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Henry Dunant
 
PREMESSA: Parlare di Henry Dunant e della sua straordinaria vita non è facile volendo andare più in là delle date, degli avvenimenti e delle persone da lui incontrate.Le sue caratteristiche di follia e intraprendenza, insieme ad una grande determinazione sono state fondamentali per rendere la sua vita assolutamente fuori dall’ordinario.
Dagli storici e studiosi Dunant viene definito < visionario > e se così non fosse stato, la sua utopia non si sarebbe trasformata in una realtà in continuo sviluppo.

Il primo articolo delle Risoluzioni della Conferenza Internazionale di Ginevra del 1863 inizia con le parole < Esiste in ogni Paese >. L’uso dell’indicativo presente nel coniugare il verbo esistere, sta a significare la grande convinzione che l’idea della costituzione di Società di Soccorso che in ogni Paese operino seguendo gli stessi principi e linee guida, fosse un’idea vincente. Altrettanto vincenti si riveleranno le convinzioni del Dunant relative all’imparzialità del soccorso ( al di fuori di ogni più sottile concezione a metà del 1800 ) e la neutralità dei soccorritori e dell’apparato di assistenza sanitaria per i militari feriti e malati in guerra.
Insieme a queste un’altra idea innovativa è quella di addestrare del personale volontario che possa intervenire senza essere costretto, portando così nell’azione umanitaria un alto bagaglio di valori e di grande motivazione.
A Dunant va riconosciuto il merito di aver visto lontano e di non aver mai vacillato nella sua convinzione di essere nel giusto, anche se poi tristi vicende relative a contrasti con persone e agli affari andati a rotolo, lo porteranno ad essere allontanato dalla società Ginevrina.
Una ulteriore testimonianza di grandezza morale il Dunant la lascia nello scrivere le sue ultime volontà riguardo la propria sepoltura che avrebbe dovuto avvenire in fossa comune, a significare quanto l’Uomo, di per se sia molto piccolo vicino alle sue idee. Nel cimitero di Zurigo c’è un monumento a lui dedicato ma non custodisce i suoi resti umani, poiché l’eredità di Dunant consiste nella continuità del suo pensiero, negli uomini che lo hanno seguito, lo seguono e lo seguiranno.

