sabado, 1 de março de 2003
sabato 1 marzo 2003 |
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1° de março
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Cari amici, siamo così giunti al 1° di marzo e continuo a resistere provando a scrivere alcune righe da oltre oceano. Trascorso febbraio: tempo di vacanze per alcuni e lavoro per altri; per me è stato anche tempo di visite, sono passati i miei genitori (rientrati l’11 febbraio), poi don Mario Gazzotti che si è fermato con noi (gruppo missionari reggiani) per tre giorni di ritiro. Ultimamente sono passati alcuni amici castelnovesi. Stanno riprendono le attività a pieno ritmo e sta per iniziare la quaresima (anche in Italia?). Come forse sapete, la chiesa brasiliana ogni anno propone un tema particolare in quella che è conosciuta come la “Campagna della fraternità”. Il tema è: Fraternità e anziani; vita, dignità e speranza. Si sono già fatti incontri con tutte le comunità per presentare la campagna cercando di riscoprire la grande dignità e il grande valore delle persone anziane. Il Brasile da sempre considerato un paese “giovane”, in realtà ha una percentuale di anziani in forte aumento. In questo periodo il mondo intero si sta interrogando sul perché di una guerra contro l’Iraq e non è facile trovare risposte. Anzi, la risposta sembra chiara, per risolvere un problema economico di una “grande super-potenza” in crisi la strada è la guerra! Sembra assurdo ma è così! Siamo invitati a dire no con forza ad un’assurdità! Qui da noi siamo alle prese con un altro tipo di guerra, (per fortuna senza armi): la secca! Ancora non si è vista una goccia d’acqua, attraversare le campagne sembra di passare in mezzo al deserto. Si vedono alcune donne con un secchio sulla testa che vanno prendere un po’ d’acqua chissà dove e... che acqua! La situazione si fa difficile e mi chiedo come la gente faccia a resistere tagliando tutti i giorni le spine dei cactus (mandacaru) per dar da mangiare alle poche mucche e pecore... In molti posti l’acqua è finita e bisogna portarla con camion spendendo... Le previsioni dei metereologi non sono confortanti ma la gente continua a sperare nel “Padre-Buono”... con una fiducia grande, veramente ammirevole! Per noi (anche qui in città) è facile: basta aprire il rubinetto e l’acqua scende. Pensate di non avere acqua in casa e doverla procurare con secchi a chilometri di distanza e ritrovarvi con un po’ d’acqua sporca: incredibile! Non mi sono abituato a vedere scene del genere e non è facile rimanere indifferenti. Non parliamo dell’aumento dei prezzi: tutto è cresciuto più del 20-30%, sempre più persone bussano alla porta per chiedere. Mi dicevano nei giorni scorsi che sta crescendo molto, a causa di questa situazione di secca e aumento dei prezzi, anche il numero di bambini denutriti. Non saremo certamente noi a risolvere simili situazioni, speriamo solo di riuscire a porre qualche piccolo segno di speranza e di fraternità con chi soffre. Io sto bene e il lavoro non manca. Con forza e nella semplicità cerchiamo di continuare a camminare condividendo le sorti di questo popolo! Um abraço Ipirà, 1 de março de 2003
Pe. Marco |
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