sua barca.

C’era un po’ d’onda e la sua massiccia figura era sorretta dalle gambe divaricate, le mani trattenevano la canna da pesca e lo sguardo era fisso sul galleggiante.

Attirò la mia curiosità ed accese la mia ironia.

Mi avvicinai sopra vento perché , in quella direzione, non avrebbe lanciato l’esca. La fune che tratteneva sul fondo la boa e la sua d’ormeggio potevano, in caso d’incaglio, far perdere il pesce e la lenza.

Rimasi fermo ad osservare in silenzio.

Indossava una maglietta ed i pantaloni lunghi.

La barchetta era un piccolo catamarano, di quelli che se ti sposti, su un lato, o arriva un’onda di un motoscafo, ti ritrovi a bagno.

Non esisteva alcun remo, nessun salvagente, solo un retino per pesci immerso e vuoto ed un piccolo motore fuoribordo.

Sulle prime il pescatore mi lanciò occhiate che significavano, senza dubbio, il fastidio della mia presenza.

Più Lui, in piedi sulla dondolante barchetta, sfoggiava il suo equilibrio, più io, sul kayak, mi mostravo insicuro.

La pesca era infruttuosa e davanti a "Lui", sicuro del fatto suo, c’era uno impacciato ed impaurito.

L’onda ed il vento avevano preso un po’ di vigore.

Il pescatore ruppe il silenzio e mi chiese: "Ma quella cosa lì si rovescia facilmente?". Approfittando di un’onda propizia mi lasciai sbandare su un lato, mi raddrizzai fingendo una certa difficoltà e dopo, con tono di voce impaurito, risposi "si".

Se avessi fatto un’eskimo dimostrativo l’avrei ammutolito ma sarebbe venuto a meno il divertimento.

Il pescatore continuò: "ha preso paura?". Risposi "si".

Ormai si sentiva un essere superiore e chiese: "sa nuotare?". Con tono fermo dissi "NO".

Incalzando mi domandò: "Ma se quella cosa lì si rovescia e lei ha paura e non sa nuotare perché ci va?". "PERCHE’ MI PIACE ! ….. poi ho il SALVAGENTE".

Lui rimase sbigottito ed io approfittai per andarmene.

Da quel momento quel pescatore, che non pescò, aveva qualcosa di nuovo da raccontare ai suoi compagni d’osteria.

 

Morale

Io mi presi scherzosamente gioco di "Lui" però ora quel tizio sa che quel giubbetto o giubbotto, vistosamente appariscente, viene propriamente denominato "SALVAGENTE", cioè aggeggio immensamente di più del niente.

Auspico che …. quelli senza mente possano , almeno inconsapevolmente, considerarlo non più sconveniente, perché impicciante, ma un oggetto galleggiante da indossare adeguatamente.

R.B. ago 09


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