Il programma sulla giustizia di Forza Italia 2002
I punti di riforma che vogliamo presentare sono approfondimenti che la Casa delle Libertà offre al Governo, per gran parte indicati nel programma elettorale del Presidente Berlusconi, e costituiscono punti nevralgici della struttura e dell’organizzazione giudiziaria idonei a determinare una configurazione diversa della magistratura nel suo complesso.
Le riforme che il Ministro sta portando avanti con i provvedimenti per una parte già presentati e per l’altra di prossima presentazione, insieme ad alcune nostre proposte costituiscono un compiuto disegno riformista in materia di giustizia.
Per tanti anni i Governi hanno presentato provvedimenti episodici e congiunturali, e sopratutto non efficaci: i guasti che vi sono nella giustizia, da tutti riconosciuti e che vanno a discapito dei diritti dei cittadini consigliano un intervento sostanziale, efficace e soprattutto coordinato: è necessaria una strategia complessiva per un nuovo ruolo ed una nuova funzione della magistratura e della giustizia.
Sono necessari interventi per rilanciare la magistratura, non per condizionarla o per deprimerla; e abbiamo la responsabilità di dire che la nostra magistratura, cardine della democrazia e della libertà, sta mangiando se stessa e offuscando il ruolo di necessario ed affidabile elemento di equilibrio nel sistema sociale.
La magistratura, per la crisi che attraversa, paga per la sua grande esposizione, per il ruolo anomalo che ha avuto in questi anni che invece di esaltare la sua indipendenza l’ha piuttosto affievolita perché l’ha relegata, anche contro la sua volontà, ad un ruolo politico improprio.
La magistratura deve al contrario avere un ruolo istituzionale molto più forte di quello che la Costituzione gli assegnò nel 1948, riducendolo ad un ordine, ad una categoria che per ciò stesso non ha maturato un ruolo di potere istituzionale, come negli altri paesi europei.
La magistratura non può essere corpo separato, come alcune volte sembra proprio di volere preferire, perché la sua evoluzione, la sua maturità non le consentono di essere soltanto una categoria, ma la obbligano a far parte integrante di un’unità istituzionale dinamica e moderna.
Nel periodo del terrorismo la magistratura ha sviluppato una forte indipendenza ma al tempo stesso si è sentita parte integrante di uno Stato, che vuol garantire il bene comune e che vuol dare una forte risposta alla domanda di giustizia.
In una mirabile collaborazione, pur con ruoli distinti, si è sconfitto il terrorismo.
Se con Tangentopoli la magistratura non avesse ceduto alla tentazione ed alla pretesa di giudicare e condannare il sistema politico nel suo complesso, ma i singoli rei o i singoli reati, la questione morale avrebbe fatto passi da gigante.
Il nostro programma dà risposte a queste domande e rispondendo a queste esigenze vuol venire incontro propria alla magistratura ed ai cittadini che oggi hanno una domanda più qualificata di giustizia.
La giurisdizione ha una funzione molto diversa che in passato perché nuovi diritti e nuove libertà del cittadino hanno reso determinante la decisione del giudice, che riesce ad essere cosi penetrante da qualificare la democrazia.
Dare risposte a queste domande è il compito della politica ed il largo consenso elettorale della Casa delle Libertà è legato alle risposte a quelle domande. Rivolgiamo un forte appello all’opposizione ed alla stessa magistratura a valutare le nostre proposte, quelle del Governo e quelle parlamentari che ci prepariamo a presentare, ed a non rispondere con insulti o con il rifiuto al dialogo: una sinistra che si vuole rinnovare, come promette Fassino, ed un centro che ha pur sempre tradizioni garantiste e democratiche, non possono non essere sensibili a questi temi.
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Siamo convinti, come il Ministro ha detto, che è necessario modificare la Costituzione, e noi presenteremo all’attenzione del Parlamento nella sostanza il testo di riforma della Bicamerale, quello presentato da Boato, che la sinistra in quel periodo non sostenne per determinare il fallimento della stessa Bicamerale. In questa proposta costituzionale vi sarà la divisione di compiti e di ruoli e di garanzie tra giudici e pubblici ministeri e la ristrutturazione del C.S.M. come organo di garanzia e non di tutela, perché il giudice deve avere riconosciuta la sua indipendenza nella Carta Costituzionale e non essere avallato da nessuno organismo, e la previsione di un Consiglio Disciplinare autonomo rispetto al CSM, non eletto ma formato da alte professionalità appositamente sorteggiate.
