Anm: stralcio dei punti qualificanti del dl sull'ordinamento
giudiziario o sciopero il 20 giugno
ASSOCIAZIONE NAZIONALE
MAGISTRATI
Il Comitato
Direttivo Centrale dell' ANM riunito in Roma il 25 maggio 2002
Premesso che il 20 aprile all
'unanimità ha indetto una giornata di astensione dalla attività
giudiziaria per il giorno 6 giugno 2002 sui seguenti obbiettivi:
- Per la difesa dell'autonomia ed indipendenza
della magistratura secondo il dettato costituzionale
- Per la difesa del ruolo e della funzione
che la Costituzione assegna al Consiglio Superiore della Magistratura
- Per la tutela della dignità dei
magistrati italiani
- Per le riforme indispensabili affinché
ai cittadini sia resa una giustizia più rapida ed efficace, idonea
ad assicurare la effettiva tutela dei diritti e la eguaglianza di tutti
dinanzi alla legge;
Dato atto che la GEC, in adempimento
del mandato ricevuto, ha rappresentato a livello governativo e negli incontri
con le forze politiche la posizione della magistratura italiana quale era
emersa: nella assemblea nazionale tenutasi a Roma il 20 aprile;
che il Ministro della Giustizia negli incontri con la GEC
ha dichiarato la sua disponibilità a modifiche del ddl governativo
sull' ordinamento giudiziario e che ha presentato alla GEC due documenti di
possibili emendamenti:
approva l'azione della GEC;
ribadito che in materia di posizione
istituzionale della magistratura è di per se escluso che il doveroso
costruttivo dialogo con il governo e le forze politiche possa essere intesa
come una " mera trattativa di categoria" essendo compito dell
' ANM rappresentare le questioni di principio, prendere atto delle risposte
offerte dal Governo e adottare le conseguenti autonome valutazioni:
rilevato
- che rimane negativa, nonostante
le correzioni apportate, la valutazione dell'impianto complessivo del disegno
di legge delega sui seguenti punti dei quali quindi si chiede lo stralcio:
- quello relativo alla scuola di cui
non viene garantito idoneo inserimento nel circuito di autogoverno;
- quello relativo ai Consigli Giudiziari, per
i quali viene prevista una composizione ancora non adeguatamente rappresentativa
dei magistrati del distretto;
- quello relativo alla previsione di un duplice
sistema di accesso alla Cassazione che riserva metà dei posti ai
vincitori di un concorso per titoli ed esami;
- quello relativo al trattamento economico
privilegiato per magistrati di cassazione;
- quello relativo al sistema di incompatibilità
tra giudici e P.M. che, al di là delle giuste esigenze di preservare
anche solo l'immagine di imparzialità, finisce per realizzare non
la distinzione delle funzioni, ma una sostanziale separazione della magistratura
requirente da quella giudicante;
- quello relativo alla delega in materia di
responsabilità disciplinare per la sua genericità;
- che permane vivissima la preoccupazione per
progetti di legge parlamentari, sui quali il governo non ha preso posizione
contraria, pervenuti nel frattempo ad una fase più avanzata di trattazione
attraverso il "comitato ristretto", che stravolgerebbero il
processo penale al punto da vanificare ogni impegno per pervenire ad una
ragionevole durata
- che sono stati reiterati da parte di esponenti di rilievo del governo
e della maggioranza attacchi denigratori ai magistrati che mettono in crisi
la fiducia dei cittadini nella giustizia, giungendo a dichiarazioni che
schierano il governo a fianco di persone indagate,
- che la perequazione dei trattamenti economici delle diverse magistrature,
nonostante gli espliciti impegni più volte reiterati dal Ministro
della Giustizia e dallo stesso Presidente del Consiglio, è stata
negata in sede di tavolo tecnico.
- che a fronte di tutto ciò nessun intervento
è stato ne approvato ne posto in cantiere nella linea di una giustizia
più rapida ed efficace. Non ci si preoccupa, ad esempio. di
rendere finalmente efficace il ruolo della Corte di Cassazione, di rapida
verifica della legittimità delle decisioni giudiziarie; si continua
ad ignorare il problema della totale inefficienza dei sistemi processuali
e della mancanza di qualsiasi concreta impostazione delle strutture amministrative
di sostegno dell'attività dei magistrati, a cominciare dall'ufficio
del giudice, mentre al contrario si continua ad accreditare la falsa e strumentale
tesi che l'inefficienza del processo dipenda dalla magistratura;
- Che assicurare una tutela più efficace dei diritti dei cittadini
è interesse primario della società, ed è obbiettivo
fortemente condiviso e voluto dai magistrati ben disposti ad ogni maggior
impegno che dia senso di utilità al loro lavoro:
dà mandato alla Gec di chiedere al Ministro lo
stralcio dal disegno di legge delega in materia di ordinamento giudiziario
della norme relative ai punti sopra indicati.
Rinvia la data dello sciopero
già indetto al 20 giugno al fine di consentire una verifica della posizione
del Governo in ordine a tale richiesta.
Inizio pagina
Prima
pagina