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Taschhorn

4491 m

Cresta sud-est

Il Taschhorn è la seconda vetta più alta del gruppo dei Mischabel e può essere incluso a buon diritto nel novero dei quattromila più impegnativi dell'arco alpino per via del mix tra impegno fisico richiesto, difficoltà tecnica e pericoli oggettivi presenti, che determina anche una frequentazione piuttosto scarsa della montagna. La salita lungo la cresta si svolge su terreno misto: roccioso ma piuttosto friabile all'inizio, in prevalenza nevoso con pericolo di cornici nella parte centrale, di nuovo roccioso nel finale dove migliora la qualità della roccia ma le difficoltà sono più elevate che nella prima parte. Il lungo avvicinamento al bivacco del Mischabeljoch può essere effettuato sia dal versante di Tasch, dove le difficoltà non sono elevate ma il dislivello da superare è notevole, sia dal versante di Saas Fee, da dove è necessario scavalcare l'Alphubel e superare qualche tratto un po' delicato per via della roccia poco solida, del verglass e dei crepacci. In considerazione della quota della vetta e del bivacco dove si deve trascorrere la notte risulterà determinante ai fini di una buona riuscita dell'ascensione un'ottima acclimatazione, oltre ad una buona esperienza su terreno misto d'alta montagna. Alla fine ne risulta una salita di soddisfazione su una bella ed imponente vetta. Possono risultare decisamente utili, oltre alle fettucce, qualche dado, un paio di friends ed il casco.

Difficoltà: AD ( III / 40° )
Dislivello: 1650m + 650m (Taschalp) o 1350m + 650m (Langflue) o 850m + 650m (Metrò Alpin)
Tempo: 5h30-6h + 4h-5h (Taschalp) o 5h-6h + 4h-5h (Langflue) o 4h30-5h30 + 4h-5h (Metrò Alpin)

Dalla Taschalp (2214 m), che si raggiunge in auto da Tasch (1450 m) lungo una stretta strada carreggiabile, si sale per una comoda stradina sterrata alla Taschhutte (2701 m). [1h30]
Da qui si prosegue lungo il sentiero che si dirige verso nord in direzione della Rotgrat, entrando e risalendo l'avvallamento detritico di Tolli per raggiungere più in alto sulla sinistra la costola rocciosa del Wissgrat (3194 m) in corrispondenza di un evidente ometto di pietre. [1h30]
Scendendo quindi verso nord lungo un sentiero in parte attrezzato, si raggiunge il bacino orientale del Weingartengletscher normalmente ricoperto dai detriti che si deve attraversare puntando alla base di uno sperone roccioso proveniente dall'Alphubel (3242 m).
Qui si può anche giungere direttamente dalla Taschalp percorrendo inizialmente la strada principale per la Taschhutte (non la scorciatoia sulla destra) per poi seguire, all'altezza di un tornante, la deviazione sulla sinistra per il Weingartensee; dopo aver risalito una morena lungo un sentiero piuttosto ripido, si prosegue per detriti e sfasciumi (ometti) sino a raggiungere il bacino orientale del Weingartengletscher. Da qui si prosegue su terreno morenico in direzione nord-est lasciando un piccolo ghiacciaio sulla propria destra sino a raggiungere una ripida bastionata rocciosa che si supera sfruttando le cengie presenti con qualche passaggio di facile arrampicata (punti di II, in discesa possibilità di effettuare una doppia); si perviene sulla sinistra ad un colletto (3481 m) su una cresta di rocce rotte, tramite il quale si accede al ramo principale del Weingartengletscher. Si deve quindi risalire il ghiacciaio (normalmente con buone condizioni della montagna è presente una traccia) prestando la dovuta attenzione agli insidiosi crepacci presenti specie nella parte alta; ci si dirige verso il soprastante Mischabeljoch, colle tra Alphubel e Taschhorn, dove sulle rocce pochi metri sopra la sella nevosa è situato il Mischabeljoch biwak (3851 m). [2h30-3h]

