gruppi Ama

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Chi Siamo

L'Amore vero inizia quando non ti aspetti nulla in cambio

Un Po' Di Storia ....................................................................................................



I gruppi AMA (Auto Mutuo Aiuto) a Gorizia sono nati nel novembre del ’97 dall’esperienza del collettivo di "Linea di sconfine" e si pongono le finalità di condividere ed affrontare insieme disagi e sofferenze psichiche, di creare una rete amicale di sostegno ed aiuto reciproco, di costruire solidarietà e benessere sociale.






Perché Siamo Nati..................................................................................................

All'interno del collettivo infatti abbiamo notato l’esigenza di alcune persone di esprimere le proprie sofferenze che da troppo tempo erano racchiuse nei più remoti meandri della mente e del cuore. Così alcuni di noi hanno iniziato, in maniera autonoma, un percorso di autoformazione durato otto mesi con incontri settimanali di circa due o tre ore a seduta, consultando testi, mettendo in discussione alcune regole di comportamento, fino a stilare un regolamento personalizzato che viene letto ad ogni inizio di seduta. Il percorso iniziale è stato difficile, dovevamo cercare di amalgamare le varie idee, interiorizzare la filosofia per poi proporla ai nuovi partecipanti.


Le Regole
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In effetti non era semplice far proprie le regole come: il non giudizio, l’ascolto, la segretezza, l’accettazione, la parità, il rispetto, il parlare di se stesso senza generalizzare, autoregolarsi il tempo a propria disposizione, accettare la gemmazione (divisione del gruppo perché superiore a dieci persone) l’accettazione del moderatore. Nel nostro percorso si sono alternati momenti di splendore a momenti di crisi. Nei momenti di splendore, i gruppi erano diventati addirittura quattro. Le crisi interne hanno portato alla chiusura di due gruppi. Il terzo ha esaurito il suo percorso. Il quarto gruppo è andato avanti e dalla sua gemmazzione sono nati altri tre gruppi e al più presto una nuova gemmazzione porterà alla costituzione di un quarto gruppo.


Cosa Abbiamo Ottenuto .........................................................................................

A noi hanno dato tanto, nel senso che abbiamo potuto confrontarci con altre persone, sia per il loro modo di essere e di vivere la vita, sia per quanto riguarda le loro sofferenze (non eravamo gli unici a soffrire, quindi il peso della sofferenza diventava più leggero). Abbiamo conosciuto persone con le quali potevamo permetterci di esprimere qualsiasi sentimento perché comunque il contesto lo permetteva, nel senso che ci sentivamo compresi, accettati. Noi crediamo che in una situazione di disagio, si abbia bisogno sicuramente dello specialista, ma che da solo non può bastare, così come non può bastare da solo il gruppo AMA. Pensiamo che in quei momenti di crisi si abbia bisogno di un contesto di ascolto, accettazione, condivisione, senza sentirsi giudicati per quello che si esprime, anche se ci fosse la confessione più terribile del mondo. Se si percepisce tutto questo ci si può aprire e quindi si può permettere al dolore, alla sofferenza, di venir fuori e prendere così sempre più contatto con se stessi, senza sentirsi in colpa a volte perfino di sentirsi ammalati, per sentirsi diversi ed esclusi da quella vita di tutti i giorni che viene definita normalità. Dopo tutto questo, si può acquisire sempre più fiducia in se stessi e si inizia a cestinare certe paure di cui eravamo succubi. Si può ricominciare a vivere. Per noi i gruppi AMA possono avere questa funzione. Certamente non è facile dare vero ascolto, accettazione, comprensione, non giudicare, se prima non riusciamo a farlo con noi stessi, il gruppo può insegnarci queste cose ed aiutarci a crescere insieme. Noi comunque, ci stiamo ancora provando ed invitiamo tutti a fare questa esperienza.






Non esistono persone normali e non, ma donne e uomini con punti di forza e debolezza ed è compito della società fare in modo che ciascuno possa sentirsi libero, nessuno sentirsi solo.

                                                                                   Franco Basaglia
                                                                           

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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