Tipo: intercettare biposto a largoraggio d'azione.
Paese di origine: programma comune Germania/ltalia/Gran Bretagna. Primo volo effettuato il 27 ottobre 1979.
Motore: due turbofan Turbo-Union RB.199 MR103, ciascuno da 7.258 kg di spinta con postbruciatore al massimo.
Dimensioni: apertura alare (25°) 13,9 m, (65°) 8,6 m; lunghezza 18,06 m; altezza 5,7 m; superficie alare non precisata.
Peso: 14.290 kg circa a vuoto, con dotazioni fisse; peso al decollo 21.546 kg (senza carichi esterni, massima quantità di carburante esterno); peso massimo non precisato.
Prestazioni: velocità massima (senza carichi esterni in quota) 2.414 km/h (Mach 2,27 circa); per missioni di combattimento, con massimo carico di AAM, permanenza in volo di 2 ore 20 minuti alla distanza di 602 km dalla base, comprese le fasi di combattimento.
Storia: la Gran Bretagna ha il grave compito di coprire un vastissimo spazio aereo che si estende dall'Artico a Gibilterra e dall'Islanda al Baltico: questo comporta l'impiego d'intercettori a largo raggio, grande autonomia e eccezionali capacità avioniche. Già all'inizio del programma Tornado era risultato evidente che con modeste modifiche il prototipo originale poteva servire di base per la realizzazione di un nuovo, eccellente intercettore, che avrebbe potuto coprire l'area di difesa della Gran Bretagna e sostituire in un primo tempo il Lightning e in seguito il Phantom. Il 4 marzo 1976 fu lanciato il programma di sviluppo e, sebbene si trattasse di un programma impostato interamente dalla Panavia (società di cui fanno parte la British Aerospace, la MBB tedesca e l'Aeritalia), le spese di ricerca e sviluppo sono state sostenute dalla Gran Bretagna, con l'intento di recuperarle attraverso le previste esportazioni.
Progettazione: sebbene l'intercettore o ADV (Air Defence Variant) Tornado abbia dotazioni del tutto particolari in fatto di avionica e armamento, la struttura della cellula, la propulsione e i sistemi sono all'80 per cento gli stessi della versione IDS. La modifica più significativa riguarda la necessità di installare coppie abbinate di missili aria-aria Sky Flash (o Sparrow o in seguito Amraam) in apposite sedi sotto la fusoliera, che ha richiesto il prolungamento di 539 mm della sua parte mediana. Questa variazione fornisce anche spazio per ulteriori 909 I di carburante e per apparecchiature avioniche in scomparti laterali. Come nel Tornado GR.1 della RAF, la deriva contiene un serbatoio integrale. La sonda pel il rifornimento in volo, invece di essere smontabile e contenuta in una protuberanza sistemata esternamente sulla parte destra del muso, è divenuta un'apparecchiatura permanente interna alloggiata nella parte sinistra e azionabile idraulicamente. II radome frortale
è più lungo, più affusolato, come pure il radar, con un conseguente complessivo aumento della lunghezza di 1,35 m che migliora l'accelerazione supersonica e riduce la resistenza. Per compensare lo spostamento in avanti del centro di gravita e farlo coincidere con il centro di portanza, le parti fisse delle ali sono estese in avanti nella configurazione di freccia a 68° e sono stati aboliti i flap Kruger: ciò porta ad una ulteriore diminuzione della resistenza. Per dimostrare le sue capacità di autonomia di pattugliamento (CAP, combat air patrol) il prototipo A.01 è decollato dalla base inglese di Warton della BAe all'inizio del 1982, portando due serbatoi ausiliari subsonici da 1.500 I, quattro missili Sky Flash e due Sidewinder, e transitando per un'area di pattugliamento distante 603 km, dove ha incrociato per 2h 20 min in modalità CAP; di ritorno a Warton è rimasto in volo d'attesa per 15 min, atterrando dopo 4h 15 min con oltre il 5% di carburante interno e avendo consumato solo un ottavo della dotazione di ossigeno liquido. Alcuni dei 165 intercettori in servizio presso la RAF sono addestratori biposto.
Avionica: il radar principale è un Marconi/Ferranti Foxhunter a impulsi doppler FMICW che lavora sulla banda I a 3 cm. Ha caratteristiche molto avanzate e, naturalmente, un dispositivo "track while scan" per bersagli multipli (da 12 a 20) con portata oltre 193 km, a seconda del campo della sezione trasversale a qualsiasi livello di volo. L'apparecchiatura ECCM è tale da poter fronteggiare qualsiasi tipo di contromisura elettronica che possa essere ideata entro l'anno 2000; anche se fornito di sistema collegamento-dati immune da offensive elettroniche, l'aereo è progettato per agire autonomamente. Il Foxhunter ricerca normalmente, immagazzinando nel proprio computer i segnali ostili e presenta gli input da questo elaborati al navigatore, su un TED (threat evaluation display). Le Intercettazioni sono normalmente segnalate sull'HDD e tutti i display possono registrare le informazioni per un eventuale replay. Il radar incorpora anche un dispositivo IFF avanzato, mentre una caratteristica particolare è il modo in cui può essere presentata la situazione tattica complessiva, se necessario in maniera diversa, sia al pilota che al navigatore. È montato un RHWR molto perfezionato, con un proprio processore. Sin dall'inizio del programma era stato previsto un sistema di ingrandimento visuale elettro-ottico (EO-VAS) per identificazioni positive da lunga distanza, che però non è stato ancora montato.
Armamento: un cannone Mauser IWKA da 27 mm, alloggiamenti in fusoliera per quattro Sky Flash, Sparrow o AIM-120 Amraam. Quattro piloni alari autorotanti: quelli interni portano normalmente due serbatoi ausiliari da 1.5001 (1.315 kg e ascuno a pieno carico) più due o quattro missili Sidewinder o Asraam. Quelli esterni spesso non vengono montati, ma possono portare un'ampia gamma di armi e di pod per la guerra elettronica.
Prospettive: un certo rallentamento nel ritmo delle consegne, circa 42 esemplari all'anno, ha spostato l'entrata in servizio del primo Tornado F.2 all'inizio del 1985 e entro questo termine i missili statunitensi Amraam AIM-120 dovrebbero già ave' sostituito gli Sky Flash britannici. Nel frattempo la versione standard dell'F.2 sarà dotata di motori con i postbruciatori prolungati di 35 cm. che offrono maggiore spinta e riducono la resistenza; questa modifica riguarda tutti gli esemplari dal numero 19 in avanti, primo del secondo lotto della commessa di 52 intercettori. Per quell'epoca potrà essere realizzato anche un aggiornamento dei dispositivi elettronici di bordo.