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Mont Maudit

4468 m

Versante nord e cresta nord-ovest

Il Mont Maudit, pur essendo un'alta ed imponente vetta caratterizzata da un aguzzo pinnacolo roccioso sommitale, non raggiunge certo i livelli di frequentazione e notorietà del vicino Monte Bianco. La via per il versante nord e la cresta nord-ovest è la più seguita, in particolare dalle cordate che salgono al tetto d'Europa (o scendono) lungo la via "des trois monts" (Tacul, Maudit e Bianco). Salita tecnicamente non difficile ma piuttosto lunga, necessita della dovuta attenzione nel superamento dei seracchi e dei crepacci del versante nord-ovest del Mont Blanc du Tacul e della terminale sotto al Mont Maudit. Inoltre può essere delicato il raggiungimento del col du Mont Maudit, per via della presenza di ghiaccio sul breve ma ripido tratto finale dell’esposto pendio che porta al colle, dove a volte è anche presente una corda fissa. Da ricordare anche che se non si è ben acclimatati, la salita in giornata dall'Aiguille du Midì può creare seri problemi di mal di montagna.

Difficoltà: PD+ ( I / 50° )
Dislivello: 250m (discesa) + 1000m
Tempo: 0h30 + 4h-5h30

Dall'Aiguille du Midì (3795 m, raggiungibile in funivia da Chamonix), dopo esser sbucati dalla galleria scavata nella roccia, si scende dapprima lungo una nevosa ed aerea cresta (attenzione a possibili crepacci in prossimità dell'attacco) normalmente attrezzata con una corda fissa, quindi lungo un più facile pendio, che all'inizio può presentare qualche crepaccio. Costeggiata la base della rocciosa parete est dell'Aiguille du Midì, si raggiunge l'ampia comba nevosa del Col du Midì (3532 m). [0h30]
Se si deve contare su un punto di appoggio (se non si effettua l'ascensione in giornata) dal colle si può raggiungere in pochi minuti il soprastante Refuge des Cosmiques (3613 m).

Ridiscesi al vasto plateau del Col du Midì (raggiungibile anche dal Rifugio Torino, attraverso la Vallèe Blanche, con una fatica supplementare di 2 ore e 300 m di dislivello), si sale il versante nord-ovest del Tacul, dove generalmente è presente una buona traccia, inizialmente in diagonale verso destra per attraversare i pendii tagliati da muri di crepacci e seracchi (40/45°), raramente impegnativi (ed attrezzati); a volte l'aggiramento del primo seracco (e poi di qualche altro crepaccio) può presentare qualche metro su pendio decisamente più ripido (50/55°). In seguito il pendio diviene meno ripido e lo si affronta più direttamente, con qualche facile zig-zag; si supera un ultimo tratto dove l'inclinazione torna ad aumentare, e si raggiunge la spalla occidentale del Mont Blanc du Tacul, formata dalla parte superiore della sua cresta ovest, nel punto in cui questa si fa più orizzontale a formare un'ampia sella. Dalla spalla si scende lievemente fino alla spianata del Col Maudit (4035 m). [2h30-3h]
Ci si porta sulla verticale del Mont Maudit e si sale dritti verso la cima, al centro del versante nord, per pendii di neve (raramente di ghiaccio) ripidi solo nella parte alta (45°). La crepaccia terminale a volte è molto aperta. In alto si raggiunge il col du Mont Maudit con un lungo traverso verso destra e quindi risalendo l'ultimo ripido pendio (50°) spesso ghiacciato (la via è quella scelta da tutti gli alpinisti diretti al Bianco da questo versante ed è perciò spesso trafficata; per contro è spesso ottimamente tracciata e talvolta attrezzata nella parte superiore con un picchetto di calata, generalmente inutile, e con una corda fissa). Da qui si segue la cresta nord-ovest, aggirando sulla destra i gendarmi presenti nella prima parte su roccia (I) o neve; si raggiunge infine l'affilato ma non difficile pinnacolo della vetta per neve e facili roccette.

Versante nord e cresta nord-est

La salita per la parte alta della cresta nord-est rappresenta una bella alternativa alla "solita" via per il col du Mont Maudit e la cresta nord-ovest. A differenza di quest'ultima, non sempre è presente una traccia evidente, essendo non molto frequentata. Anche qui, oltre a porre attenzione ai seracchi e ai crepacci del Mont Blanc du Tacul, il superamento della crepaccia terminale per portarsi sulla cresta può essere molto difficoltoso, specie a stagione avanzata. La nevosa cresta nord-est, esteticamente molto bella, richiede però attenzione per le grandi cornici presenti. Bisogna anche tener presente che in caso di maltempo la vetta funge facilmente da parafulmine ai temporali.

Difficoltà: PD ( 45° )
Dislivello: 250m (discesa) + 1000m
Tempo: 0h30 + 3h30-4h30

Dall'Aiguille du Midì (3795 m, raggiungibile in funivia da Chamonix), dopo esser sbucati dalla galleria scavata nella roccia, si scende dapprima lungo una nevosa ed aerea cresta (attenzione a possibili crepacci in prossimità dell'attacco) normalmente attrezzata con una corda fissa, quindi lungo un più facile pendio, che all'inizio può presentare qualche crepaccio. Costeggiata la base della rocciosa parete est dell'Aiguille du Midì, si raggiunge l'ampia comba nevosa del Col du Midì (3532 m). [0h30]
Se si deve contare su un punto di appoggio (se non si effettua l'ascensione in giornata) dal colle si può raggiungere in pochi minuti il soprastante Refuge des Cosmiques (3613 m).

Ridiscesi al vasto plateau del Col du Midì (raggiungibile anche dal Rifugio Torino, attraverso la Vallèe Blanche, con una fatica supplementare di 2 ore e 300 m di dislivello), si sale il versante nord-ovest del Tacul, dove generalmente è presente una buona traccia, inizialmente in diagonale verso destra per attraversare i pendii tagliati da muri di crepacci e seracchi (40/45°), raramente impegnativi (ed attrezzati); a volte l'aggiramento del primo seracco (e poi di qualche altro crepaccio) può presentare qualche metro su pendio decisamente più ripido (50/55°). In seguito il pendio diviene meno ripido e lo si affronta più direttamente, con qualche facile zig-zag; si supera un ultimo tratto dove l'inclinazione torna ad aumentare, e si raggiunge la spalla occidentale del Mont Blanc du Tacul, formata dalla parte superiore della sua cresta ovest, nel punto in cui questa si fa più orizzontale a formare un'ampia sella. Dalla spalla si scende lievemente fino alla spianata del Col Maudit (4035 m). [2h30-3h]
Ci si porta sulla verticale del Mont Maudit e si sale dritti verso la cima, al centro del versante nord, per pendii di neve (raramente di ghiaccio) ripidi solo nella parte alta (45°). Invece di traversare verso destra al col du Mont Maudit si supera la crepaccia (spesso anche qui molto aperta) sulla sinistra, raggiungendo la cresta nord-est ad una sella nevosa, poco oltre la spalla nord-est quotata 4346 m. Da qui si segue la cresta nevosa facendo attenzione alle notevoli cornici che sporgono sul versante della Brenva. Aggirando infine sulla destra l'aguzzo dente roccioso sommitale, si guadagna per neve e facili rocce l'aerea vetta.

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