No alle barricate! |
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Tempo fa mi sono trovato, mio malgrado, a Livorno lo stesso giorno in cui si svolgeva a Lillatro una gara di surf. Più per curiosità che per reale interesse, vista la mia antipatia per i contest, mi sono fermato a guardare. Mi è parso da subito che ci fosse sia in acqua che fuori un pò di maretta. Presto ho capito che un gruppetto di surfisti, probabilmente locals, stava tentando di impedire il normale svolgimento della gara con mezzi al limite della pura violenza. Beh, da sempre mi reputo un surfista "puro", cioè senza fronzoli , uno che surfa per il gusto di farlo a contatto con la natura ed il mare. Nonostante ciò quel giorno mi sono sentito in imbarazzo. Perchè, dico io, un ristretto gruppo di persone deve sentirsi in dovere di impedire a qualcun'altro di divertirsi? Pur condividendo l'idea che il surf non abbia bisogno di competizione, non posso che rifiutare l'idea che anche nel nostro sport si ricorra alla violenza ed all'egoismo! Oltretutto come possiamo ancora ritenerci dei "puri" quando ormai a questo mondo il compromesso è quasi inevitabile? Siamo o no tutti surfisti, non condividiamo tutti la medesima passione e le stesse sensazioni? Perchè dobbiamo erigere muri tra chi pratica un tipo di surf diverso dal nostro, magari prendendo a pretesto anche ideologie che sfociano spesso nel razzismo della peggior specie e nell'intolleranza? Amando questo sport e il suo mondo, quando viaggio lo faccio quasi esclusivamente in località surfistiche. Prima di partire sono al settimo cielo; penso alle nuove amicizie e alle splendide surfate che mi aspettano. Quando questo accade è il massimo, è la realizzazione del sogno di tutti noi. Daltronde chi vorrebbe surfare da solo senza nessuno con cui condividere la gioia di una giornata "classic"? Quando invece ciò non accade, la magia si spegne. Ti ritrovi davanti musi duri, personaggi che sembrano usciti da un film di Swartzenegger. Uno schifo! Purtroppo parecchi di noi sono così. Questi "veri uomini" sono convinti, e continueranno ad esserlo, di essere dei ganzi e non si accorgono che se tutto a volte non sfociasse nella rissa, sarebbero solo goffi e patetici. La maggioranza di noi però è sana sia dalla parte di chi come me non ama i contests che dall'altra, quelli che nel surf, come nella vita di tutti i giorni, amano proporsi ed aprirsi. Non scorderò mai quel giorno ad Anglet quando un surfista del posto mi chiese se ero spagnolo o portoghese ed un altro surfista lì vicino senza neanche darmi il tempo di rispondere disse:" ...che importanza ha?E' un surfista...un fratello.". Alessandro "Pez" Pezzini |
AoS : come si fa a non essere daccordo con te! |