No Contest? Forse. |
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Il surf si deve sviluppare in sintonia con le esigenze di tutti i surfisti, sia di quelli che amano gareggiare che di coloro che vogliono fare solo del buon free surf. C'è bisogno a tutti i livelli di persone serie, affidabili ed oneste, soprattutto coerenti con la propria filosofia. La sempre maggiore competizione tra ditte, negozi, riviste e surf club non può far altro secondo me che migliorare i prodotti offerti dal mercato e favorire per i surfers un incremento di livello tecnico che è cresciuto moltissimo negli ultimi anni. Inoltre non credo che il mondo delle gare penalizzi molto i freesurfers, dando oltretutto la possibilità a molti di confrontarsi con atleti di altri paesi surfisticamente più avanzati. Forse anche l'Italia nel suo piccolo può dire la sua.
Andrea Bertola - Iglesias
A.o.S.: beh, come concetto non fa una grinza! Peccato però che spesso tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Esiste un'associazione in Italia capace di gestire atleti, sponsors, attrezzature ecc.,ecc.? Se la conosci faccelo sapere, siamo curiosi. Che le gare favoriscano l'incremento del livello atletico di molti surfisti è vero, come è vero per contro che la presenza di ditte potenti è sinonimo di speculazione. La " Quick..." per esempio, nella persona dell'ormai conosciutissimo A. Dini, stà facendo il buono e cattivo tempo, vedi "Levanto Invitational". Questo per ragionare con le tue argomentazioni; per quanto riguarda la nostra antipatia nei confronti dei contest, diciamo che ha connotati un pò più profondi: per noi il surfing non è semplicemente uno sport, è uno stile di vita, una filosofia, un modo per vivere nella natura il più possibile puro. Per questo siamo contro. I contest secondo noi rovinano questa caratteristica unica del surf. La competizione distrugge ciò che c'è di più bello nel cavalcare un'onda: il poter dividere con gli altri la tua stessa passione, senza l'ansia di arrivare primo o di essere considerato il migliore. Può essere una visione un pò troppo romantica, ma a noi piace così. Questo non significa da parte nostra un'odio nei confronti del mondo dei Pro, siamo convinti che ognuno è libero di fare ciò che vuole. Noi abbiamo solo una visione diversa nei confronti del surfing, ma non è detto che questa sia quella giusta!