DINO RISI
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È considerato il regista più cinico e irridente della commedia
all'italiana. Fratello di Nelo (regista-poeta), figlio di un noto medico milanese,
padre di Marco e Claudio, entrambi registi (il primo ha firmato alcuni apprezzabili film di impegno sociale degli anni'
90), laureato in medicina, dopo un breve tirocinio al manicomio di Voghera
si avvicinò al cinema nel 1940. Intraprese poi la carriera di
aiuto regista, giornalista, critico, documentarista prima di debuttare alla regia
nel 1952. Seguirono importanti successi di pubblico e critica come
Poveri ma belli, Il sorpasso lavorando con i migliori rappresentanti della nostra commedia
, soprattutto con Vittorio Gassman segno anche di una sincera amicizia tra i
due. Va segnalato un film che purtroppo non ha avuto fortuna al
botteghino, ma che rimane un ottimo esempio di commedia amara: Il giovedì,
con Walter Chiari, maliconica storia di un padre perdente e del suo rapporto con il
figlio. Risi è anche stato scrittore. Da leggere: Italiani siate
seri e Versetti sardonici. Nato a Milano nel 1917, iniziò la gavetta cinematografica come assistente di Mario Soldati per Piccolo mondo antico nel 1940 e poi come aiuto di Lattuada in Giacomo l'idealista nel 1942. Fu anche critico cinematografico e frequentò all'Università di Ginevra i corsi di regia tenuti da J.Feyder. Nel dopoguerra esordì come regista con una serie di cortometraggi di valore, fra questi Barboni (1946), Cortili (1948), Buio in sala (1950). Collaborò poi alle sceneggiature dei film Anna di Lattuada (1952), Totò e i re di Roma (1951) di Steno e Monicelli e Gli eroi della domenica di Camerini (1952). Dopo una serie di cortometraggi si trasferì a Roma e, nel 1952, realizzò il suo primo lungometraggio: Vacanze col gangster. Nel 1953 realizzò Paradiso per tre ore, episodio del film L'amore in città, con cui si avvicinò alla commedia di costume. Acuto e brillante osservatore di costume, interessato alla realtà quotidiana vista in chiave comico-sentimentale, il suo stile, venato di sottile amarezza, cominciò a delinearsi nel 1955 con Il segno di Venere. Dello stesso anno è anche la realizzazione di Pane, amore e... ultimo capitolo della saga iniziata da Comencini (nel film di Risi la protagonista era Sophia Loren). Il 1956 fu l'anno di Poveri ma belli, in cui raccontava le vicende di alcuni giovani romani e delle loro prime storie d'amore. La formula fu replicata nei due seguiti: Belle ma povere e Poveri milionari. Il passaggio alla satira avvenne con Il vedovo con Alberto Sordi. Con gli anni '60 i suoi interessi si fanno più seri e l'analisi della realtà contemporanea più penetrante, seppure nei modi della commedia. Il primo suo grande film del decennio fu Una vita difficile, del 1961. Fu poi la volta di Il sorpasso e I mostri. Sicuramente i tre capolavori di Risi. La collaborazione più duratura nella carriera di Risi, è stata quella con Vittorio Gassman, con cui lavorò in ben quindici film, da Il mattatore del 1960, a Tolgo il disturbo del 1990. Tra i loro film da citare oltre a Il sorpasso e a I mostri, almeno Il tigre, In nome del popolo italiano, Profumo di donna (film che ottenne due nomination all'Oscar) e Caro papà. Tra i grandi successi degli anni '70 da menzionare La moglie del prete con la coppia Marcello Mastroianni-Sophia Loren, Sessomatto con Giancarlo Giannini e Laura Antonelli, La stanza del vescovo con Ugo Tognazzi e Ornella Muti, tratto dal libro di Piero Chiara. Negli anni '80 ha diretto diversi film tutti piuttosto mediocri. Nel 1983 ha esordito in TV con E la vita continua a cui sono seguiti diversi altri film TV, sia per la Rai che per la Fininvest. l'ultimo suo film per il cinema è stato il dimenticabilissimo Giovani e belli, sorta di remake di Poveri ma belli. L'ultimo suo lavoro invece Le ragazze di miss Italia. |
Filmografia1952
Vacanze col
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