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Sebbene alcuni studiosi ritengano che l'origine della Scuola
medica Salernitana sia da collocare nel IX sec., non esiste alcuna prova
valida dell'esistenza di una scuola di medicina a Salerno prima del XII secolo.
La fama di Salerno, a partire dalla seconda metà del X secolo proveniva
dalla presenza in città di famosi medici pratici, fama che andò
aumentando il secolo successivo: il poeta Alfano dice di questo periodo che
"la medicina fiorì a Salerno". E' questo il periodo in cui compaiono
anche le prime tracce di letteratura medica, come il Passionarius
di Garioponto o la Practica Petrocelli. All'XI secolo risalirebbe
anche l'Antidotarius Nicolai e l'opera attribuita a Trotula
Salernitana. Prima del XII secolo, comunque, non si può affermare che a Salerno si insegnasse la medicina con metodi scientifici e sulla base di un curriculum di studi. Con la disponibilità delle nuove traduzioni da parte di Costantino Africano, monaco della vicina Montecassino, dei testi medici arabi di tradizione greco-romana e con la formazione di un corpus di testi per l'insegnamento (probabilmente su modello francese), inizia a Salerno la vera e propria Scuola, dove l'insegnamento viene basato sulla lettura ed il commento dei testi medici soprattutto dell'antichità. Nel XIII secolo la Scuola ottenne dall'Imperatore Federico II il privilegio di essere l'unica Facoltà medica del Regno: questo tra l'altro coincise con il periodo di maggior fioritura scientifica della Scuola che cominciò a declinare nel XIV secolo, quando in Italia si formarono importanti sedi universitarie quali Padova e Bologna. La Scuola, in maniera molto più dimessa, continuò a funzionare sino al 1812 quando fu soppressa dal re Gioacchino Murat.
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