Autore:
Sonia Furlan
Il castello di Issogne
e' ricco di decorazioni pittoriche, eseguite da artisti differenti,
non sempre noti o identificabili, in un arco di tempo relativamente
breve, a cavallo tra la fine del XV e la prima parte del XVI secolo.
Entrando nel castello si incontrano subito le lunette delle botteghe
artigiane e del corpo di guardia sotto le volte del portico. Questi
affreschi che ci mostrano la bottega del sarto, la farmacia, la
macelleria, il corpo di guardia, il mercato di frutta e verdura, la
bottega del fornaio, dello speziale, del pizzicagnolo sono nitidi
squarci sulla vita quotidiana dell'epoca: le scene sono
rappresentate vivacemente e insieme con realismo, spontaneità e a
volte con un pizzico di umorismo. Il ciclo delle botteghe artigiane
è attribuito al pittore Colin, che troviamo a volte citato come
Magister Collinus, in virtù di un graffito, presente proprio al di
sopra della panca nella lunetta del corpo di guardia, che appunto
indica il suo nome come autore dell'opera.
Nel 1499 Colin lavora ad Aosta al decorazione delle volte nella
collegiata dei Santi Pietro ed Orso, che era sottoposta a restauro
per volere del suo priore, lo stesso Giorgio di Challant che dirige
anche i lavori nel castello di Issogne. Colin giunge in Val d'Aosta
da Ivrea, dove aveva realizzato, presumibilmente nel 1493, il
fondale della pala con l'Adorazione dei Magi per la cappella dei Tre
Re; è un pittore di buone qualità, cresciuto in Piemonte ma, come
abbiamo visto, trasferito in Val d'Aosta, chiamato da Giorgio di
Challant.
Anche le pitture della cappella del primo piano sono attribuite a
Colin: qui troviamo raffigurati i Profeti, gli Apostoli e i quattro
Dottori della Chiesa, che sono una sorte di introduzione mistica ai
temi centrali della storie della vita della Vergine e dell'infanzia
di Cristo. Nella cappella le raffigurazioni coinvolgono tutti gli
elementi dello spazio architettonico andando ad interessare sia il
polittico sia le pareti e le vetrate, ma sono compromesse nella
qualità artistica dalle pesanti ridipinture del restauro del 1936.
Un altro maestro impegnato nei lavori del castello di Issogne è il
Maestro di Wuillerine. In realtà non sappiamo molto di lui, ma studi
stilistici hanno permesso di individuare la stessa mano negli
affreschi della salle basse di Issogne ed in un ex voto presente
nella collegiata di Sant'Orso ad Aosta; questo ex voto è datato al
1514 ed è dedicato alla guarigione della povera storpia Wuillerine,
da cui il nome di Maestro di Wuillerine. Rileviamo che anche in
questo caso le maestranze alle dipendenze di Giorgio di Challant
operano indifferentemente ad Issogne o ad Aosta.
Il Maestro di Wuillerine è l'autore delle decorazioni del salone al
piano terra del corpo centrale del castello dove Giorgio di Challant
amministrava la giustizia, la salle basse. Le decorazioni di questa
sala sono state portate a termine con ogni probabilità entro il
1509, anno della morte del committente Giorgio di Challant. Sulle
pareti si dispiegano finte colonne e drappi che segnano il ritmo del
racconto figurato e incorniciano, unitamente alla finta balaustra,
le scene di cui gli stessi membri della famiglia di Challant sono
protagonisti. Questa sorta di gioco raggiunge il suo culmine nella
rappresentazione del giudizio di Paride, in cui lo stesso Giorgio
veste i panni pensosi di Paride chiamato ad esprimere il suo
giudizio, come tante volte avrà fatto lo stesso priore
nell'adempimento delle sue funzioni. L'osservazione attenta delle
scene raffigurate nella sala ci consente di ipotizzare
verosimilmente che il capomastro di questo cantiere pittorico, il
nostro Maestro di Wuillerine, dovesse provenire d'oltralpe; questa
affermazione è giustificata dalla presenza, nei paesaggi, di
architetture a graticcio con i tetti molto spioventi e di mulini a
pale che, insieme ad un curioso tromp l'oeil raffigurante un bruco
ed una mosca sul piano d'appoggio dello stemma affrescato sulla
cappa del camino, ci riportano all'ambito franco-fiammingo.
Sempre da oltralpe sembra provenire anche l'ignoto artista autore
degli affreschi negli oratori di Marguerite de la Chambre al primo
piano ed in quello di Giorgio di Challant al secondo piano del
complesso; la corretta attribuzione degli affreschi è resa
particolarmente difficoltosa dal pesante intervento di ridipintura
promosso dall'allora Ministro dell'Istruzione Nazionale Cesare Maria
De Vecchi nel 1935 e attuato l'anno successivo.
Gli oratori sono due piccoli ambienti a pianta quadrata, sovrapposti
ed entrambi voltati a crociera. Nell'oratorio al primo piano, in cui
si ritirava Marguerite de la Chambre, troviamo rappresentati
l'Assunzione della Vergine e i martiri di Santa Caterina e di Santa
Margherita; nel soprastante oratorio, teatro delle devote
meditazioni del priore Giorgio di Challant, è invece rappresentata
la Passione di Cristo nelle scene della Crocefissione, della Pietà e
della Deposizione del Sepolcro.
L'arredo pittorico del castello di Issogne spazia anche all'esterno,
andando ad interessare anche il cortile. Infatti sulle facciate
interne dell'edificio troviamo rappresentato il Miroir pour les
enfants de Challant, una rappresentazione degli stemmi dei diversi
rami della grande famiglia. Il Miroir è stato pensato con molteplici
funzioni, quali l'esaltazione della casata, la conservazione della
memoria storica dei legami familiari, il fornire un esempio da
seguire per le generazioni future. In quest'ottica si inseriscono
anche le decorazioni monocrome sul muro interno del giardino. Il
tema proposto è in questo caso rappresentato da filosofi e saggi
dell'antichità, forse in origine affiancati dai nove prodi e dalle
nove eroine. Questa incertezza è dovuta al fatto che in questo caso
le pitture, pur essendo state recentemente restaurate, sono pur
tuttavia in gran parte andate perdute e possiamo averne informazione
solo tramite la testimonianza di chi ci ha preceduti.
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