Come alternativa: da Saas Fee (1792 m) si sale in funivia al rifugio-albergo della Langflue (2870 m). Da qui si risale il Feegletscher verso sud-ovest in direzione dell'Alphubel, normalmente lungo una buona traccia; dopo aver oltrepassato una zona piuttosto crepacciata aggirandola a destra (tenendosi però a debita distanza dai seracchi sovrastanti la barriera rocciosa che delimita il pendio nevoso sulla destra), si prosegue per una rampa glaciale un po' ripida (crepacci) sino a raggiungere i più facili pendii superiori del ghiacciaio. Raggiunta quota 3600 metri circa si abbandona l'eventuale traccia sulla sinistra che prosegue verso l'Alphubeljoch per seguire quella sulla destra che, lungo non difficili pendii nevosi, porta alla base del versante est dell'Alphubel. Lo si risale superando un breve tratto piuttosto ripido (40°, attenzione in presenza di ghiaccio) sino a guadagnare l'ampia spianata sommitale dell'Alphubel nei pressi della sua cima (4206 m). [4h-5h]
Dopo essersi portati sulla cima nord-est (4128 m), si scende lungo la cresta nord dell'Alphubel dapprima facile e nevosa, poi rocciosa e con qualche passaggio un po' delicato (II+) non tanto per la difficoltà quanto per la qualità non eccelsa della roccia ed anche per l'eventuale presenza di ghiaccio, sino a raggiungere il Mischabeljoch e l'omonimo bivacco, posto sulle rocce pochi metri sopra al colle (3851 m). [1h]

In alternativa sempre da Saas Fee (1792 m) si può prendere la funivia per il Felskinn (2991 m) seguita dalla funicolare sotterranea del Metrò Alpin che porta sino al Mittelallalin (3456 m). Da qui dopo aver attraversato una zona di impianti sciistici si segue la larga traccia (in condizioni normali) che risale il Feegletscher alla volta dell'Allalinhorn. Si prosegue lungo il ghiacciaio verso destra lasciando a sinistra la parete nord-ovest dell'Allalinhorn e, dopo aver superato un tratto un po' più ripido (attenzione ai crepacci), si guadagna il Feejoch (3810). [1h-1h30]
Da qui, lasciando a sinistra la traccia principale per l'Allalinhorn ci si rivolge a destra alla cresta est della poco evidente elevazione del Feekopf, inizialmente nevosa e piuttosto aerea (cornici) e quindi rocciosa (II, attenzione al ghiaccio); dopo averne raggiunto la vetta (3888 m) si scende per la nevosa cresta ovest, larga e facile, portandosi all'Alphubeljoch (3782 m). [1h-1h30]
Per raggiungere la vetta dell'Alphubel da qui è possibile risalire la sua nevosa cresta sud-est, inizialmente facile ma che presenta in uscita un ripido pendio (45°) spesso ghiacciato da risalire direttamente oppure spostandosi un po' sulla destra; in alternativa dal colle tagliando il pendio nevoso verso nord si raggiunge l'intinerario di salita per il versante est poco prima di affrontare un breve tratto piuttosto ripido (40°, attenzione in presenza di ghiaccio) che porta sull'ampia spianata sommitale dell'Alphubel nei pressi della sua cima (4206 m). [1h30]
Da qui ci si porta sulla cima nord-est (4128 m) per poi scendere lungo la cresta nord dell'Alphubel, dapprima facile e nevosa, poi rocciosa e con qualche passaggio un po' delicato (II+) per via della qualità non eccelsa della roccia ed anche per l'eventuale presenza di ghiaccio, sino a raggiungere il bivacco del Mischabeljoch, posto sulle rocce pochi metri sopra al colle (3851 m). [1h]

Dal bivacco si sale lungo la soprastante cresta sud-est del Taschhorn, inizialmente superando un risalto (punti di II) grazie alle cengie presenti (ometti) sul versante di Saas Fee, quindi proseguendo senza grandi difficoltà nei pressi del filo, sempre facendo attenzione alla scadente qualità della roccia ed agli eventuali tratti ghiacciati; i gendarmi più impegnativi andranno evitati sulla destra (versante di Saas Fee). La cresta si fa più nevosa e si prosegue su terreno misto sino a raggiungere il rilievo della quota 4175 metri, punto di unione con una costola secondaria proveniente da sud-ovest. [2h-2h30]
Si prosegue quindi ancora su terreno misto nei pressi del filo di cresta sino a raggiungere lo sbocco di un canalone che scende verso destra. Da qui la cresta si fa interamente nevosa ed occorre prestare particolare attenzione alle cornici che sporgono sul versante di Saas Fee (a destra salendo); dopo aver superato anche un tratto piuttosto ripido (40°, attenzione in caso di ghiaccio vivo), si raggiunge una forcella (4360 m) alla base ripido risalto roccioso sommitale. [1h]
Si supera il risalto restando piuttosto sulla destra con bella arrampicata su roccia salda (II e passaggi di III) portandosi infine su una costola rocciosa che conduce in vetta. [1h-1h30]
In discesa si ripercorre la via di salita, effettuando eventualmente un paio di doppie nella parte alta della cresta; per chi deve tornare alla Taschhutte, dalla quota 4175 metri è possibile scendere direttamente sul Weingartengletscher lungo la sua costola sud-ovest (vedi sotto).

