LETTERA APERTA DEI MAGISTRATI
AI CITTADINI*
L'acquisto di questo spazio è autofinanziato
attraverso una sottoscrizione tra i magistrati.
I magistrati, cioè i giudici e i pubblici ministeri, sono obbligati
a rispettare e a far rispettare la legge.
Lo dice la nostra Costituzione. Noi magistrati italiani abbiamo giurato di
farlo e vogliamo poter continuare a farlo, perché crediamo in uno Stato
in cui tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge.
Se non c'è questa certezza, lo Stato è più debole.
Questa scelta ci costa spesso sacrifici pesanti. Alcuni di noi, per questo,
sono morti.
La Costituzione dice che, affinché tutti i cittadini siano effettivamente
uguali davanti alla legge, giudici e pubblici ministeri devono essere autonomi
e indipendenti.
E dice che noi magistrati siamo obbligati a intervenire quando c'è
un reato. Dice che è proibito influenzare un magistrato nel suo lavoro.
E' proibito dirgli di lasciar perdere, di far finta di niente.
E' indispensabile che i magistrati siano autonomi e indipendenti: se no, chi
è forte e ha potere potrebbe influenzarli a proprio vantaggio.Per questo
l'ordinamento italiano è un modello cui altri Paesi europei guardano
con grande interesse.
Oggi la giustizia italiana ha gravi problemi.A volte possiamo sbagliare, ma
i rimedi sono previsti dallo stesso sistema. Lavoriamo tra mille difficoltà
perché mancano mezzi e strutture.
Spesso è difficile persino fare una fotocopia. I processi vanno avanti
lentamente perché certe procedure sono inutilmente complicate.Tutto
questo fa sì che certe volte i cittadini attendano anni per avere giustizia,
che i colpevoli riescano a non pagare per i reati commessi, che altri invece
attendano troppo tempo prima di vedere riconosciuta la propria innocenza.
Riformare la giustizia vuol dire metterci in grado di lavorare meglio e più
rapidamente, garantendo i diritti dei cittadini, senza limitare l'indipendenza
e l'autonomia dei magistrati, che compiono il loro dovere con coscienza, equilibrio
e sacrificio.
Purtroppo alcune riforme di cui si parla in questi ultimi tempi non servirebbero
neppure a migliorare la funzionalità della giustizia.
Oggi noi magistrati siamo preoccupati.Abbiamo comprato questo spazio per dirlo
a voi tutti. Crediamo che la giustizia non sia materia esclusiva dei magistrati
e degli addetti ai lavori, ma un bene di tutti.
Chiediamo perciò che sia garantito un clima di rispetto per l'Istituzione
giudiziaria e che le Istituzioni tutte si impegnino in un'opera di riforma
serena e meditata, con l'unico obiettivo di una giustizia che funzioni bene
nell'interesse di tutti i cittadini.
ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI
*Pubblichiamo il testo della lettera aperta dei
magistrati che sarà pubblicata domani, 26.1.2002, su alcuni quotidiani
Omissisa
cura di magistratura democratica romana
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