Bisogna innanzitutto considerare che il lupo (Canis lupus) ha un’area di diffusione molto estesa, che va dal Nordamerica all’Asia passando per tutta l’Europa, e che, pertanto, vive in ambienti e climi fra loro molto diversi, dalla tundra artica alle regioni semidesertiche presso il bacino del Mediterraneo o il Golfo Persico. Questo è sinonimo di grande adattabilità, ma, d’altro canto, determina una grande variabilità all’interno della specie sia nelle dimensioni che nel colore del mantello. La popolazione diffusa in Italia è composta da individui delle dimensioni di un cane di media taglia, con una lunghezza testa-corpo che va dai 100 ai 140 cm (cui si aggiungono 27-40 cm di coda) ed un’altezza media di 60-75 cm. Il mantello è marrone, più chiaro ventralmente, tendente al rossiccio negli adulti durante il periodo estivo ed al grigio negli adulti durante il periodo invernale e nei giovani.

            Caratteristiche della colorazione nella popolazione italiana sono la chiazza bianca o chiara  di forma triangolare intorno al muso, alle guance ed alla gola e la striscia longitudinale scura sugli stinchi.

            Il pelo è folto e lungo durante l’inverno, mentre è molto più sottile e corto in estate, tanto che in questo periodo il lupo appare come “smagrito” e molto meno imponente che non nella stagione fredda (vedi immagine in basso).

            La testa è grossa e pesante, se paragonata a quella di un cane delle medesime dimensioni, le orecchie diritte, corte e piuttosto rotondeggianti, il muso allungato ed appuntito, con un profilo diritto (mentre nel cane è più o meno convesso) e gli occhi sono obliqui e di colore giallo, che conferisce loro dei bagliori inquietanti.

            L’apparato masticatorio consta di 42 denti molto sviluppati e forti, così come forte, ma nel contempo slanciato ed asciutto, è tutto l’apparato muscolo-scheletrico,

Formula dentaria:

3.1.4.2

= 42

3.1.4.3

alle volte talmente snello che sui fianchi si vedono comparire le ossa sotto la pelle. Le zampe sono lunghe con piedi piuttosto ampi, quelli anteriori dotati di cinque dita (ma uno è ridotto rispetto alle altre per cui non si osserva nelle impronte) e quelli posteriori di quattro. Le impronte che lascia il lupo sono pertanto simili a quelle di un cane e, sebbene in alcuni manuali siano indicati caratteri specifici per distinguere le tracce delle due specie, nella realtà è praticamente impossibile riconoscere l’orma di un lupo da quella di un cane.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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