Agharti
Il regno di sotterra "Hai veduto" - mi
chiese la guida - "come i cammelli muovono le
orecchie impauriti? E quel branco di cavalli nella
pianura che è rimasto immobile e attento? E le greggi, e
le mandrie accasciate a terra? E gli uccelli che non
volano, e i cani che hanno cessato di abbaiare? Così
accade sempre quando il Re del Mondo nel suo palazzo
sotto terra prega e scruta i destini di tutti i popoli e
tutte le razze".
Parafrasando la famosa
frase di Voltaire a proposito di Dio, si può affermare
che "se Agharti non ci fosse, bisognerebbe
inventarla": questo simbolico paese è infatti un
vero e proprio crocevia del mistero, e da essa sembrano
diramarsi i fili di molti degli enigmi presentati in
questa sezione. Il mito di un regno sotterraneo e segreto
risale alla religione braminica; nel suo inquietante
saggio Il Re del Mondo (1927), l'esoterista
francese Renè Guenon elenca una gran quantità di
antiche tradizioni a proposito di una Terra Santa per
eccellenza; localizzata nel corso dei millenni in molti
luoghi reali o leggendari (Atlantide, il Regno di Prete Gianni, il
castello di Camelot, l'isola d'Avalon, il Montsalvat dei
miti di Re Artù; l'omerica isola di Ogigia, la mitica
isola di Thule; il monte Meru, il monte Olimpo, il monte
Qaf). La denominazione Agharti e una descrizione
organica della sua struttura hanno cominciato tuttavia a
diffondersi soltanto a partire dall'inizio di questo
secolo, grazie alle opere di Louis Jaccolliot (il quale
ne parlò per primo in Les fils de Dieu),
Saint-Yves D'Alveydre (che privilegia la dizione indiana Agarttha
a quella mongola Agarthi ), Ferdinand Ossendowski, Renè
Guenon.
Il cuore di Agharti ha
sede sotto l'Asia Centrale, nel vasto territorio che va
dal deserto del Gobi alle impervie montagne del Tibet e
del Nepal; il Regno si estende per vie sotterranee nel
mondo intero fino alle caverne dell'America, ancora
abitate dall'antico popolo che disparve sotto terra. La
sua capitale è Shambhalla, mitica "Città di
Smeraldo" più volte citata dai viaggiatori
medioevali, ricercata invano all'inizio nel secolo
dall'esploratore Sven Hedin (i suoi viaggi sono descritti
nel volume Im Herzen von Asien, 1902), e
localizzata in India, in Tibet, in Cina, in Indocina, in
Mongolia. Nella città di Shambhalla risiedono il Re del
Mondo, i saggi Guru e gli spiriti Pandita; per alcuni
commentatori, tuttavia, essa è il centro del male di
Agharti, sede degli iniziati di mano sinistra .
Agharti è retta dal Brahmatma
(colui che ha il potere di parlare con Dio) ovvero il Chakravarti
(Re del Mondo), che regna per il periodo di un Manvatara,
una delle quattordici ere (la nostra è quella detta del
cinghiale bianco) da cui è composto un ciclo cosmico. Vaivaswata,
settimo e attuale Re del Mondo, è in comunione spiritale
con tutti i Manu che hanno regnato prima di lui, tra cui
il primo Brahmatma Swdyambhuva; di tanto in tanto -
racconta Ossendowski - egli si reca nella Cripta del
Tempio dove giace, in un sarcofago di pietra nera, il
corpo imbalsamato del suo predecessore, per unire la sua
mente a quella dei Manu del passato. La caverna è sempre
oscura, ma quando vi penetra il Re del Mondo, le pareti
si rigano di strisce di fuoco e dal coperchio del
sarcofago si levano lingue di fiamme. Il Guru più
anziano sta davanti a lui con il volto e il capo coperti;
egli non si toglie mai il cappuccio, perchè la sua testa
è un cranio nudo in cui di vivo non ci sono che gli
occhi e la lingua. Dal sarcofago cominciano a emanare i
flussi diafani di una luce appena visibile: sono i
pensieri del predecessore del Re, ed esprimono le
volontà e i comandi di Dio.
Il termine Manu
(legislatore universale, mediatore tra l'uomo e la
divinità), un altro attributo con cui Renè Guenon
definisce il Re del Mondo, si ritrova, in forme diverse,
presso tutte le antiche religioni: "Mina " o
"Menes " degli Egizi, "Menw " dei
Celti, "Minos " dei Greci; nella Qabbalah è
l'angelo Metatron, nella religione cristiana la sua
funzione è svolta dall'Arcangelo Michele. Ad Agharti è
nata, infatti, la religione unica, primordiale e perfetta
dell "Età dell'Oro", in grado - per mezzo di
pratiche mistiche - di porre l'uomo in totale comunione
con Dio. In tempi remoti i Grandi Iniziati di Agharti
vennero in superficie per predicare la loro religione; il
Maestro Rama, che gli Indù considerano un avatar
(incarnazione) del dio Vishnu, la diffuse dall'India fino
al Nord Europa, dando origine alla civiltà Indo-Europea.
L'antico legame con Agharti si può riscontrare
linguisticamente nel termine "Asghard", la
città di Odino e degli Dèi dei miti germanici: per
questo Adolf Hitler riteneva che i popoli nordici fossero
i veri eredi spirituali del Regno Occulto.
Il Re del Mondo non è soltanto un capo religioso, ma regge anche i destini materiali del pianeta (l'unità tra il potere spirituale e quello temporale è simboleggiata nella figura del Re-Sacerdote Artù). Il Manu fa in modo che il corso della storia segua un preciso andamento (difficilmente comprensibile e non necessariamente positivo secondo i nostri canoni) in accordo con un ineffabile piano divino. In Mission de l'Inde en Europe (1910), lo scrittore Saint-Yves d'Alveydre sostiene che il Re del Mondo è il più alto esponente della Sinarchia , una sorta di Governo centrale di uomini di scienza, potentissimo e ramificato, i cui esponenti terreni (il Consiglio Europeo di Stati e il Consiglio Internazionale delle Chiese) ispirano e controllano i grandi moti politici o d'altro genere che segnano l'evoluzione del genere umano. Al sovrano non mancano i mezzi per eseguire la propria missione: quando lo desidera egli può infatti mettersi in comunione con il pensiero di tutti gli uomini che hanno influenza sul destino e la vita dell'umanità : Re, Zar, Khan, capi guerrieri, sacerdoti, scienziati. Egli conosce tutti i loro pensieri e i loro disegni; se questi sono graditi a Dio li asseconda, altrimenti li fa fallire. In più, se la nostra folle umanità si mettesse a fargli guerra - scrive Ossendowski - i Templari Confederati dell'Agharti sarebbero in grado di fare esplodere tutta la superficie del globo e trasformarla in un deserto, o di prosciugare i mari e trasformare i continenti in oceani.
Gli abitanti di Agharti
si esprimono in Vatannan , il linguaggio
sacro da cui deriva la primitiva lingua Indo-europea, e
vivono in edifici di luce materializzata, simili alle
astronavi di Incontri ravvicinati del Terzo Tipo.
Saint-Yves d'Alveydre spiega che nel Regno Sotterraneo
non esistono carceri né polizia: chi commette un crimine
è punito dalla coscienza di averlo commesso. |