FRANCESCO BACONE     


1)VITA E SCRITTI

Con B. e Galilei il naturalismo rinascimentale si trasforma nella scienza della natura quantitativa e matematica, abbandonando ogni residuo di metodo qualitativo ancora presenti nei pensatori quali Bruno e Telesio.
B. visse a Londra dal 1561 al 1626, ed ebbe una vita pubblica assai intensa, ricoprendo le più importanti cariche politiche tanto da essere poi condannato per corruzione, trascorrendo gli ultimi anni della sua vita in carcere.Le sue opere maggiori furono: “Cogitata et visa”, “Novum organon”, “nuova Atlantide”.
 

2)IL NUOVO METODO

Nelle opere antecedenti il “Novum organon” B. critica le filosofie della natura precedenti, denominandole filosofie degli alchimisti: viene così criticato sia l’aristotelismo che il platonismo, come d’altra parte è confutato sia l’empirismo che il razionalismo: il giusto metodo scientifico deve combinare entrambi gli atteggiamenti, collegando in maniera stretta videre e cogitare. Gli esperimenti dovranno quindi essere condotti razionalmente, ma le conclusioni non dovranno peccare di eccessiva generalità, restando invece il più possibile aderenti all’esperienza realizzata: è questa la logica dell’invenzione che B. sostituisce alla logica della dimostrazione deduttiva( e infatti dura è la critica al metodo sillogistico, basto su premesse quasi sempre ingiustificate e non abbastanza graduale nel passare dal universale al particolare o viceversa).

Il “Novum organon” doveva essere, secondo B., una parte di quella “Instauratio magna” che avrebbe offerto il piano completo della nuova scienza ma che egli non fece in tempo a realizzare.In esso sono delineati i principi della nuova scienza della natura e soprattutto del nuovo metodo, capace di interrogare la natura costringendola a rispondere. Prima operazione necessaria allo scienziato è purificare la mente dagli idola, cioè dagli errori, che sono di quattro tipi: 1)i. tribus, propri della specie umana;2)i.specus, propri delle particolarità soggettive dell’osservatore;3)i.fori, derivanti dai rapporti sociali;4)i.theatri, derivanti dalle rappresentazioni fittizie dei filosofi.Purificata la mente da questi errori, si potrà procedere operativamente verso la verità, la quale, per B., sarà colta solamente con la determinazione della “forma” di una certa”natura”, cioè del principio intrinseco alla cosa e che la fa essere in quel modo e non altrimenti.Il dominio sul mondo si realizzerà quindi attraverso la conoscenza teorica delle forme e attraverso la capacità di introdurre in un corpo una nuova natura, una nuova destinazione. Attraverso l’esperienza condotta secondo criteri razionali(anche se non ancora matematici) e attraverso l’induzione si giungerà alla determinazione della gradi di presenza e assenza  di una certa forma in un corpo, formulando così le “tabulae “ delle forme presenti nella natura.

Nella “Nuova Atlantide”, infine, B. delinea la sua utopia politico-scientifica, quella di una società regolata in vista del progresso scientifico e dotata quindi di tutta una serie di tecnologie capaci di alleggerire il lavoro e di rendere più comoda la vita.
 



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