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BERNADETTE SOUBIROUS
Bernadette Soubirous visse 35 anni : ventidue anni a Lourdes
(1844-1866) e tredici a Nevers (1866-1879). Nel 1858, nella Grotta di
Massabielle, a Lourdes, la Madonna le è apparsa per diciotto volte. La vita di
Bernadette ne fu trasformata.
L'INFANZIA
Bernardette nasce il 7 gennaio 1844 nel mulino di Boly
(questo nome gli viene da un antico proprietario), un anno dopo il matrimonio
dei suoi genitori. Bernadette vi ci abiterà durante 10 anni con i suoi genitori
Francesco Soubirous e Luisa Castérot, anche loro sono mugnai, e si guadagnano
onestamente la loro vita. La residenza non è molto cambiata. Anzi si potrebbe
credere che i Soubirous l’hanno appena lasciata. Manca soltanto il ruscello
Lapaca, oggi sotterrato sotto la Via della Grotta, che faceva girare le ruote
del mulino.
Questa casa è lungi dall'essere misera con i suoi 2 camini nelle camere, le
numerose aperture e le sue stanze chiare e pulite. Il mulino di Boly è sfruttato
fin dal 1786 dalla famiglia materna di Bernadette, i Castérot.
La coppia formata da Francesco Soubirous e Luisa Castérot si ama. Questo
matrimonio d'amore durerà tutta la loro vita. È in quest'amore che attingono le
forze necessarie per sopportare tutto. Avranno 9 bambini di cui 5 moriranno in
tenera età. Bernadette chiamerà questa residenza " il mulino della felicità ",
poiché vi farà una scoperta molto importante nell'esistenza di qualsiasi uomo,
di qualsiasi donna: l'amore umano. Quest'esperienza farà di lei una persona
profondamente equilibrata, soprattutto al momento della prova, della miseria e
della malattia.
LE PROVE
Nel novembre 1844, Luisa si ustiona un seno e non può più allattare. A
Bernadette, perciò, bisogna inviarla presso una balia nelle vicinanze di
Lourdes, a Bartrès. Bernadette vi resterà un anno e mezzo. Oltre alla
separazione difficile da sopportare, questo costa caro (5 franchi al mese).
Nell'aprile 1845, il primo lutto colpisce i Soubirous: la morte del loro secondo
bambino, il piccolo Giovanni, di due mesi.
Poi, gli affari vanno male al mulino. Francesco Soubirous è un buon uomo, non si
preoccupa mai di farsi pagare, soprattutto dai clienti più poveri. Un nuovo
incidente si verifica nel 1850 quando il padre di Bernadette perde un occhio
riparando la mola diventata troppo liscia. Il suo occhio sinistro è raggiunto in
pieno da una scheggia. La salute di Bernadette peggiora: soffre d'asma ma anche
dello stomaco.
In 1854, quando Bernadette ha 10 anni, la famiglia deve traslocare. Bernadette
lascia il mulino felice della sua infanzia.
I mobili sono portati presso la casa Laborde ed il padre inizia a cercare lavori
precari per guadagnare il pane per i suoi 4 bambini. Da mugnaio, Francesco
Soubirous diventa bracciante, anche Luisa si è messa a cercare lavoro: servizi
presso famiglie, lavandaia e lavori agricoli.
Durante l'autunno 1855, un'epidemia di colera scoppia a Lourdes. Bernadette ne
resta colpita, ma pur curata, la sua salute, che già era delicata fin dall'età
di 6 anni, ha un peggioramento. L'asma non la lascerà più. La morte della nonna
Castérot ristabilisce provvisoriamente la situazione finanziaria della famiglia.
Comprano un po' di bestiame ed affittano il mulino di Sarrabeyrouse (Arcizac-ez-Angles).
Ma il contratto che Francesco Soubirous aveva firmato era svantaggioso.
In 1856, la miseria è ancora peggiore... e la fame è in vista... Durante
l'inverno 1856-1857, Soubirous si rassegna a separarsi da una "bocca da
nutrire", quella di Bernadette. La madrina, zia Bernarda, la prende presso di sè,
come inserviente per i lavori di casa e servizio al banco del bar ).
IL DISCERNIMENTO
In un primo tempo Bernadette pensa alla vita religiosa
nella contemplazione. Lei conosceva il Carmelo di
Bagnères. Nel 1860-61, parla a sua cugina di un ordine dedicato a san Bernardo.