La vita di Henry Dunant, fondatore della Croce Rossa

Jean Henry Dunant
8 maggio 1828, nasce a Ginevra ( Svizzera )
30 ottobre 1910 muore ad Heiden ( Svizzera )
Per meglio comprendere lo svolgimento della vita, la formazione della sua personalità e lo svilupppo della sua Idea ho pensato che fosse più facile suddividere i suoi 82 anni in tre periodi, che per certi versi si possono sovrapporre ed intersecare:
• il primo, e il più importante sull’educazione culturale e formazione religiosa
• il secondo e il più breve, gli affari
• il terzo, il più lungo e quello che ha dato senso alla sua vita, l’attività umanitaria.
Educazione culturale e formazione religiosa
Dunant appartiene ad una famiglia agiata, il padre è un commerciante ed inoltre è consigliere alla Camera delle Tutele per la sorveglianza e protezione degli orfani. Ma nella formazione della sua personalità è la figura della madre che ha un peso determinante, gli trasmette sensibilità d’animo, profondità di sentimenti e grande attenzione alla condizione di vita della gente. La famiglia Dunant è di religione calvinista. Ritengo che questa situazione sia stata importante nella formazione umana e personale di Henry Dunant, gli ha dato una notevole apertura d’idee, lo ha avvicinato in maniera molto naturale al concetto di universalità. Un importante incontro Henry Dunant lo avrà a 25 anni con Enrichetta Beecher Stowe, autrice del libro “ La capanna dello zio Tom” testo fondamentale nella lotta contro la schiavitù. Il suo impegno in questo settore si concretizzerà nel 1875 a Londra.
Affari
Questa breve esperienza è durata solo 14 anni. Inizia a 25 anni nel settore bancario per poi passare alla “ Compagnia delle colonie svizzere di Sétif “ - a Mons-Djemila in Algeria. Qui fino a 31 anni tenta di sviluppare il progetto dell’installazione di mulini per la produzione di cereali. Per fare ciò ha bisogno di concessioni per la lavorazione di terreni e per la loro irrigazione, che il governo algerino non concederà mai. A 38 anni ( dopo essere stato in Italia e dopo aver scritto il libro Un Souvenir de Solferino ) cerca di risollevare le sorti delle imprese nord-africane senza perlatro riuscirci. A 39 anni il Credito Ginevrino, banca che ha finanziato i lavori in Algeria, conduce contro di lui un’azione che lo porterà al fallimento. Per capire meglio cosa voleva dire fallire nella Ginevra di metà ‘800 riporto fedelmente quanto scritto da Fernand Gigon ne “ l’avventuriero della carità “ < Quando un uomo oltraggia la finanza, per lui non c’è più remissione. La sua rovina morale dura fintanto che gli resta un alito di vita per raccomandarsi a Dio. Calunnia, ostilità accanita, cattiveria, malizia e calcolo, tutto ciò che la Bibbia attribuisce a satana viene messo in opera contro di lui. A Ginevra, la morale è salva fin dove è salva la finanza. All’infuori di questa norma inflessibile, nessuna salvezza. Perfino i Pastori chinano la loro teologia davanti allo scudo.>
Attività umanitaria
Il viaggio in Italia, in Lombardia e precisamente a Castiglione e Solferino nel 1859 per la vita di Dunant trentunenne sarà elemento di rottura. Successivamente all’esperienza qui vissuta, non riprenderà più gli affari se non per finirli in cattiva maniera con un fallimento.
A Castiglione venne rapito dalla convinzione che la sua idea fosse quella giusta. Realizza un progetto a cui aveva pensato da quando ragazzino, veniva portato dai genitori a visitare le prigioni: scrivere un libro per scuotere le coscienze, e questo sarà lo scopo di : Un Souvenir de Solferino ( Un ricordo di Solferino )
L’unico obiettivo del libro è convincere i potenti della Terra dell’utilità di costituire società di soccorso il cui scopo fosse quello di addestrare, in tempo di pace, personale volontario per intervenire in tempo di guerra a fianco dei reparti di sanità degli eserciti ( verificatisi inadeguati proprio a Solferino). Le Società di Soccorso dovranno rispettare semplici norme, un codice di intervento che essendo uguale per tutti, sia anche garanzia per i soldati feriti e fatti prigionieri
La prima edizione del libro fu in 1600 copie pagata interamente dall’autore stesso.
Due sono i concetti innovativi, la neutralità del ferito e del personale volontario e l’imparzialità del soccorso che sono stati già ampiamente trattati nella premessa.
Un chiaro riferimento a quello che di lì a breve sarà scritto nella I Convenzione di Ginevra nel 1864 lo si trova nella proposta di convocare un congresso nel quale si possa < formulare qualche principio internazionale, convenzionale e sacro, che una volta accordato e ratificato servirebbe da base alle Società di Soccorso per i feriti nei diversi paesi d’Europa >
Altra tappa importante nella vita di Dunant è nel 1872 a Plymouth ( Inghilterra ) dove presenta una sua relazione sulla condizione e il trattamento dei prigionieri di guerra ( che sarà poi soggetto della III Convenzione di Ginevra nel 1929 ) e un progetto sull’Alta Corte Internazionale di Arbitraggio ( ancora oggi nel 1998, è questo argomento di grande attenzione da parte degli stati , dell’ONU, della Croce Rossa e delle organizzazioni umanitarie).
L’ultima apparizione in pubblico per H.Dunant sarà a Londra il 1° febbraio 1875 ( a 47 anni) durante il congresso internazionale convocato da una associazione da lui stesso fondata 5 anni prima, il cui scopo è < l’abolizione completa e definitiva della tratta dei negri e del commercio degli schiavi >.
Seguono 20 anni di buio dei quali non si ha notizie certe, probabilmente in quel periodo Dunant visse senza fissa dimora, di carità e dell’ospitalità di qualche amico.
Fino ad un giorno dell’anno 1895 quando il giornalista svizzero George Baumberger lo ritrova ad Heiden, un piccolo villaggio sulle colline a sud del lago di Costanza in Svizzera, nella pensione Paradiso.
Per maggiori dettagli sulla straordinaria vita di Henry Dunant, consiglio di leggere la breve ma completa biografia scritta da Pierre Boissier e pubblicata dall’Istituto Henry Dunant - Ginevra 1974.

 

Scarica la versione completa della storia di Henry Dunant
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Nota

La premessa e le note sono redatte da Maria Grazia Baccolo, Istruttore Diritto Internazionale Umanitario della Croce Rossa Italiana e dal 1991 incaricata della direzione del Museo Internazionale della Croce Rossa di Castiglione delle Stiviere (MN)

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