Ma questa riforma ha tempi lunghi, anche se in questo anno il Parlamento sarà chiamato a pronunziarsi.
Per ora il Governo porterà avanti le sue iniziative e le sue proposte, che sono naturalmente le nostre, e le nostre iniziative parlamentari completeranno il disegno riformatore.
I nostri punti di riferimento sono quelli che il Senato approvò nel dicembre scorso.
1. Al Senato è stata già approvata la riforma elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura; come abbiamo detto, la riforma costituzionale si incaricherà di ristrutturare e modificare il titolo quarto della Costituzione chiedendo un coinvolgimento di tutto il Parlamento.
2. Ferma restando l’obbligatorietà dell’azione penale, è necessario determinare una priorità del suo esercizio (con le modalità indicate nella scheda acclusa, nde). Presupposto e conseguenza di questa importante riforma è l’unità dell’ufficio del pubblico ministero con una responsabilizzazione dei procuratori della Repubblica che devono coordinare l’attività.
3. Punto delicato è il ruolo dei giudici e dei pubblici ministeri: da anni si parla di divisioni delle funzioni o delle carriere. Credo sia arrivato il momento di far giustizia di questo equivoco. Come il Ministro ha promesso sta per essere istituita la Scuola Superiore delle Professioni Legali, cosi come è in altri paesi europei, la quale può consentire un concorso unico da cui si parte per tutte le professioni, giudici, pubblici ministeri, avvocati, notai, ecc....) che quindi acquistano una maggiore autonomia ed una più marcata tipicità.
La funzione della scuola deve non solo garantire la formazione iniziale, ma la formazione successiva e continua, crediamo che questa soluzione può rispondere alle esigenze di chi richiede la unitarietà del ruolo giudiziario e quindi di l’unità di indirizzo e di partenza ma con specializzazione successiva che qualifica la professionalità. Solo una preparazione professionale al passo con i tempi, l’arricchimento culturale continuo e l’aggiornamento costante fondano una nuova, migliore e moderna legittimazione dei magistrati davanti ai cittadini ed alle altre istituzioni.
4. La temporaneità di permanenza negli uffici direttivi e nelle altre funzioni, tenendo conto naturalmente di un equilibrio tra professionalità e la necessità di avere un’esperienza plurima e diversificata è a garanzia del magistrato.
Per questa stessa ragione è necessario istituire la figura dell’assistente del giudice, in modo che si possa organizzare un ufficio che funzioni e che determini una drastica riduzione dei tempi del processo sia civile che penale.
5. E necessario, con le modalità che il Ministro sta studiando, ristabilire una regola universale: che le promozioni dei magistrati non eccedano il numero delle vacanze, riformando, come il Governo ha promesso, le famose leggi "Breganze e Breganzone" che tanto danno hanno fatto alla magistratura così come universalmente riconosciuto.
6. Per tutelare i magistrati nell’esercizio delle loro funzioni è necessario, in attesa che il Governo fissi la tipizzazione delle fattispecie disciplinari, un codice etico dei giudici e dei pubblici ministeri in cui la deontologia giudiziaria assurga al rango di materia d’insegnamento nella formazione iniziale dei giudici e dei pubblici ministeri.
7. Sono urgenti modifiche al Codice di procedura penale per l’attuazione del giusto processo e per la distinzione dell’attività investigativa della Polizia e l’attività d’indagine del Pubblico Ministero così come previsto nella proposta dell’On. Anedda, Formino, Pittelli ed altri.
8. Per ultimo è necessario un coraggioso decentramento dei servizi giustizia, per la riorganizzazione degli uffici giudiziari a capo dei quali è necessario mettere un esperto, quello che oggi si chiama manager, esonerando i magistrati da un’attività non coerente con la sua professionalità, al quale sta provvedendo il Ministro con riforme adeguate.
PROGRAMMA "RIFORMA DELLA GIUSTIZIA 2002"
PRIORITA’ NELL’ESERCIZIO DELL’AZIONE PENALE E UNITARIETA’ DELL’UFFICIO DEL PUBLICO MINISTERO
1. I procuratori generali delle Corti d’Appello insieme ai procuratori della Repubblica formulano proposte di priorità che tengano conto delle emergenze criminali del Ministro di Giustizia.
