LE ARMATE DELL'ETERE |
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La storia dell'Italia che cambia non si può scrivere senza il supporto delle immagini della televisione. Essa ha permesso, più della scuola, l'integrazione del Paese per mezzo dell'unificazione linguistica, divenendo agente prioritario della cultura di massa. Essendo, come ovunque in Europa, monopolio di Stato, la televisione italiana è stata inizialmente controllata dalla Democrazia Cristiana e fortemente influenzata dalla Chiesa. |
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Il codice di condotta del nascente servizio televisivo viene imposto infatti da Filippo Guala, esponente dell'Azione Cattolica e presidente Rai dal 1954 al 1956. |
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In nessun settore i tentativi di controllare i contenuti della televisione risultano tanto espliciti come nella pubblicità concentrata nel quarto d'ora di "Carosello", irradiato nell'ora di maggior ascolto, dopo il telegiornale della sera. |
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Ma il problema pubblicità si impone maggiormente negli anni Ottanta, quando il monopolio Rai inizia ad essere minacciato dalla crescente potenza delle reti private Fininvest di Silvio Berlusconi, che, sviluppatesi parallelamente alla Rai, offrono, senza richiedere il pagamento del canone, programmi più commerciali in grado di abbracciare una porzione molto ampia di pubblico. |
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Dalla competizione nasce l'esigenza di migliorarsi sia dal punto di vista dei programmi e dei palinsesti sia da quello tecnologico. La televisione subisce così un'importante democratizzazione e inizia a evolversi fino a giungere alle moderne prospettive della televisione via cavo e digitale, volte all'interazione con il telespettatore al fine di ridurne la passività. |