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le neuroscienze e le neuro-prospettive

Il grande progetto del cervello

di E.M.

Per chi vuole saperne di più:IL CERVELLO ALLO SPECCHIO (P. Busner, McGraw-Hill, pagg. 386, L. 48mila). In questo saggio l’autore mostra quali sono, nel grande mistero del cervello umano, i nodi problematici ancora da risolvere. Ad esempio, l’inconscio cognitivo.
IL NOSTRO CERVELLO (U. Dinelli, pagg. 210, L. 29mila). Sinapsi e neurotrasmettitori...tutto raccontato in modo scientifico e coinvolgente. Un excursus storico porta dai Greci a Cartesio, da Pavlov a Freud.
LA GALASSIA MENTE (R.L.Montalcini, Baldini & Castoldi, pagg.218, L. 29mila). In questo saggio si riflette su una delle frontiere neuroscientifiche del futuro: in quale angolo del cervello è insediata la mente? Da quali cellule e secondo quali meccanismi nasce il pensiero? Domande che non hanno ancora una risposta.
Il decennio del cervello. Così sono stati definiti gli anni 90 del secolo appena terminato grazie alle scoperte scientifiche che hanno reso un po’ meno misterioso questo nostro organo grazie al quale parliamo, ci muoviamo, pensiamo. Non è difficile però immaginare che le neuroscienze nel prossimo futuro andranno incontro a una vera e propria esplosione. Adesso le ricerche più avanzate in campo neuroscientifico si spingono ai limiti del futuro, ipotizzando, per esempio, le possibilità di riparazione o addirittura sostituzione del tessuto cerebrale danneggiato da malattie neurovegetative, come l’Alzheimer o il Parkinson (per citare solo le più note) traumi o lesioni. In meno di quarant’anni i passi compiuti sono stati enormi, ma c’è ancora molto da studiare: il funzionamento di ogni neurone deve essere analizzato perché potrebbe permettere scoperte fino a questo momento inconcepibili. Il cervello umano possiede tra i 100 e i 200 miliardi di neuroni, ognuno dei quali ha oltre 10mila connessioni con migliaia di altri neuroni, le sinapsi, che, quindi, nel cervello sono circa un milione di miliardi. Gli indagatori del cervello sono i neuroscienziati, e con il termine neuroscienze, nato circa trent’anni fa, si individua una larga fascia di discipline: neurologia, neurofisiologia, psichiatria, neurobiologia e biologia molecolare, neurofarmacologia, neurogenetica, ma anche la psicologia fino ad arrivare all’ingegneria biomedica. Infatti da un paio d’anni, con l’introduzione di alcune macchine, come la risonanza magnetica funzionale e spettroscopica, questo ambito di studio ha cambiato pagina. Mentre prima le caratteristiche che regolano le funzionalità del cervello si potevano solo ipotizzare ora si vedono in tempo reale. Si può vedere ad esempio, cosa succede nel cervello di un uomo mentre muove le dita, mentre parla o mentre ricorda una poesia o ancora, mentre afferra gli oggetti. Osservando l’attività del cervello tramite queste immagini di funzione, da un punto di vista clinico, i ricercatori del futuro potranno per esempio vedere cosa succede in un cervello lesionato e favorire la prognosi con interventi terapeutici tempestivi. È d’obbligo quindi, riconoscere il ruolo fondamentale giocato nel campo delle neuroscienze, da una disciplina che non siamo ancora così abituati a collegare agli studi sul corpo umano, l’ingegneria. In realtà molti dei progressi raggiunti nella conoscenza delle funzioni del cervello sono stati resi possibili da strumenti sempre più sofisticati messi a punto da laboratori ingegneristici. Gli sviluppi più fecondi in questo campo potranno venire nei prossimi anni dalla costruzione di neuroprotesi impiantabili nel cervello umano. Il filone di ricerca che si occupa di questi studi si chiama ingegneria neuromorfa e tra i suoi obiettivi si pone quello di fabbricare sistemi di transistor che riproducono l’attività di specifici neuroni. Si potrà pensare a microsistemi che rilasciano farmaci a seconda delle necessità, per esempio un microelettrodo che impiantato nel talamo possa contribuire al controllo del tremore di Parkinson. Un gruppo di Bordeaux sta già studiando la possibilità di inserire in un cervello umano lesionato neuroni di silicio che potrebbero rieducare i neuroni biologici danneggiati. L’ introduzione nel cervello di una parte artificiale che ne recupera certe funzioni perdute non avverrà né domani né tra dieci anni, ma è senz’altro la scommessa bioingegneristica del futuro. Oppure, un’altra prospettiva che porterà i neuroscienziati molto lontano è quella delle scienze cognitive, per cui sarà possibile scoprire molte cose sul rapporto tra la mente e il suo supporto anatomico che è il cervello. 
Il sito di riferimento per chiunque voglia accostarsi alle neuroscienze è www.neuroguide.com. Qui si trovano le news sulle ultime ricerche, link alle riviste internazionali on-line, l’indicazione dei maggiori centri di ricerca, dipartimenti, ospedali in tutto il mondo dove lavorano scienziati che si occupano del sistema nervoso.Il mondo italiano delle neuroscienze invece si trova in www.neuroweb.it. Dedicato in particolar modo alla neurofisiologia clinica, il sito contiene le principali riviste italiane, link ai siti di neurologia, psichiatria e neurochirurgia.
 
 

 

 

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