Vorrebbe entrarvi poiché si praticano: preghiera, digiuno, disciplina,
mortificazione... ma la sua salute sembra essere un ostacolo come pure la sua
povertà perché le veniva richiesta una dote .
Nel 1863, le Suore dell’Ospizio la orientano verso
l’attenzione ai malati. Fu un'esperienza
decisiva. Ciò che apprezzava, tra le altre cose, nelle Suore di Nevers, era la
loro discrezione nei suoi riguardi, in contrasto con altre, che la sollecitavano
di qualsiasi parte. Dirà più tardi " vado a Nevers perché non mi ci hanno
forzato".
Il 27 settembre 1863, Bernadette ebbe una conversazione molto interessante con
Monsignor Forcade, vescovo di Nevers. Durante i mesi seguenti, Bernadette matura
la sua decisione su basi nuove.
Il 4 aprile 1864, dopo la messa celebrata
all’Ospizio di Lourdes, Bernadette va a trovare la Superiora, Suor Alessandrina
Roques e le dice: "Ora so, mia cara madre, dove devo farmi religiosa (...). Da
voi, mia cara madre."
Tra il 4 ottobre e il 19 novembre 1864, Bernadette
era partita in vacanza senza avere la risposta alla sua domanda del 4 aprile
precedente. A Nevers, la Superiora, Madre
Giuseppina Imbert, esitava. Lei si preoccupava per le perturbazioni che la
celebrità della veggente rischiava di portare nella Casa religiosa che l’avrebbe
accolta. Madre Maria Teresa Vauzou, la maestra delle novizie era favorevole. Il
Vescovo appoggiava la richiesta, ritenendola motivata, e perciò ne aveva parlato
alle Superiore.
Il 19 novembre 1864, rientrando a Lourdes,
Bernadette trova buone notizie: la risposta è favorevole.
Il postulato poteva cominciare, ma Bernadette ricade ammalata, dall'inizio di
dicembre 1864 alla fine del mese di gennaio 1865. E la sua convalescenza è anche
rattristata dalla morte di uno dei suoi fratelli più piccoli, Giustino.
Bernadette comincia il postulato nel febbraio 1865
e, nell'aprile 1866, redige la sua domanda per entrare al noviziato.
Il 28 aprile 1866, annuncia la sua partenza. Ma
Mons. Laurence ritiene importante che anche lei sia presente all'inaugurazione
della Cripta. Bernadette assiste alla cerimonia e partecipa alla prima
processione ufficiale che rispondeva alla richiesta di Nostra Signora.
Bernadette subisce gli attacchi dei curiosi. Monsignor Laurence autorizza infine
la partenza.
Il 3 luglio 1866, tutta la famiglia è riunita al
mulino Lacadé per il pranzo d'addio.
LA VOCAZIONE RELIGIOSA
Dal 4 al 7 luglio 1866, è in viaggio verso Nevers.
È la prima (e l'ultima) volta che Bernadette prende il treno e
lascia i suoi Pirenei. Dopo la testimonianza che fa sulle Apparizioni,
Bernadette veste un piccolo cappuccio e l’abito della postulante. Bernadette ha
formalmente precisato che lei veniva "per nascondersi".
Bernadette ha nostalgia.
Dirà "è il più grande sacrificio della mia vita". Supererà questo
sradicamento con coraggio, ma anche con umorismo. Inoltre, assumerà, senza
titubanza, questa nuova tappa: La "mia missione a Lourdes è finita ", "Lourdes
non è il cielo".
Prende l’abito il 29 luglio 1866, tre settimane dopo il suo arrivo, con
altre 42 postulanti. Riceve il nome di suor Maria Bernarda.
Nel settembre 1866, l'asma di Bernadette si aggrava.
Nell'ottobre 1866, il suo stato peggiora. Il medico Robert Saint-Cyr, medico
della Comunità, assicura che non passerà la notte. Madre Maria Teresa considera
che sia bene che Bernadette faccia la professione in articulo mortis.
Sopravvivrà a questa notte.
Nel dicembre 1866, riceve la notizia della morte della mamma,
di 41 anni.
Il 2 febbraio 1867, Bernadette curata, ritorna al noviziato e
il 30 ottobre 1867 fa la professione dinanzi a Mons.
