La Chiesa di Santa Margherita
Nella storia si raccontava che nel 9 luglio 1809 subì le cosiddette conseguenze del brigantaggio. Si dice che una torma di briganti invase dei comuni terrorizzando la popolazione, invasero le case del parroco, del cursore comunale, il municipio. Poi sarebbero passati a saccheggiare la canonica di Ponso. Si pensa che siano passati anche nella vicina Santa Margherita ed avessero messo sotto sopra, distrutto e bruciato. Comunque, la chiesa risale, come si è detto, al 1700 e venne costruita in un luogo in un altra che doveva trovarsi nella stessa area, facilmente demolita a causa delle troppe ingiurie subite e dalle vicende forse anche nel risveglio di quel favorevole religioso con il quale coinciderebbe il periodo di maggiore sviluppo della parrocchia. Nel coro della chiesa sul retro dell'altare maggiore, una lapide che reca questa iscrizione, oggi assai male leggibile: "MDCIXC Questo altare di pietra - IN HONOR DI
S. TA MARGHERITA - Fu fatto far dalla magg. ca comunità mune IN VIRTU DELLA UNIONE ET- Come ho fatto rifare il coro - il campanile GITTATO A TERRA DAI TURBINE HANNO MDCLXXXI-LIXXIX luglio" .
Il coro della chiesa, l'altar maggiore ed il campanile furono dunque, distrutti da un turbine nel 1682 e rifatti - vorremmo dire riparati - alla meglio! Dalla Comunità di Montagnana a ciò tenuto dal patto di unione. Poi deve essere stata abbattuta l'intera costruzione e sostituta con l'attuale. La quale, in verità è assai bella "di forma grandiosa ed elegante". Noi crediamo che non tutti i sacri edifici che chiamano: "duomo" possono gareggiare con la nostra chiesa. L'esterno della facciata è in laterizio a paramento, rotto soltanto dal portale in pietra e dalle lapidi. Sulla sommità del frontone acuto, una croce di ferro. L'interno è a pianta rettangolare, con coro semicircolare. Lo stile è rinascimentale, con semplicità di linee e di formato, la volta ad arco a tre centri. Vi si contano sette altari i maggiori, scostati dal muro di fondo con il ciborio per la conservazione
dell'eucaristia sormontato da un grandioso tempietto a colonnine: in carmù epistolare gli altari dedicati a santa Margherita Vergine e Martire, patrona primaria della parrocchia con statua in legno del 1800 di san Pietro apostolo di San Rocco, in cornu e vangeli B. Vergine, a S. Antonio da Padova a San Luigi
Gonzaga, tutti addossati alle pareti. Poi, ancora, per quanto di modeste dimensioni attribuita alla scuola Veneziana e si vede nell'Abside del coro e rappresentante Santa Margherita V.M. in gloria con ai lati S. Giovanni Apostolo e S. Scolastica. Sopra la parte maggiore e la cantoria con l'organo nuovo costruito nel 1938 dalla ditta Guerrini di Bassano del Grappa. Il cinque ottobre 1943 il vescovo di Padova Carlo Agostino consacrava la chiesa e l'altare maggiore, un marmo ricorda questa funzione. Il 10 maggio 1945 per lo scoppio delle munizioni nella vicina caserma dei carabinieri, la chiesa subiva gravi danni. Per lo spostamento dell'aria venivano rimossi i pagliotti dei due altari di
S. Rocco,e di S.Luigi, sconvolta in fronte le vetrate sopra gli altari di S.
Rocco e della madonna, aperti i due crepacci nel muro perimetrale verso ovest. Per di più venivano distrutti i due affreschi eseguiti nel 1926 dal pittore Attilio Bordin in due ovoli del soffitto e rappresentati l'agonia di
Gesù nell'orto del Getsemani e Cristo Re. A cura del GENIO civile di Este si prendeva nello stesso anno 1945 a riparare il riparabile, e nel 1948 il decoratore Antonio Viscatto di Montagnana ridipingeva a spese della parrocchia l'interno con sobrietà e proprietà. I due ovoli del soffitto pero attendono tuttora l'ora propizia di una mano munifica e di un'altra maestra che riempiano il loro vuoto. La chiesa misura 46 metri in lunghezza 15 in larghezza e 21 in altezza.