Tipo: aereo monoposto da attacco.
Paese di origine: si tratta di un programma di cooperazione tra Italia e Brasile.
Motore: un turbofan (o turboventola) Rolls-Royce Spey 807, prodotto su licenza da Alfa Romeo e Piaggio, in grado di fornire una spinta di 5.003 kg.
Dimensioni: apertura alare 8,88 m, esclusi i missili aria/aria e le relative rotaie di lancio alle estremità delle ali stesse, superficie alare 21 m2; lunghezza 13,57 m.
Peso: 6.500 kg a vuoto, 12.000 kg a pieno carico.
Prestazioni (stimate): in missioni con profilo lo-lo-lo (dall'inglese low-low-low, ossia interamente a bassa quota), serbatoi esterni e carico bellico di 1.360 kg: velocità Mach 0,75, con punte a Mach 0,95; raggio d'azione 335 km. Decollo e attcrraggio in 900 m circa.
Storia: verso la metà degli anni settanta l'Aviazione Militare Italiana prese in considerazione l'opportunità di sostituire i suoi Aeritalia G-91R e G-91Y a breve-medio termine (a partire dal 1985) per i compiti d'attacco e ricognizione, e di sostituire entro il 1990 anche tutte le versioni dell'F-104, sia per gli stessi compiti che per missioni a lungo raggio antinave e antiaeree. Gli studi per un aereo italiano rispondente a queste esigenze sono stati avviati nel 1977 dall'Aeritalia, con il successivo intervento dell'Aermacchi nel 1978; da qui la denominazione AM-X (Aeritalia/Macchi-Sperimentale) data al progetto. Nel 1980, in seguito a negoziali con l'Aviazione del Brasile (FAB), anche la società brasiliana EMBRAER si è associata all'iniziativa e da quel momento l'AM-X è diventato oggetto di un programma binazionale volto a soddisfare le esigenze delle forze aeree di entrambi i paesi.
Progettazione: Per l'AM -X si è rinunciato sin dall'inizio alla tentazione di puntare a velocità vicine a Mach 2, ponendo invece l'accento sulla capacità di trasportare una gamma accuratamente selezionata di sensori e di armi, nonché sulla possibilità di operare da piccole basi con strutture limitate e di volare con la massima agilità al minimo costo.
A prima vista le caratteristiche dell'AM-X sembrano simili a quelle del britannico Hunter e di altri aerei degli anni cinquanta, ma in realtà ogni aspetto progettuale è completamente nuovo. L'ala è moderatamente a freccia, con alette di estradosso, piccoli alettoni esterni, grandi flap a doppia fessura e due coppie di spoiler che possono essere impiegati per aumentare il rollio. Tutte le superfici mobili sono comandate idraulicamente e gli alettoni sono reversibili manualmente. I piani di coda incorporano piccoli impennaggi in fibra di carbonio e le superfici principali sono mosse elettricamente. L' ampio impenagio verticale,con timone a comando fly-by-wire, è progettato per assicurare un'ottima stabilità anche con un elevatissimo angolo d'incidenza; i progettisti hanno fatto in modo di garantire la massima manovrabilità possibile. Sebbene vi sia un grosso serbatoio all'altezza delle prese d'aria, la maggior parte del carburante è contenuta in compartimenti stagni nelle ali. Per ora non sono previsti aerofreni o paracadute frenante, e un piccolo fattore di complicazione è dato dal fatto che la parte posteriore della fusoliera e i piani orizzontali sono asportabili per accedere al motore.
Avionica: tutte le apparecchiature sono modulari e pallettizzate, in modo da poter essere sostituite a seconda delle missioni che l'aereo deve effettuare. Il sistema base di
navigazione è di tipo inerziale e omnidirezionale VHF. L'AM-X è privo di radar, mentre è dotato di un dispositivo di rilevamento. Vi sono poi due computer digitali per il lancio delle armi, ai quali sono inoltre asserviti un display multifunzionale e un head-up display. È prevista l'installazione di un radar-altimetro e, probabilmente, di apparecchiature di navigazione aerea tattica e di atterraggio strumentale. L'esatta disposizione dei sensori asserviti al computer di navigazione verrà definita in base alle risultanze delle prove di volo; le stesse prove serviranno per definire anche il contenuto dell'alloggiamento posto davanti al vano motore, che potrebbe essere occupato da apparecchiature per la ricognizione fotografica o da un sensore laser per la ricerca e la localizzazione dei bersagli (LRMTS, laser ranger and marked target sensor). Per particolari missioni di ricognizione è prevista l'installazione esterna di un apposito pod. Per quanto riguarda i sistemi di guerra elettronica passivi, la versione italiana dell'AM-X dovrebbe essere equipaggiata con antenne per la ricezione di segnali radar; a loro volta, i dispositivi di contromisure elettroniche (ECM, sigla che sta per electronic counter-measures) saranno molto probabilmente ospitati in pod esterni, ma è stata studiata anche una sistemazione interna. In coda sarà alloggiato pure un lanciatore di chaff e flare.
Armamento: la versione per l'Italia sarà armata di un cannone M61A-1 da 20 mm, con 350 colpi, quella per il Brasile con due cannoni DEFA 554 o simili da 30 mm, ciascuno con una dotazione di 125 colpi. Vi sono inoltre sette attacchi esterni con le seguenti capacità di carico: fusoliera e interno ali, 907Kg; esterno ali,454Kg: estremità alari 85.5 kg. Il carico bellico complessivamente trasportabile è pari a 3.800 kg. Le rotaie poste alle estremità alari servono per il lancio di missili aria-aria a corto raggio come I'AIM-9 Sidewinder. L'AM-X può inoltre trasportare altre armi, tra le quali missili superficie-aria per missioni antinave come il Kormoran. In più, apparecchiature pallettizzate per ricognizione o un sensore laser per la ricerca e localizzazione dei bersagli possono essere allogiatinella parte anteriore della fusoliera senza sminuire la
capacità di carico bellico; fra le alternative, figurano apparecchiature di ricognizione in pod esterno oppure un pod per guerra elettronica.
Prospettive: a parte le differenze dovute ai diversi compiti assegnati e al divieto della NATO alla concessione di licenze di esportazione riguardanti particolari sistemi d'arm;. come per esempio il cannone M61, le due versioni dell AM-X (di cui l'Italia dovrebbe acquistare 187 esemplari e il Brasile un'otantina) sono identiche per il 97%.