2. II Ministro di Giustizia, sulla base di queste indicazioni e di quelle proposte dal Ministro dell’Interno e dal Ministro delle Finanze al Parlamento, propone le priorità da seguire nell’esercizio dell’azione penale. Valutazione ed approvazione da parte del Parlamento di criteri-generali di politica contro la criminalità e di priorità.
3. Valutazione ed approvazione da parte del parlamento di criteri generali di politica contro la criminalità e di priorità.
4. Monitoraggio continuo sull’efficacia operativa delle priorità proposte dal Parlamento e verifica dell’efficacia dell’iniziativa penale.
5. Relazione annuale da parte del Ministro di Giustizia al Parlamento sullo stato della giustizia e sul risultato del monitoraggio.
6. Unità dell’azione penale e struttura unitaria degli uffici del pubblico ministero per consentire ai procuratori della Repubblica ed ai procuratori generali di coordinare l’attività di indagine per rendere più efficace l’azione repressiva ed evitare la personalizzazione della funzione del p.m.
Ruoli delle professioni legali: giudici, pubblici ministeri, avvocato, notai
1. L’istituzione della Scuola superiore delle professioni legali presentata dal Ministro a nome del Governo consente un concorso unico per tutte le attività legali idoneo a garantire la migliore selezione attitudinale e professionale.
2. Concorsi riservati ad avvocati per coprire 10% delle vacanze dell’organico.
3. Periodo di formazione professionale organizzato dalla Scuola Superiore della Giustizia ordinaria per tutte le professioni legali.
4. Valutazione da parte della Scuola delle attitudini a svolgere le funzioni giudiziarie.
5. Pubblici ministeri e giudici dopo 5 anni di effettivo servizio possono rispettivamente passare a ruoli diversi attraverso un concorso interno.
ASSISTENTE LEGALE DEI MAGISTRATI, CARRIERE DEI GIUDICI E DEI PUBBLICI MINISTERI, QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI,TEMPORANEITA’ DEGLI UFFICI DIRETTIVI.
1. Istituzione della figura dell’assistente legale giuridico del giudice e del pubblico ministero
2. Le promozioni dei magistrati non possono eccedere il numero delle vacanze.
3. Trattamento economico collegato alla valutazione ai fini della promozione.
4. Temporaneità degli uffici direttivi e di tutte le funzioni del magistrato per la durata di tre anni con rinnovo dell’incarico per altri due.
CODICE ETICO DEI GIUDICI DEI PUBBLICI MINISTERI: DISCIPLINA ED INCOMPATIBILITA’.
1. Codice di etica giudiziaria per tutelare l’immagine di indipendenza dei giudici e dei pubblici ministeri.
2. La attività non giudiziarie debbono corrispondere a criteri che tutelino l’indipendenza del magistrato.
. Deontologia giudiziaria come materia di insegnamento nella formazione iniziale dei giudici e dei pubblici ministeri.
SCUOLA SUPERIORE DELLA GIUSTIZIA ORDINARIA
1. Formazione iniziale e continua del personale della Giustizia: giudici, pubblici ministeri, persona amministrativo e tecnico degli uffici giudiziari e del Ministero della Giustizia.
2. Struttura permanente per garantire con continuità la formazione del personale della giustizia, come esistono in tutti i paesi d’Europa.
3. Direttore della scuola nominato dal Ministro della Giustizia di concerto con il CSM
RIFORMA DEL CODICE DI PROCEDURA PENALE PER L’ATTUAZIONE DEL GIUSTO PROCESSO E PER LA DISTINZIONE TRA L’ATTIVITA’ INVESTIGATIVA DELLA POLIZIA E L‘ATTIVITA D’INDAGINE DEL PUBBLICO MINISTERO.
1. Attuazione dei principi del giusto processo stabiliti nell’art. 111 della Costituzione.
2. Specificazione dei compiti investigativi della polizia giudiziaria e del pubblico ministero.
3. Specificazione dei modi e dei termini di acquisizione della notizia di reato da parte del p.m. con nuove regole.
4. Collegialità delle decisioni in materia di applicazione e revisione delle misure cautelari personali.
7.2.2002
Omissisa
cura di magistratura democratica romana
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