Ricordo di Carlo Verardi

Questa non è una commemorazione.
E' solo un pensiero...per un amico.
Nessuna pretesa di descriverlo, di raccontarlo, di ricordare tutto quello che ha fatto, che ha detto, che ha scritto...
tutto quello che era.
Solo il senso del vuoto profondo che lascia
ma anche dei mille fili che ha costruito
e che non si spezzeranno.

Omissis


 

E' come se, insieme a Carlo Verardi, fosse stata strappata una parte profonda delle nostre certezze, dei nostri progetti, dei pensieri e sentimenti migliori, degli affetti più cari e delicati. E' diventato ancora più grande lo sgomento che ci accerchia in questi giorni di insopportabile angoscia. Ma, proprio perché abbiamo avuto la rara fortuna di conoscere un uomo come lui, una persona così limpida e generosa, la sua straordinaria e raffinata intelligenza, la disponibilità incessante alle ragioni del dialogo e del confronto, l'entusiasmo che ha dedicato senza risparmio alle infinite battaglie per costruire nella vita di ogni giorno una giustizia vera anche per i più umili ed indifesi, per tutto quanto ci ha dato e che nessuno di noi saprebbe descrivere davvero sino in fondo, tanto più forte è il dovere di continuare a credere alle cose in cui abbiamo creduto insieme, di continuare a far vivere i mille luoghi dell'amicizia, del pensiero, della cultura che Carlo - pur così giovane - ha saputo suscitare ed animare con la sua presenza tenace e discreta. Dovremo evitare ancora di più di essere pigri o distratti.

Carlo Di Casola, Gianfranco Gilardi, Sergio Mattone, Nello Rossi, Claudio Viazzi

 

 

 

 

 

 

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Omissis

a cura di magistratura democratica romana


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