terça-feira , 1 de outubro de 2002
martedì 1 ottobre 2002
Festa de Santa Teresinha do Menino Jesus
Cari amici eccomi al consueto diario mensile e come sempre ripeto che i mesi passano in fretta. Vi racconto di questa ultima domenica in quanto era presente in Ipirá per uno show Pe.Zezinho. Chi è? Qui in Brasile e in tutta l’America Latina è famosissimo, i suoi canti di carattere religioso sono veramente conosciuti e cantati, mi diceva che ormai sta raggiungendo il numero di 2500 canzoni (cd si trovano tradotti anche in italiano). Basti pensare che un suo canto “Oração pela familia” sembra più conosciuto dell’inno brasiliano, politici, protestanti, radio e tv tutti lo cantano. A dire il vero non l’abbiamo invitato noi come chiesa (costa troppo), ma un politico e di questi tempi, domenica ci sono le elezioni, si sa... ma abbiamo partecipato e collaborato. Lo show, domenica sera non fu molto partecipato ma bellissimo, poi lunedi’ mattina ci ha chiesto di celebrare la Messa e la Chiesa era gremita. Ancora più bello. Persone che con certi canti piangevano dalla commozione, insomma una bella esperienza. Addiritura domenica sera mi invitò sul palco per cantare con lui e con il suo gruppo una canzone in italiano “Avevo tanta voglia di viaggiare” di Josy Cento (suo amico), ed altri canti con melodie di canti italiani, ma chi conosce le mie doti musicali e canore puo’ ben ridere...

La domenica precedente avevamo avuto un altro momento bello, il “festival da juventude” (vedi le foto) con la presenza di molti giovani delle comunità e nel pomeriggio uno show con altro cantautore di musica sacra, Frei Jurandy.

Dopo questi momenti di massa speriamo di vivere un po’ la quotidianità, in questo mese di ottobre, mese missionario. A dire il vero l’attenzione di questi ultimi tempi è tutta centrata sulle elezioni politiche, comizi, feste pagate da politici, ecc. Qui l’aspetto politico, o meglio, partitico è quanto mai vivo, come Chiesa ci limitiamo ad accompagnare la camminata delle Chiesa brasiliana (CNBB) presentando un piccolo documento che invita a votare e a votare con coscienza e responsabilità. Ma è incredibile come la battaglia sia viva ed accesa. Vi racconto questo: ad un comizio dei tre grandi politici dello stato della Bahia (della linea politica del comune), il sindaco ha chiuso le scuole (comunali) ed ha “invitato” a partecipare al comizio tutti gli studenti e gli insegnanti con tanto di maglietta e cappellino pubblicitario, ecc. un giovane tentò di protestare contro il candidato a governatore dello stato della Bahia perché sono già due mesi di sciopero degli insegnanti e semplicemente voleva andare a scuola... risultato: un giorno in carcere. Questo ed altro succede, ma nessuno protesta per paura magari di perdere un posto di lavoro o qualche altro piccolo beneficio. Dicono poi che le elezioni del sindaco (che ci saranno fra due anni) sono molto peggiori, la battaglia è ben più lacerante.

Come si può capire da questi accenni e come mi diceva una persona pochi giorni fa, “il Brasile è il paese di tutto”, nel senso che può capitare di tutto e il contrario di tutto nel bene e nel male. Mentre si spendono soldi a palate per campagne politiche tante persone soffrono la fame e le scuole sono in sciopero. Ovviamente il nostro impegno è di essere presenti e vicini a tutti, senza differenze, tentando di aiutare e condividere le situazioni più difficili.

A livello personale devo dire, per quanti sempre mi chiedono, che sto bene e il lavoro non manca. Ho iniziato a visitare le scuole e mezza giornata alla settimana la dedico ad incontrare i giovani nell’unico luogo dove purtroppo ormai si trovano, appunto la scuola. Sto cercando, fra le altre cose, di aiutare ad iniziare i lavori per la costruzione della cappella in tre comunità che ancora non hanno un luogo dove trovarsi. In ottobre inizieremo a visitare le 16 regioni (insieme di comunità) per la verifica di fine anno, ci sarà un’assemblea della città e un’assemblea con i rappresentanti di tutte le comunità, poi altro passo, un’assemblea zonale sempre di verifica (insieme di più parrocchie) ed infine l’assemblea diocesana di tre giorni in novembre. La macchina sembra complicata, diciamo che è una pastorale abbastanza strutturata, con verifiche, programmazioni e priorità all’inizio dell’anno (come sapete l’anno pastorale e scolastico termina prima di Natale e riinizia dopo carnevale). In questo senso penso che la pastorale della nostra Chiesa reggiana abbia un po’ da imparare.

Come sempre ringrazio tutti gli amici (lontani ma vicini) e in questo mese di ottobre in particolare, ricordatevi di pregare per le missioni, che vuol dire pregare per tutti e per chi lavora lontanino e in situazioni diverse.

Um abraço a todos

Pe. Marco


Torna all'indice