sabato, 1 giugno 2002
Cari amici i mesi passano in fretta, siamo già agli inizi di giugno, vi racconto del mese di maggio, in particolare di un evento centrale nel cammino pastorale dell’anno: La Romaria Marial. Che cos’é? E’ un pellegrinaggio di tutte le comunita’ in un povoado (paese) stabilito. Quest’anno era la 15° edizione, si e’ svolta in Caixa d’Agua (che tutti voi conoscete vero?) e il tema era legato alla Santità, per la Canonizzazione nello stesso giorno (19 maggio) di Santa Paulina, la prima Santa brasiliana (a dire il vero è nata in Italia, a Trento) fondatrice dell’ordine delle nostre Suore qui di Ipira’. Bella festa, riuscita bene, accoglienza al mattino di tutte le comunita’, poi una camminata nella piazza, dove in tre punti diversi si presentavano le figure di Madre Paulina, Maria e San Paolo. Pranzo, presentazione di scene delle diverse comunita’ e in conclusione la Messa presieduta dal Vescovo. Abbiamo calcolato circa 4000 persone, queste feste sono motivo d’ incontro, di preghiera ed occasione per vendere qualcosa, uno dei problemi era gestire la quantita’ di baracche arrivate da ogni dove per vendere, ma fa parte della festa. (Potete vedere le foto che invierò per il sito).
Da queste parti ci si prepara ora per la Festa Junina, giorni e giorni di festa per San Giovanni, e’ molto sentita, cucina titpica (è il periodo invernale = all’estate di Castelnovo Monti), danze particolari, trio elettrico per i giovani, insomma, per far festa sono specialisti e vi risparmio i preparativi che fanno per i mondiali di calcio (vi manderò foto delle varie feste junine il prossimo mese). Se qualcuno passa da queste parti verso la fine di giugno potrebbe essere interessante... Ma a dire il vero anche per me e’ tutto nuovo.
Altra attivita’ interessante è la “Missão Jovens”, circa 70 giovani della citta’ e delle comunità che, dopo alcuni fine settimana di preparazione, dal 7 al 10 giugno, vanno in Missione per l’annuncio in altre comunità della parrocchia... e vi racconterò. L’obiettivo della missione è: jovem evangelizando jovem.
Continuo a visitare le comunità (nei giovedì, venerdì, sabato e domenica) e ancora non le ho incontrate tutte, anche perche’ nei “povoadi” si celebra tutti i mesi nelle comunità più piccole quando si può. Mi stupisco ancora, come ad es. ieri, sono andato in una comunità a 38 km dal centro, un’ora e dieci min. di strada sterrata (non si arrivava mai), per buona parte del tragitto non si vedeva una casa, in quella comunità non c’è la Chiesetta, eppure si erano radunate in quella famiglia più comunità per la Messa (e la festa dopo per raccogliere un po’ di soldini per costruire la chiesetta), tanta gente e tutto era preparato e ben ordinato (secondo i canoni bahiani). Vi racconto di cose semplici come semplice è la gente, che spera, che lotta, che aspetta l’acqua dal cielo, unica possibilità per poter vedere crescere i fagioli e il miglio, appena piantati, per mangiare. Tentiamo di continuare il lavoro di formazione avviato dai nostri predecessori, continuo a guardarmi attorno per tentare di capire un po’ questa realtà così diversa; cerco di non arrivare a conclusioni semplicistiche di chi, dopo quattro mesi, pensa d’aver capito tutto. Il lavoro non manca, le sfide sono tantissime, a livello religioso, sociale, umano. La povertà è tanta e le strade d’uscita per questa gente sono poche. Manca il lavoro, molti giovani e padri di famiglia vanno verso le grandi città in cerca d’impiego.
I muratori sono sempre al lavoro (con ritmi bahiani): abbiamo sistemato un po’ il garage per le nostre due macchine ed ora sono al lavoro al “Centro pastorale”. Tra le altre cose sto facendo sistemare, su al Centro Pastorale, una casetta (è un po’ in alto rispetto alla città e distante 1 km), dove è possibile ospitare amici italiani... non abbiate paura, il Brasile non è così lontano! Raccontare è difficile e non rende molto l’idea... bisogna metterci il naso. Um abraço a todos.
Ipira’, 1 de Junho de 2002
Pe. Marco
