IL PERIODO 1866 -1876

Nel 1866 Mantova fu annessa al Regno d'Italia. La fine della dominazione austriaca fu festeggiata unitariamente da tutte le correnti politiche. Ma appena si cominciò a discutere di programmi da realizzare, iniziarono i contrasti politici.
In quel periodo nel Regno non esistevano i partiti organizzati come oggi con segreterie, uffici... Si trattava di correnti politiche sostenute da pochi uomini. La partecipazione dei lavoratori alla vita politica era praticamente nulla, il diritto di voto era ancora riservato ad una minoranza (il 2 per cento della popolazione) che si dimostrò piuttosto assenteista.
Nel primo periodo di Mantova libera che va fino alla caduta della
Destra storica (1866-1876) gli schieramenti politici che presero parte alla lotta elettorale furono: i democratici e i moderati.
I moderati, che costituivano la Destra, credevano nell'ordine, nel benessere economico e sociale di ogni singolo cittadino; si identificheranno nel partito liberale.
I democratici, che erano costituiti da garibaldini e
mazziniani auspicavano un governo repubblicano; si identificheranno negli anarchici, nei socialisti.
La figura della
Sinistra mantovana dal 1866-1876 fu Paride Suzzara Verdi che era stato nell'1851 uno dei promotori della congiura di Belfiore.
Dopo la liberazione di Mantova (1866), i Moderati conquistano il potere politico; dieci anni dopo nelle elezioni del 1876 i Democratici in tutti i collegi della città e della provincia vinsero per la presenza di un candidato d'eccezione:
Giuseppe Garibaldi. La venuta a Mantova (8, 9 marzo 1867) del generale fu accolta con entusiasmo ben più caloroso di quello con cui era stato accolto il re Vittorio Emanuele II nell'anno precedente. I Moderati invalidarono le elezioni per una presunta irregolarità che si era verificata in un seggio. La comunità mantovana scelse, allora, Ozieri.
Si susseguirono altre elezioni dove Moderati e Democratici si contrastarono.
Vi furono altri avvenimenti importanti in quel periodo di battaglie politiche:

1) Manifestazioni cattoliche contro l'eccessiva rigidità del vescovo.
2) Il definirsi di una linea nuova repubblicana che preluderà alla costituzione del partito radicale.
3) Il sorgere di un sindacalismo spontaneo.