(Da Il Resto
del Carlino) |
Lunedì 10 dicembre 1994
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Savignano/ L'ex cantante, dopo l'incidente,
torna alla ribalta
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Alfano, la rinascita è poesia
Due mesi di coma, l'obbligato addio alla musica, e ora una raccolta di
liriche
<<Racconta la sua vita e la voglia di ricominciare che ora lo anima>>
Servizio di
Ermanno Pasolini
Una vita di discreto successo nel piano bar,due dischi alle spalle e un
terzo quasi ultimato, la promessa e la certezza di alcune apparizioni
televisive.Poi l'ombra della morte e tutto crolla: i sogni svaniscono
e subentra la disperazione. Se a questo aggiungiamo impossibili storie
d'amore,una figlia(avuta da una minorenne) che non può vedere,
il quadro è ancora più tragico. E' la storia di Michele
Alfano 32 anni originario di Palermo che oggi pubblica prodotto dalla
Maryannick Lefort francese, <<Fantasmi
metropolitani>> di oltre 70 pagine; nelle prime 20 racconta
la sua terribile storia. Michele Alfano è vissuto per lungo tempo
a Savignano e vi torna spesso, ma il suo maggior tempo lo passa ora a
Milano dove ci sono cliniche specializzate per la riabilitazione.Tornando
alla sua vita, Michele giovanissimo inizia a comporre testi e basi musicali.
Nel 1986 esce la sua prima raccolta <<Con
Fantasia>> cui segue nel 1989 <<Particolari>>.
Nel 1990 un 45 giri <<Estate
mia>> accompagnato da un Video-clip. Nel 1992 è quasi
pronto il suo terzo Lp e ha buone possibilità di partecipare al
festival di Sanremo, ma la sua carriera viene stroncata da un terribile
incidente automobilistico che gli preclude qualsiasi possibilità
di tornare a cantare.
Alfano precipita nella disperazione più nera. Solo ora, finalmente,
uno spiraglio di luce, una speranza, un nuovo scopo: la poesia. quello
che colpisce di più e il racconto della sua vita, netto e schietto,
senza remore, anche nei momenti più duri e bui, quando a Rimini
cercava locali per esibirsi , Non aveva nulla da mangiare e dormiva in
macchina. Poi nasce la sua grande amicizia con il cantautore Gianni Drudi,
diventato famoso con <<Fiky Fiky>>. Parla dell'incidente in
macchina , dei due mesi di coma, del viso sfigurato, dell'abbandono degli
amici del mondo musicale a parte Gianni Drudi <<.Se sono vivo -dice-
devo tutto a mio zio Vittorio>>. Per tre volte ha tentato il suicidio
senza fortunatamente riuscirci. Soffre moltissimo la mancanza della figlia
Benedetta avuta da una quindicenne con la quale ebbe pure problemi con
la giustizia. Incinta di sei mesi , infatti la ragazza non lo sposa dice
di non volere vivere nel peccato e sceglie la via della fede nella comunità
religiosa dove era stata temporaneamente affidata. Le poesie scritte in
ospedale dopo il risveglio dal coma, si riconoscono per il tono rabbioso
e disperato, per la violenza trattenuta che denunciano e hanno la valenza
di un grido lacerante dell'anima. Quelle dedicate alla figlia hanno invece
la dolcezza malinconica di qualcosa di bramato, ma non ancora ottenuto;
altre sono ancora un inno all'amore, alcune fortunatamente sono un grido
di speranza. <<Fantasmi
metropolitani>> è la storia di Alfano e di tutti coloro
che si trovano, giorno dopo giorno ad affrontare prove difficili, a volte
impossibili.
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