Le feste

Il signore ha una vita molto monotona. Il castello si anima solo qualche giorno durante l’anno, durante le feste religiose (Pasqua, Pentecoste, Ognissanti...). In queste occasioni esiste un rito generalmente usato per tutto il Medioevo: la tavola viene imbandita tutti i giorni, per accogliere gli ospiti di passaggio. Quando questi arrivano, il castellano lo accoglie all’ingresso, per aiutarlo a smontare dal cavallo che viene affidato agli stallieri, e gli fa portare un mantello. Il suono del corno avvisa che il pranzo è pronto. Il padrone di casa fa sedere l’ospite alla sua destra e lo invita ad usare la sua scodella; tutti gli altri commensali siedono ad un lungo tavolo (con alternanza di maschi e femmine) e mangiano a coppie nella stessa scodella. Il secondo pasto generalmente e’ servito su delle larghe fette di pane sulle quali si posano cacciagione, pesce, legumi, formaggi; le fette, una volta usate vengono regalate dai signori ai più poveri per preparare una minestra.

I servi prendono le lunghe assi di legno, le poggiano su dei cavalletti e sistemano intorno a questo tavolo le seggiole. Sopra vi si appoggiano scodelle di terraglie o di legno, boccali di peltro, coltelli, anfore per il vino e la birra. Un servo domestico con lunghi coltelli fa le porzioni, le infilza con una sorta di spiedo e le serve ai commensali, che dopo averle tagliate con il coltello, le mettono in bocca con le mani. Il cibo è sempre accompagnato da pane bianco che spetta solo ai signori. Anche il pesce è gradito. Tra un piatto e l’altro si beve abbondantemente. Un menestrello intanto, suona in un angolo e canta dolci ballate d’amore o le gesta eroiche compiute sul campo di battaglia. talvolta davanti i commensali si esibiscono anche danzatrici, buffoni e giullari.alla fine del pasto, che spesso dura per ore, vengono serviti frutta e dolci a base di miele.