Lancia
Via degli Accademici
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L'itinerario è facile, divertente e sicuro. La roccia è sempre bella (ad eccezione di qualche passo del primo tiro, in comune con la normale al Fungo), le soste buone e la chiodatura, già buona, è stata di recente integrata da nuovi resinati. E' complesso l'avvicinamento, in rapporto alla via, ma questa non viene generalmente percorsa da sola, ma in combinazione con le vicine vie alla Torre e al Fungo (Corti o normale alla Torre, Spigolo o normale al Fungo...). Si tratta di una via sempre molto frequentata, perciò mettere in conto i probabili rallentamenti nei calcoli del tempo da impiegare. |
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Difficoltà: |
AD+ (punti di IV+) |
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Sviluppo: |
3 lunghezze, 80 m |
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Esposizione: |
SO |
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Chiodatura: |
buona, soste su resinati |
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Materiale: |
6 rinvii, 1 corda |
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Salite: |
15.06.97 Mirko, Andrea
23.08.98 Mirko, Silvano, Andrea
19.08.00 Mirko, Andrea
16.05.04 Mirko, Silvano, Andrea
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AvvicinamentoSi segue il sentiero della direttissima (n.8) fino al Canalone dei Piccioni, da dove sono ben visibili le guglie del gruppo del Fungo, ed in modo particolare la parete Est della Torre. Superato il Canalone dei Piccioni e raggiunto il crinale tra questo e il Canalone di Val Tesa, in corrispondenza di una selletta, si prende il sentierino che si stacca sulla sinistra e scende ripido per costeggiare la Torre Maria e la Portineria; raggiunto il Campaniletto lo si supera a sinistra continuando a scendere. Si raggiunge una piazzola sotto alla Torre (dove si trova l’attacco della via Corti, la più frequentata della guglia), quindi si segue la rampa a destra, che porta alla selletta tra questa e il Campaniletto. Sulla parete della Torre si trova una coppia di fix resinati, da utilizzare come assicurazione per il tiro di corda che segue: questo altro non è che il primo tiro comune alla via normale alla Torre e alla normale al Lancia e deve essere obbligatoriamente superato per portarsi all'attacco della via, se non si vuole, in alternativa, superare la via Corti alla Torre (soluzione peraltro spesso adottata in uno dei più comuni concatenamenti di vie del gruppo). Si inizia ad arrampicare, perciò, alla base della spaccatura che divide Torre e Lancia. Il tratto è ovvio ed obbligato: si segue la spaccatura per tutta la sua lunghezza, fino a raggiungere il terrazzo nell'intaglio tra Lancia e Torre; il tiro non supera il IV, ma è spesso umido e scivoloso. Il tratto più delicato si trova proprio all'inizio. Due resinati nuovissimi permettono un'assicurazione a prova di bomba (non come il vecchio e provato cuneo di legno che fino a qualche anno fa si lasciava vedere nel mezzo della fessura). Raggiunto il terrazzino si fanno due calate dalla parte opposta, lungo uno stretto e lunghissimo canale. Due calate da 20 metri sono l'ideale - sosta intermedia su un comodo terrazzino; è possibile cavarsela con una singola calata lunga, ma oltre al fastidio di portarsi due corde si possono trovare problemi di scorrimento in recupero (è quasi impossibile che i nodi di giunzione non si incastrino in qualche fessura del canalino). Dopo le due calate si arriva in un tratto del canale quasi pianeggiante, dove si trova con facilità (resinato e bolli rossi) il punto di attacco del primo tiro, comune alla normale al Fungo e all'Accademici.