Forcade. Si impegna per tutta la vita a praticare i voti di
"povertà, castità, obbedienza e carità". Ogni professa riceve: il crocifisso, il
libro delle costituzioni e la lettera di obbedienza e la sua destinazione in una
casa religiosa. Bernadette è assegnata alla Casa Madre, come aiuto infermiera.
Nel 1869, i problemi di salute di Bernadette ricompaiono. Nel marzo 1871, riceve
la notizia del decesso di suo padre.
Da 1875 a 1878, la malattia progredisce. In questo
stato pronuncia i suoi voti perpetui.
L'11 dicembre 1878, si mette a letto definitivamente, nella sua Cappella bianca
come chiama il grande letto con tende ed il 16 aprile 1879, muore. Il 30 maggio
1879, la bara di Bernadette è sepolta nel sotterraneo dell'oratorio San
Giuseppe.
IL CORPO INTATTO
L’introduzione della causa di beatificazione di Bernadette, deceduta il 16
aprile 1879, richiede la riesumazione del corpo.
Questo è stato fatto ben tre volte : nel settembre 1909, aprile 1919 e aprile
1925. A sorpresa degli esaminatori, il corpo di Bernadette è trovato intatto. E’
un vero mistero che comunque non è un fatto unico. La scienza medica avanza
delle ipotesi.
Dal 3 agosto 1925 il corpo di Bernadette
riposa in un sarcofago nella cappella dell’antico di convento di San Gildard a
Nevers, che era la Casa Madre delle Suore della
Carità, e ora chiamato « Cenacolo-Bernadette-Soubirous-Nevers ». Il viso e le
mani di Bernadette sono ricoperte da un leggero strato di cera.
LA BEATIFICAZIONE
Il 2 giugno 1925 nella sala del Concistoro il papa Pio
XI dichiarava che si poteva proclamare Bernadette, beata .
La mattina della domenica 14 giugno nella festa del Santissimo
Sacramento, la basilica San Pietro di Roma vibrava di gioia, brillante di luce.
Sotto le sue volte e la sua cupola dorate, una folla immensa si trovava riunita
ai lati di Madre Maria Teresa Bordenave, Superiore Generale della Congregazione
delle Suore della carità di Nevers, e di un grande numero delle sue religiose.
Appena letto il testo della beatificazione , da ogni parte
scoppiarono gli applausi. Poi ci fu il canto del Te Deum, mentre le campane di
San Pietro si misero a suonare. Al tempo stesso un’immagine di Bernadette era
scoperta mostrando la veggente di Lourdes portata dagli Angeli verso la Vergine
Immacolata che le tendeva le braccia. Di conseguenza, Bernadette, onorata come
beata, avrà la sua festa liturgica, il suo ufficio proprio, ovunque Roma lo
permetterà. Si potranno esporre e venerare pubblicamente le sue reliquie.
Inginocchiato in mezzo al coro, Pio XI si raccoglie. Qualcuno si dirige verso di
lui, mentre sta completando la sua preghiera: è il più giovane dei fratelli di
Bernadette, Pietro Soubirous, viene ad offrire al capo della Chiesa una reliquia
della sua madrina ora beata.
Il 3 agosto seguente, le spoglie di Bernadette saranno deposte nel coro della
grande Cappella del Convento Saint
LA CANONIZZAZIONE
In quel 8 dicembre 1933, il papa Pio XI
pronuncia solennemente la formula della canonizzazione di
Bernadette: "Per onore della
Santissima Trinità indivisibile, per l'esaltazione della fede
cattolica e per l'aumento della religione cristiana, con
l'autorità di Nostro Signore Gesù Cristo, dei beati Apostoli
Pietro e Paolo e la Nostra, dopo una matura riflessione e aver
spesso implorato l'aiuto divino, con il parere dei Nostri
venerabili fratelli i Cardinali di Santa romana Chiesa, i
Patriarchi, gli Arcivescovi e Vescovi, dichiariamo e proclamiamo
Santa la beata Maria Bernarda Soubirous e la iscriviamo nel
catalogo dei Santi, deliberando che la sua memoria sarà, con
devozione, celebrata nella Chiesa universale il 16 aprile di
ogni anno, giorno della sua nascita al cielo. Nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
Al termine della Messa solenne celebrata dal papa Pio XI, viene
intonato spontaneamente dalla folla il canto dell'Ave Maria
dalla folla come avviene nel Santuario di Lourdes.
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