Costola sud-ovest della Quota 4175m e Cresta sud-est

L'accesso alla cresta sud-est del Taschhorn lungo la costola sud-ovest della quota 4175 metri rappresenta l'alternativa di salita più pratica e vantaggiosa per chi decide di pernottare alla Taschhutte. Questo intinerario prevede per il primo giorno poco più di una passeggiata per raggiungere il rifugio, ma una vera maratona in alta quota per il secondo giorno, quando oltre alle difficoltà presenti bisogna anche superare un dislivello decisamente elevato. La costola rocciosa che conduce sulla cresta sud-est, in buone condizioni, non presenta grossi problemi tecnici; attenzione agli insidiosi crepacci presenti nell'attraversamento del Weingartengletscher. Allenamento ed acclimatazione dovranno certamente essere all'altezza dell'impresa da compiere.

Difficoltà: AD ( III / 40° )
Dislivello: 500m + 1800m
Tempo: 1h30 + 7h-8h

Dalla Taschalp (2214 m), che si raggiunge in auto da Tasch (1450 m) lungo una stretta strada carreggiabile, si sale per una comoda stradina sterrata alla Taschhutte (2701 m). [1h30]

Dal rifugio si prosegue lungo il sentiero che si dirige verso nord in direzione della Rotgrat, entrando e risalendo l'avvallamento detritico di Tolli per raggiungere più in alto sulla sinistra la costola rocciosa del Wissgrat (3194 m) in corrispondenza di un evidente ometto di pietre. [1h30]
Scendendo quindi verso nord lungo un sentiero in parte attrezzato, si raggiunge il bacino orientale del Weingartengletscher normalmente ricoperto dai detriti che si deve attraversare puntando alla base di uno sperone roccioso proveniente dall'Alphubel (3242 m). Da qui si prosegue su terreno morenico in direzione nord-est, lasciando un piccolo ghiacciaio sulla propria destra, sino a raggiungere una bastionata rocciosa che si supera sfruttando le cengie presenti e con qualche passaggio di facile arrampicata (punti di II, possibilità in discesa di effettuare una doppia); si perviene sulla sinistra ad un colletto (3481 m) su una cresta di rocce rotte, tramite il quale si accede al ramo principale del Weingartengletscher. Si risale il ghiacciaio per una mezz'ora attraversandolo verso la sua sponda settentrionale (attenzione ai crepacci) sino a raggiungere la quota di 3600 metri circa; si dovrà individuare la base di un canalino che da accesso alla costola rocciosa che scende dalla quota 4175 metri. Salendo per il canalino si raggiunge una selletta (3750 m) da dove si prosegue lungo la costola, inizialmente rocciosa e poi con qualche possibile tratto nevoso ma comunque sempre abbastanza facile tecnicamente (passaggi di II), sino a raggiungere il rilievo della quota 4175 metri sulla cresta sud-est del Taschhorn. [3h30-4h]
Si prosegue quindi nei pressi del filo di cresta su terreno misto sino a raggiungere lo sbocco di un canalone che scende verso destra. Da qui la cresta si fa interamente nevosa ed occorre prestare particolare attenzione alle cornici che sporgono sul versante di Saas Fee (a destra salendo); dopo aver superato anche un tratto piuttosto ripido (40°, attenzione in caso di ghiaccio vivo), si raggiunge una forcella (4360 m) alla base ripido risalto roccioso sommitale. [1h]
Si supera il risalto restando piuttosto sulla destra con bella arrampicata su roccia salda (II e passaggi di III), fino a portarsi su una costola rocciosa lungo la quale si giunge in vetta. 1h-1h30]
In discesa si ripercorre la via di salita effettuando eventualmente un paio di doppie nella parte alta della cresta, oppure è possibile scendere interamente la cresta sud-est sino al bivacco del Mischabeljoch e da qui tornare alla Taschhutte lungo il Weingartengletscher e la parte bassa della via di salita (vedi sopra).

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