L1Dall'attacco è sufficiente seguire la linea di canalini e diedri che portano quasi in verticale fino alla sella tra Fungo e Lancia. Tutto il tiro è attrezzato da un paio di chiodi, ma le protezioni possono essere integrate facilmente su spuntoni e clessidre se lo si desidera, anche se le difficoltà non superano il III. L'unico passaggio degno di nota è il diedro a metà via, a sinistra di una placchetta liscia, comunque facile ed attrezzato proprio nel mezzo con un fix; attenzione alla maniglietta mobile in uscita. Lungo l'evidentissima linea di diedri si arriva sul culmine di uno speroncino, sotto ad un piccolo strapiombo: aggirandolo sulla sinistra (non lasciarsi tentare dalla facilità di risalita a destra) si arriva alla base degli ultimi metri di rampa che conducono fino alla sella. Fare attenzione qui allo stato di friabilità della roccia, che peggiora di anno in anno. Ultimamente le cose sono state migliorate da una minima opera di cementificazione delle spaccature più pericolose. Per la sosta si sfruttano un paio di chiodi - tra cui un bel resinato nuovo - un po' nascosti, piantati sul lato sinistro (ovest) del primo risalto di roccia in direzione del Lancia.
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Parte alta del Lancia (L2,L3), dalla sella tra Lancia e Fungo |
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L2Dalla sosta si può iniziare in due modi differenti: fino a poco tempo fa era vantaggioso partire con un brevissimo traverso in diagonale verso sinistra, lungo l'esposta parete occidentale del pilastrino sopra alla sosta; ci si trovava un vecchio chiodino ed il passaggio era emozionante: questi primi metri costituiscono in effetti il passaggio più complicato dell’intera via. Ora il chiodino è stato eliminato e superare la parete può sembrare delicato; il chiodo è stato sostituito da un nuovissimo resinato che però costringe - volendolo usare - a salire direttamente in verticale dalla sosta, lungo un divertente strapiombino di pochi metri (ma decisamente più tecnico del passaggio originale). Una volta raggiunta la sommità del pinnacolo si procede in direzione del Lancia; è possibile ma non indispensabile assicurarsi ad un cordone fissato ad una grossa clessidra, ormai sul posto da decenni. Si abbandona questo primo pinnacolo per risalirne un altro più pronunciato e più facile, con una divertente arrampicata su uno strapiombino molto ben manigliato, protetto da un fix nella parte superiore, quindi ci si abbassa di poco oltre la punta ed infine con una bella spaccata si raggiunge la parete del vero e proprio Lancia. La successione dei pinnacoli e il movimento innaturale della corda può spesso portare a difficoltà di scorrimento, quindi fare attenzione a come si usano le assicurazioni. Si prosegue lungo roccette articolate e manigliate e lungo un breve caminetto strapiombante (IV-). Si raggiunge la sosta sopra ad una comoda cengia: ci si può assicurare ad un solido chiodo cementato e ad un fix nuovo. Alcune cordate concatenano questo ed il successivo tiro, fino in vetta, ma proseguire è sconsigliabile a causa degli inevitabili problemi di scorrimento della corda.
L3Dalla sosta, il tiro originale dell'Accademici prevede un deciso traverso a sinistra, lungo la facile cengia. Si arriva a doppiare lo spigolo e ci si porta sull'aerea parete Ovest del Lancia. Qui una emozionante serie di lame e maniglie porta, sempre in prossimità dello spigolo (è possibile tenersi più a sinistra, in parete aperta, dove le maniglie sono inizialmente migliori, ma si rimane lontani dalla linea della chiodatura) fino ad uno speroncino ed al termine del tratto verticale. Si supera il facile strapiombino al termine della parete, quindi si approda sul II della rampa finale che in pochi passi conduce fino agli anelloni della cima.
DiscesaE' possibile scendere, in corda doppia, in due modi diversi, secondo il numero delle corde a disposizione. Se si hanno due corde è possibile ancorare la doppia al più alto e più esterno degli anelloni e calarsi direttamente fino alla cengia d'attacco; attenzione a dove si scende se non si vuole avere bisogno di un piccolo pendolo al termine della calata. Se si possiede una sola corda ci si deve adattare - soluzione più comune - a due calate: si utilizza la catena più bassa e comoda e ci si cala - attenzione a calcolare la metà della corda perchè i 25 metri sono quasi giusti - fino al terrazzo nell'intaglio tra Lancia e Torre; con una seconda calata più corta si arriva al punto di attacco, sulla selletta tra Torre e Campaniletto.
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