McDonnell Douglas/Northrop F/A-18 Hornet

Tipo: (F/A) aereo monoposto imbarcato multiruolo, (TP) biposto da addestramento, (CF) aereo d'attacco monoposto con base a terra.
Paese di origine: Stati Uniti. Primo volo il 18 novembre 1978.
Motore: due turbofan potenziati F404-400 General Electric da 7.257 kg di spinta.
Dimensioni: apertura alare (missili compresi) 12,31 m; (missili esclusi) 11,42 m; lunghezza 17,07 m; altezza 4,66 m; superficie alare 37,16 m2.
Peso: 9.336 kg a vuoto; 15.260 kg senza carichi esterni; 21.887 kg carico per missioni d'attacco; 22.710 kg a pieno carico (limite di catapulta).
Prestazioni: velocità max (senza carichi esterni in quota) 1.915 km/h (Mach 1,8); a pieno carico a livello del mare, velocità subsonica; massima quota di combattimento oltre 14.935 m; raggio d'azione (missioni aria-aria con profilo di missione high, senza serbatoi esterni) 741 km; autonomia di trasferimento oltre 3.700 km.
Storia: nel 1974 l'US Navy, preoccupata per il costo dell'F-14 allora considerato eccessivo, ottenne dal Dipartimento della Difesa l'approvazione per un caccia leggero VFAX per impieghi plurimi. Furono sottoposti sei progetti, fra cui il modello 263 della McDonnell Douglas. Nell'agosto 1974 il Congresso bocciò il programma VFAX, consigliando alla Marina di prendere in considerazione gli YF-16 e YF-17 dell'USAF. Siccome entrambi i modelli erano considerati inadatti, furono avviate trattative fra la Northrop e la McDonnell Douglas, che aveva esperienza di aerei imbarcati, in modo da incorporare il maggior numero di caratteristiche del progetto 263 nell'YF 17, compatibilmente con le specifiche per il caccia imbarcato richiesto dall'US Navy. Ne risultò un completo rifacimento, con una fusoliera più ampia, una capacità doppia di carburante interno, un'ala più grossa, una struttura rafforzata e un'avionica totalmente rinnovata. Durante lo sviluppo del prototipo furono apportate sostanziali modifiche e infine si decise di costruire un unico modello multiruolo.
Progettazione: la forma fondamentale è quella dell'YF-17 del 1974, con ala dello spessore percentuale del 4,25 e bordo d'attacco assai rastremato, un profilo molto variabile con i bordi d'attacco e di uscita mobili; altre caratteristiche sono la grande estensione della radice alare, le sedi per i missili aria-aria all'estremità dell'ala, due motori molto snelli con prese d'aria fisse sotto la radice dell'ala, grosse derive inclinate verso l'esterno (fisse, con l'aggiunta di piccoli timoni) montate a metà strada tra l'ala e i piani di coda stabilizzatori, il carrello principale retrattile all'indietro con la propria sede sotto le prese d'aria, con le ruote ripiegate di 90° fino a raggiungere la posizione orizzontale. La bassa vetocità di rollio, un massimo di 100°/S rispetto ai 180°/s richiesti (Mack 0,5/3.047 m) ha richiesto molte modifiche volte ad aumentare la resistenza torsionale delle ali: è stato eliminato il "dente di cane" del bordo d'attacco sia delle ali che degli impennaggi orizzontali, si è aumentata l'influenza dei piani di coda durante il rollio e gli alettoni sono stati prolungati fino a 508 mm dalle estremità alari. Con queste ed altre modifiche si è giunti ad avere 220°/s, inoltre con i timoni delle derive ruotati verso l'interno si diminuisce la velocità di decollo di 35 nodi, mentre la rotazione di 45° verso il basso degli alettoni riduce la velocità di appontaggio di 10 nodi. Infine, l'eliminazione della scanalatura lungo la radice alare diminuisce la resistenza aerodinamica. Il modello biposto TF/A-18-A ha una capacità del serbatoio interno del 6 per cento inferiore a quello monoposto.
Avionica: il compito più difficile è consistito nel modificare in modo ottimale il disegno per ottenere una duplice capacità sia nel combattimento aereo sia nell'attacco con il solo pilota. L'esigenza di un sistema di guida radar per missili a medio raggio (AIM-7P, poi Amraam) è stata soddisfatta dal sistema APG-65 della Hughes, un radar con raffreddamento ad acqua, multifunzionale, a impulsi doppler, in grado di individuare 10 bersagli e di inquadrarne 8 sul display, con funzioni RAM (raid-assessment model) e DBS (doppler beam sharpening) per migliorare la visibilità al suolo. La strumentazione nel cockpit è fra le più avanzate, con tre display CRT Kaiser, che entrano in funzione simultaneamente con modalità diverse, e un perfezionato HDD con dispaly a grande capacità d'informazione (i piloti impiegano però molto tempo a padroneggiare il sistema). Una grossa tastiera UFD adempie la funzione di interfaccia principale uomo/macchina e uno o più display HOD possono presentare immagini radar, FLIR, laser, elettro-ottiche (se previste) e immagini relative ai sistemi di guida delle armi; altri display riportano lo stato di funzionamento dei motori e degli altri sistemi, dati RWR e informazioni BITE. Sul cockpit appaiono anche le informazioni relative al volo, ma generalmente il pilota nel corso di una missione normale si attiene alla simbologia HUD e al metodo Hotas. Il display principale HSI (horizontal situation ìndicator) è costituito da una carta topografica mobile con sovrimpressione di simboli relativi alla navigazione, dati di tiro (compreso il sensore FOV) e localizzazione delle difese antiaeree. Le modalità avioniche principali sono Nav, A/A e A/G. Vi sono poi sensori standard tipo FLIR a sinistra delle prese d'aria; a destra si trovano l'LST (laser spot tracker) e l'apparecchiatura fotografica di registrazione degli obbiettivi colpiti.
Armamento: un cannone M61A-1 da 20 mm con 570 colpi: nove punti di aggancio esterni e corrispondenti al peso teorico massimo di 7.711 kg; praticamente, però, i pesi sono molto inferiori e non si portano più di 10 bombe Mk82, 9 Mk83 o quattro Mk84. I punti d'attacco ventrale e subalare interni sono predisposti per serbatoi ausiliari.

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