Lyskamm Occidentale
4481 m
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Cresta sud-ovest (via normale) |
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Il Lyskamm è certamente uno dei quattromila più conosciuti delle Alpi: una lunga ed elegante cresta nevosa, a tratti molto affilata, con cornici che possono raggiungere dimensioni ragguardevoli e che rappresentano la maggior caratteristica ed insidia di questa montagna. Alle pericolose cornici del Lyskamm sono legati numerosi incidenti mortali che hanno dato, specie in passato, una fama sinistra a questa splendida e particolare montagna. La salita al Lyskamm Occidentale lungo la cresta sud-ovest è certamente meno impegnativa ed aerea della salita al Lyskamm Orientale per la cresta est, ma non è comunque da sottovalutare, soprattutto in presenza di tratti ghiacciati o di vento. Inoltre la quota molto elevata richiede un adeguato allenamento fisico ed un ottimo acclimatamento. Il panorama sui quattromila vicini e lontani è notevole; indimenticabile la vista su Castore, Punta Dufour e Cervino. |
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Difficoltà: |
PD ( 40° ) |
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Dislivello: |
850m + 900m |
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Tempo: |
3h + 3h-4h |
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Dal colle di Bettaforca (2672 m), raggiunto in seggiovia da Stafal (1825 m; per una salita a piedi aggiungere 2-3 ore e 850 m di dislivello), ci si porta per sentiero ben tracciato al passo di Bettolina. Il sentiero prosegue quindi tra gli sfasciumi con tratti pietrosi alternati ad attraversamenti di nevai. Dopo un baitello, il sentiero sale a destra del filo di cresta, spesso con tratti nevosi, sino a guadagnare la cresta che presenta dei passaggi esposti (attenzione con neve o ghiaccio) attrezzati con corde fisse e un ponticello; superato un ultimo risalto roccioso attrezzato, si raggiunge il rifugio Quintino Sella (3585 m). [3h]
Dal rifugio si risale il ghiacciaio di Felik, normalmente su un'ottima traccia, lasciando a sinistra la Punta Perazzi. Giunti ad un ripido pendio, si supera la crepaccia terminale (di solito verso destra) e lo si risale sino a giungere al colle di Felik (4061 m). [1h30-2h] Qui si lascia a sinistra la traccia per il Castore e si prosegue sul filo della cresta sud-ovest del Lyskamm Occidentale, inizialmente abbastanza semplice poi, dopo il rilievo q. 4214 m, più affilata ed esposta. Giunti al ripido tratto finale, è possibile risalirlo direttamente (40°) sino all'anticima nei pressi del filo roccioso (o su di esso, II) della cresta sulla destra, oppure attraversare a sinistra il fianco nevoso sino a sbucare su una cresta secondaria orientata ad ovest, risalendo la quale si guadagna l'anticima. In una decina di minuti lungo la facile cresta nevosa, si giunge in vetta. [1h30-2h] In discesa si ripercorre l'intinerario di salita, facendo attenzione al deteriorarsi delle condizioni della neve, specie se la giornata è calda.
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Cresta est (traversata del Lyskamm) |
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La traversata del Lyskamm è tra le più celebri traversate di cresta in assoluto, tra quelle delle nostre Alpi, una vera cavalcata sul filo del rasoio. Viene percorsa indifferentemente nelle due direzioni, ma si ritiene soluzione migliore (più semplice e logica, come descritto tra le righe dedicate alla cima orientale) la salita effettuata da est ad ovest, che permette di avere per discesa la facile e meno esposta cresta sud-ovest dell'occidentale. Da sottolineare che 'più semplice' non significa elementare: sicurezza e concentrazione non devono mai venire meno. Il tratto di cresta tra le due vette, quasi sempre aereo e sottile, oltre ad avere qualche passaggio roccioso presenta molte cornici, grandi ed insidiose. Se le condizioni di allenamento e quelle meteo-ambientali sono ottimali, ne risulterà un'esperienza alpinistica e panoramica di prim'ordine.
