Tipo: aereo d'attacco al suolo.
Paese di origine: Unione Sovietica. Primo volo (prototipo della versione d'attacco) effettuato non più tardi del 1970.
Motore: un turbofan potenziato Tumanskii R-29 con spinta di 11500 kg con il postbruciatore al massimo.
Dimensioni: apertura alare (con angolo di freccia di 16°) 14,24 m; (con angolo di freccia di 72°) 8.17 m; lunghezza circa 16,28 m (esclusa la sonda),;16,9 m (compresa la sonda); altezza 4,36 m; superficie alare (lorda con angolo di freccia di 16°) circa 37,17 m2.
Peso: a vuoto circa 9.979 kg; a pieno carico senza carichi esterni 15.499 kg, massimo al decollo 20.098 kg.
Prestazioni: velocità massima (a livello del mare) senza carichi esterni circa Mach 1.1; con carichi esterni 1.163 km/h, Mach 0.95; velocità massima in quota (senza carichi esterni) circa 1.700 km/h, Mach 1.6; quota di tangenza pratica circa 15.240 m; corsa di decollo con raggiungimento di 15 m di quota a pieno carico ma senza carichi esterni, 800 m; raggio d'azione (profilo di missione low, con serbatoio ausiliario ventrale, quattro bombe FAB-500 e due missili aria-aria)
368 km; autonomia di trasferimento (con tre serbatoi aggiunti) 2.500 km.
Storia: la stessa forma aerodinamica sviluppata dal TsAGl venne usata per i MiG usati in due diversi ruoli: la famiglia dei MiG-23 per l'intercettazione e la famiglia dei MiG-27 per l'attacco al suolo. Il MiG-27 segui di uno o due anni il MiG-23, ma la maggior parte della struttura e dei sistemi è comune ad entrambi. In generale il MiG-27 ha un sistema propulsivo semplificato e un muso differente, ma vi sono degli apparecchi ibridi che hanno installato il motore del MiG-23 e che vengono normalmente designati come MiG-23BN. Vengono descritti qui poiché il loro ruolo è quello del MiG-27.
Progettazione: rispetto al MiG-23, il MiG-27 ha più o meno la stessa struttura, a parte le seguenti differenze conosciute: una revisione della resistenza della cellula per sopportare operazioni con un peso aumentato di oltre 1,8 tonnellate ma che non superi 6 g, rispetto ai 7,5 del caccia (per ambedue i casi con la configurazione di freccia massima); una parte anteriore della fusoliera ridisegnata, comunemente chiamata "becco d'anatra", senza radar ma con un profilo del frontale del cockpit ampio ed inclinato verso il basso contenente vari sensori aria/terra, con dei spessi pannelli laterali corazzati; un nuovo abitacolo alzato di 30 cm con controlli e displays rinnovati e modificati, un tettuccio e un parabrezza meno inclinati e più alti; un nuovo carrello d'atterraggio con ruote di maggior diametro e a bassa pressione, un parafango per II ruotino anteriore e degli alloggiamenti carenati più profondi per le ruote; numerosi cambiamenti nella dotazione avionica e nell'armamento, inclusi dei piloni sotto i condotti delle prese d'aria più distanziati (che come il pilone ventrale e quelli sotto i tronchi alari fissi, hanno una portata massima di 700 kg ciascuno) e un cannone a sei canne da 23 mm al posto del GSh-23 della versione da caccia;
Infine l'installazione di un motore meno potente con prese d'aria fisse e ugelli di scarico corti a due posizioni studiati per operazioni completamente subsoniche. Dal 1979 la produzione sembra essere principalmente orientata verso la costruzione del MiG-23BN con l'installazione diversa di un motore potenziato. Dal 1980 le caratteristiche includono l'estensione delle protezioni del bordi d'attacco delle ali, la riduzione della corda dei piani di coda e dei "denti di cane", un'avionica riveduta e un nuovo muso con diversi sensori.
Avionica: i soli radar sono un doppler NI-50BM, un radar per iI tracciamento del terreno montato sul muso, un radio altimetro RV-5, un radar per la guida dei missili (vedi più avanti) e su alcuni aerei sperimentali ma non sul Flogger-J (l'ultima versione conosciuta entrata in servizio nel 1983) un TFR. II sistema RWR Sirena 3 ha un'angolo di copertura posteriore di 180° dalla cima della deriva e di un angolo cieco circa 100° dalla punta del muso al carrello anteriore. Un dispositivo RMTS a laser è montato nel muso. La produzione iniziale dei MiG-27 aveva due protuberanze carenate sul davanti delle ali sopra i piloni d'aggancio: quello di sinistra conteneva un jammer ECM ad emissione anteriore simile a quello montato davanti nel pod all'estremità alare dei MiG-23 mentre quello di destra portava un sistema di guida per i missili, definito sempre come radar, probabilmente associato con l'AS-7. Vi sono inoltre i sistemi ATC/SIP quasi in cima alla deriva, un tubo di Pitot sul muso, un altro Pitot e sensori di sbandata davanti all'abitacolo, antenne VHF sopra la fusoliera, un sistema ILS Swift Rod sotto il muso e uno IFF SRO-2 sempre sotto il muso ma più indietro. La versione MiG-23BN, che combina il muso e la dotazione avionica dell'aereo d'attacco con un motore della versione da intercettazione (scarichi a geometria variabile) viene di solito definito come un aereo sia da combattimento che d'attacco, ma l'attacco rimane certamente il suo ruolo principale e possiede un'effettiva capacità di combattimento con cattive condizioni atmosferiche nonostante la grande spinta e velocità. È significativo che i cosiddetti Flogger-J hanno una nuova sistemazione dei sensori sul muso mentre mancano dei piccoli pod sui bordi d'entrata.
Armamento: un cannone a sei canne da 23 mm, in posizione centrale con un probabile
munizionamento di 500 colpi, un pilone ventrale dietro al cannone predisposto per un serbatoio da 800 I o per un carico di 1.000 kg; piloni sotto le prese di aria e nella parte posteriore della fusoliera tutti per un carico presunto di 500 kg; piloni di sganciamento da 1.000 kg sotto le ali mobili e normalmente usati solo per i serbatoi ausiliari durante trasferimenti. Il peso totale delle bombe è di
3.000 kg mentre il carico totale possibile è ignoto.