Lionello Bonfanti |
Per Loppiano, cittadella del Movimento dei Focolari situata ad una ventina di km da Firenze, Lionello Bonfanti è stato una figura centrale, molto importante. Per anni ad esempio ha donato con gioia le sue capacità di magistrato come corresponsabile della cittadella, ancora unica al mondo, nei rapporti con le Istituzioni. Lionello è nato nell’ottobre del 1925 a Parma in una famiglia benestante da cui ha ricevuto fin dalla nascita un’educazione basata sull’onestà, limpidezza e autenticità. Frequenta il liceo negli anni segnati dalla seconda guerra mondiale, periodo in cui percepisce una particolare “attenzione” verso i problemi sociali e civili che l’umanità stava attraversando. Nel 1943 inizia a frequentare la facoltà di Giurisprudenza e si laurea nel 1947 a pieni voti e con la lode. In questi quattro anni fu costretto dal conflitto ad un periodo d’interruzione dagli studi nel quale provò anche un’esperienza di prigionia per aver aiutato il movimento partigiano. Venne a conoscenza della spiritualità promossa da Chiara Lubich nel gennaio del 1950. Parlando di questo incontro disse: “(…) Il cristianesimo che mi veniva esposto era così fresco ed affascinante che quasi mi pareva di ascoltare per la prima volta cosa fosse il cristianesimo stesso (…)”. Insieme a questa crescita spirituale ne “subì” anche una professionale: diventò il più giovane pretore d’Italia. Fu, infine, il 1953 l’anno in cui prese una delle decisioni che segnarono maggiormente la sua vita. Si trovava alla Mariapoli estiva, convegno organizzato dal Movimento dei Focolari dove si approfondiva la spiritualità dell’unità cercando di vivere come nella (Maria - polis) città di Maria, quando colse la chiamata a seguire Dio seguendo la strada del focolare. Disse ricordando quella Mariapoli: “(…) Quella convivenza pur essendo di piccole dimensioni aveva una sua completezza: c’erano i vergini e i coniugati, i sacerdoti e gli operai. (…) Poteva essere modello della più grande società, avendo in sé una legge di valore universale. (…) Vidi in quel ‘corpo’ di persone unite in Cristo, pur nella povertà dei mezzi materiali, pur composto da persone non prive di difetti e di ingenuità, un organismo in cui il Signore aveva deposto una luce, una legge, una ricchezza destinate a dilagare in tutto il mondo (…)”. Arrivò a Loppiano nel 1965 dove, per 15 anni, dedicò tutto se stesso con grande serietà ed amore lavorando allo sviluppo della cittadella e cercando di renderla il più possibile simile alle altre città del mondo, ma con una sola differenza, la legge fondamentale di Loppiano: l’Amore reciproco. Per questo motivo si è deciso di dedicare ed affidare il nuovo Polo Imprenditoriale, sorto nella cittadella, alla figura di Lionello. Nella sua vita, infatti, si rispecchiano alcune parole di Chiara, pronunciate già nel 1968, per lo sviluppo di Loppiano e delle altre cittadelle che sarebbero nate nel mondo seguendo l’esempio di quella italiana: “(…) che sia una vera città, (…) una città tale da sprigionare da essa stessa delle leggi, che possano servire alla società in grande, quasi che questa fosse una miniatura dell’intera società umana (…)”. |
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