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Difficoltà: |
AD ( II / 45° ) |
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Dislivello: |
200m + 1050m |
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Tempo: |
1h-1h30 + 6h-8h |
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Da Punta Indren (3260 m), stazione superiore della funivia di Alagna Valsesia (1191 m), si segue l'"autostrada" per i rifugi Mantova e Gnifetti, dapprima tra i detriti rocciosi di quel che resta del ghiacciaio d'Indren e poi sul ghiacciaio vero e proprio, lasciando a destra la traccia della via normale alla Punta Giordani, puntando alla bastionata rocciosa (attenzione a qualche crepaccio) che separa i ghiacciai d'Indren e di Garstelet. La si può aggirare a sinistra per un buon sentiero, che porta in breve al rifugio Mantova (3498 m; preferibile per questioni di affollamento al rifugio Gnifetti), oppure superarla direttamente con qualche tratto attrezzato con corde fisse, sbucando al margine del ghiacciaio di Garstelet. Da qui si può scendere al rifugio Mantova in cinque minuti, oppure se si è portata la tenda (soluzione ottimale per non dover prenotare con mesi di anticipo) ci si accampa in una delle numerose piazzuole già preparate con tanto di muretti di protezione. [1h-1h30]
Dal rifugio Mantova si risale il ghiacciaio sino a portarsi sotto al rifugio Gnifetti (3647 m). Lo si aggira a destra raggiungendo una zona pianeggiante ma con qualche crepaccio. Proseguendo, si sale in diagonale verso sinistra una rampa un po' ripida del ghiacciaio del Lys, quindi si procede su pendenze più moderate (altra zona con ampi ed insidiosi crepacci) puntando al colle del Lys e lasciando sulla destra il Balmenhorn. Giunti in vista del colle (4151 m), si lascia a destra l'ampia traccia per la Punta Gnifetti e si raggiunge la sella alla base della cresta est del Lyskamm Orientale. [2h-2h30] Se la crepaccia terminale lo permette, si inizia subito a salire lungo l'affilata cresta ripida fin da subito (45°), altrimenti occorre traversare in parete sud salendo in diagonale (qualche tratto in traverso delicato; possibile la presenza di ghiaccio vivo, utile quqlche vite) sino a raggiungere la cresta, sempre esposta ed affilata, prima della Cima della Scoperta (4335 m). Da qui la cresta spiana decisamente, ma bisogna prestare molta attenzione alle enormi cornici che sporgono verso sud, sino a raggiungere l'ultimo ripido tratto di cresta. Questo risulta essere un ripido pendio (45°) abbastanza aperto, dove l'esposizione non si sente più come nel tratto iniziale ma dove bisogna sempre porre attenzione alle eventuali cornici (meglio restare sempre verso la parete nord) e ad eventuali tratti ghiacciati. Infine, dopo l'innesto da sinistra della cresta sud (cresta Sella) alcuni brevi e facili passaggi su roccia conducono in vetta al Lyskamm Orientale (4527 m). [3h-3h30] Si scende quindi per la cresta ovest tenendosi sul versante settentrionale a debita distanza dalle pericolose cornici protese verso sud, sino a quando la cresta non diviene larga e facile; si giunge in seguito alla sella del Lyskamm (4417 m) che rappresenta il punto più basso tra le due vette. Ora si segue la cresta est del Lyskamm Occidentale, dapprima lungo un tratto affilato e pericoloso per le cornici quindi, dopo aver scavalcato un rilievo nevoso, si superano alcune rocce (II) ed un ultimo tratto nevoso che conduce in vetta. [1h-2h]
In discesa si percorre la non difficile cresta sud-ovest (vedi sopra), valutando sull'anticima se scendere direttamente o se seguire la cresta verso destra, per tornare poi a sinistra attraversando il fianco nevoso. Dal colle di Felik si scende, normalmente su un'ottima traccia lungo il ghiacciaio di Felik, al rifugio Quintino Sella. [2h] Da qui si torna ai rifugi Gnifetti e Mantova attraverso il ghiacciaio di Felik, il passo del Naso (4150 m) ed il ghiacciaio del Lys (difficoltà PD), con un percorso interamente su ghiacciai eccetto qualche tratto su roccia nella discesa dal Naso del Lyskamm. [4h-5h]
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