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STORIA DELLA TERRA SANTA
Profondamente legata alla tradizione (anche letteraria), ricca
di cultura e di episodi spesso cruenti, la storia di Israele obbliga a un
continuo dialogo tra passato e presente, in un paese nel quale la vita di ogni
giorno deve fare i conti con la non sempre facile eredità di un'eredità
millenaria. Tutto ha avuto inizio intorno al 1800 a.C., quando Abramo, alla
guida di un gruppo di nomadi provenienti dalla Mesopotamia, si insediò sulle
alture di Canaan. Dopo un lungo periodo di lotte contro cananei e filistei, gli
ebrei trovarono nella monarchia, instaurata da Saul intorno al 1000 a.C, la
forza propulsiva per sconfiggere i loro nemici: Gerusalemme venne conquistata
dal re David e dotata di grandiose costruzioni da Salomone. Alla morte di
Salomone, però, il regno si divise in due entità autonome, il regno di Giuda e
il regno di Israele. Nel 722 il regno di Israele fu assoggettato dagli Assiri, e
nel 586 toccò al regno di Giuda. Gerusalemme venne rasa al suolo, gli abitanti
furono deportati a Babilonia, ma in Palestina sopravvisse una componente
ebraica. L'inarrestabile avanzata dell'impero romano coinvolse Israele nel 63
d.C., quando il territorio fu assoggettato al dominio di Roma. Il cattivo
governo dell'imperatore Caligola suscitò la rivolta ebraica, che durò quattro
anni e fu sedata con la distruzione del tempio. Dopo un'ulteriore rivolta, la
stessa Gerusalemme fu rasa al suolo e una nuova città (Aelia Capitolina) fu
costruita sulle sue rovine. In quel periodo fu creata la provicia romana di
Palestina. Questi eventi condussero al tramonto dello stato ebraico e all'inizio
della diaspora, l'emigrazione del popolo ebraico. Nel 331 d.C. l'imperatore
Costantino fece del cristianesimo la religione di stato. L'interesse per la
Terra Santa divenne molto forte in tutto l'impero e furono costruiti numerosi
edifici, compresa la chiesa del Santo Sepolcro, per identificare i siti di
maggiore importanza. Ma il dominio cristiano su queste terre non era destinato a
vita facile. Nel 638 d.C. le forze del califfo Omar occuparono Gerusalemme, che
fu dichiarata "Città santa" dell'islam, perché dal Monte del Tempio, nel cuore
della città, Maometto salì al cielo. La reazione della cristianità si fece
attendere a lungo e solo nel 1099 fu indetta la prima crociata, che condusse a
quasi un secolo di dominio cristiano. Nel 1187 l'islam tornò ad avere il
sopravvento. Nel 1291 vi fu la caduta di San Giovanni d'Acri, ultima piazzaforte
cristiana. I cinque secoli succcessivi furono tra i più tranquilli della storia
di Israele. I domini si succedettero con regolarità e il controllo della regione
passò di mano in mano con monotona regolarità. L'unico scontro degno di nota
avvenne nel 1517, quando i turchi sottrassero Gerusalemme ai mamelucchi e
Solimano il Magnifico fece ricostruire le mura della città. Intorno alla metà
del XIX secolo, il progressivo indebolimento dell'impero ottomano portò le
potenze europee a guardare con nuovo interesse verso Israele. La Gran Bretagna
aprì un consolato a Gerusalemme e nel 1839 Sir Moses Montefiore, un ebreo
inglese, iniziò a promuovere l'idea di uno stato ebraico. Nel 1878 fu fondata la
prima colonia ebraica, sull'onda della Aliyah, il movimento di emigrazione degli
ebrei verso la Palestina. Nello stesso periodo, la popolazione araba locale
stava sviluppando un acceso nazionalismo: non c'erano grandi premesse per una
convivenza pacifica.
Storia del XX secolo
Mirò a porre fine agli insediamenti israeliani nel West Bank e a Gaza. La
guerriglia araba mise in seria difficoltà il super organizzato esercito
israeliano. Nel 1993 l'accordo di pace di Oslo programmò il riconoscimento
reciproco tra Israele e OLP. In quell'occasione fu ipotizzata anche una parziale
auto-gestione dei palestinesi nel West Bank e a Gaza. Le possibilità di successo
dell'operazione sembrarono crollare nel 1995, quando Yitzak Rabin, il primo
ministro israeliano, fu assassinato. Il suo successore, Benyamin Netanyahu, del
Likud, diede un'impronta più intransigente ai negoziati. Durante il suo mandato
la tensione tra arabi e israeliani crebbe in modo considerevole. Il resto è
storia dei nostri giorni.
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