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Dito Dones

Via Dones

Il Dito Dones è una caratteristica guglia ben visibile dalla Valsassina ed adiacente al vicino Zucco di Teral. Dalla sua vetta si gode un'interessante panorama sulla valle sottostante e sul vicino monte Resegone. La via Dones, che sale la breve ma verticale paretina nord-ovest, è stata riattrezzata nel 1995 a fittoni resinati, rendendo inutili eventuali protezioni aggiuntive. La roccia, sebbene un po' fredda data l'esposizione della parete, è sempre ottima.

Difficoltà: D- (punti di V-, molto IV e IV+)
Sviluppo: 2 lunghezze, 60 m
Esposizione: NO
Chiodatura: buona
Materiale: 6 rinvii, 1 corda
Salite: 27.02.99    Mirko, Silvano
29.04.01    Mirko, Andrea

AvvicinamentoDa Ballabio Superiore, dal parcheggio presso l'inizio della strada per il Pian dei Resinelli, si imbocca il sentiero sv.62 sul retro della Trattoria Alleluia; la stradina è stretta e dà l'impressione di entrare in casa di qualcuno, ma una volta finito l'asfalto ci si accorge di essere sulla strada giusta. Si sale seguendo il sentiero principale, si evitano un paio di diramazioni sulla sinistra, e in breve si ragiunge la cascina Piazza, nell'unico punto della salita dove il bosco lascia spazio a prati più aperti. Si prosegue lungo il sentiero sv.64, che sale sulla destra (evitare di nuovo a sinistra la deviazione per la Valgrande). In pochi altri minuti si raggiunge la base del Dito Dones, contraddistinta da un ben visibile ometto di sassi. Da qui è possibile risalire un canalino sulla sinistra, che sale ripido nel bosco; se si ignorano tutte le possibili diramazioni in direzione del Dito si arriva a raggiungere una traccia di sentiero all’altezza della testa della guglia; lungo il sentiero, che in un breve ultimo tratto è attrezzato con un cavetto metallico, si arriva al terrazzone alla base della via, alla forcella tra Dito Dones e Zucco di Teral. In alternativa, più lungo ma più agevole, dalla base della guglia è possibile evitare la risalita del canalino e salire semplicemente per sentiero: se si prosegue per qualche altra decina di metri lungo il sentiero principale si noterà staccarsi sulla sinistra un’esile traccia secondaria: attenzione alla mancanza di segnali.

Parete settentrionale, dove si sviluppa l'intera via

L1Dall'attacco si sale verso sinistra per dei gradoni, che presentano brevi tratti verticali (V-) ben dotati di solidi appigli, sino alla sosta. [30 m]

L2Ci si porta in un bel diedro-camino, anche questo provvisto di buoni appigli ma piuttosto verticale (V-), che va risalito sino a raggiungere la croce di vetta. [25 m]

DiscesaAvviene per una breve via ferrata. Dalla vetta si scende verso nord-est per un canalino, dove inizia il cavetto metallico della via ferrata (non immedatamente visibile dalla cima); al suo termine si segue una cornice, piuttosto esposta ma sempre attrezzata, che conduce ad un secondo canalino, seguendo il quale si raggiunge un ballatoio dove ha termine la ferrata. Da qui, lungo un sentiero che aggira per cengia la parte sommitale del Dito, ci si riporta alla forcella tra Dito Dones e Zucco di Teral, tornando così all'attacco della via. Ora non resta che seguire l'intinerario di accesso, seguendo la corda fissa che riporta alla traccia nel bosco e quindi al sentiero per la cascina Piazza e per Ballabio.

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