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ATTENZIONE che, per importanza sociale, subito dopo il legame affettivo che si instaura all'interno di una famiglia, viene quello che si instaura fra il professore e i suoi alunni, e che turbare entrambi i rapporti può essere carico di conseguenze (sabato 31° gennaio 2004, il professore).
3) Le funzionalità
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3) Le funzionalità

 

3.1) La posta elettronica (e-mail)

Con la posta elettronica si effetua lo scambio di file di testo e con opportuni accorgimenti anche di file binari.

 

Tutti gli utenti di Internet dispongono di un indirizzo di posta  elettronica (e-mail address) relativo ad una sorta di casella postale ospitata dal Provider, ma che in realtà è uno spazio su un disco rigido di un computer sul quale i messaggi che ci sono indirizzati e che inviamo vengono depositati automaticamente.

 

Un esempio di e-mail address è pippo@fornitore.it

 

fornitore.it è il cosiddetto identificativo dell'host, ovvero è l'indirizzo del computer del provider.

 

La chiocciolina @ si legge anche at.

 

pippo è invece è l'identificativo dell'utente, ovvero etichetta l'utente in maniera univoca all'interno del sistema informatico che ospita l'utente stesso.

 

Il suddetto sistema è detto appunto host system.

 

Il servizio di posta elettronica fa uso del set ASCII ristretto, e che impiega una codifica a sette bit.

 

Il set ASCII  ristretto  è l'unico standard veramente universale.

 

La posta elettronica impiega anche il set ASCII esteso, e che fa uso di una codifica a otto bit, e con i 128 caratteri aggiuntivi che però variano da Paese a Paese.

 

Di norma pertanto gli utenti di Internet scrivono i messaggi di posta elettronica con i soli caratteri rappresentabili grazie al set ASCII ristretto, anche se impiegano programmi di posta elettronica in grado di gestire il set ASCII esteso.

 

Per noi italiani ciò comporta il non impiego delle lettere accentate, ma viceversa l'impiego delle stesse seguite dall’apostrofo.

 

I programmi di posta elettronica permettono anche di inviare gli equivalenti informatici delle lettere circolari.

 

Per fare ciò basta aggiungere al testo del messaggio l'elenco dei destinatari.

 

Come si è già accenato la posta elettronica con opportuni accorgimenti, può divenire anche uno strumento per la trasmissione di file binari, ovvero: programmi, immagini, file audio e così via.

 

I programmi di posta elettronica in realtà prima codificano i file binari in modo da utilizzare un set ASCII ristretto e poi lo trasmettono.

 

In fase di ricezione i programmi di posta rendono disponibili i file binari previa decodifica.

 

I programmi di posta elettronica provvedono alle operazioni di codifica e decodifica dei file binari, da trasmettere e ricevere, in modo automatico e trasparente attraverso la funzione detta file attachment.

 

Con quest'ultima i file binari da spedire infatti vengono allegati ad un messaggio di accompagnamento.

 

 

 

3.2) Newsgroup

Con i newsgroup viene offerto a tutti gli interessati uno spazio virtuale dedicato a un tema specifico.

 

Tali spazi virtuali sono delle vere e proprie bacheche virtuali in cui scrivere e leggere i messaggi.

 

I  newsgroup  sono circa 40.000.

 

La loro consultazione avviene collegandosi ad uno dei centinaia news server e scegliendo il newsgroup, ovvero il forum, che ci interessa.

 

I news server sparsi per il mondo si tengono costantemente aggiornati scambiandosi i nuovi messaggi ricevuti.

 

L’offerta informativa dei vari news server però, non è mai esattamente la stessa.

 

Normalmente il news server accetta accessi solo da parte di utenti che fanno parte del suo stesso sistema, per cui è il provider ad indicare il news server che potremo visitare.

 

Esistono anche news server a cui si può accedere via web.

 

Il nome dei newsgroup è strutturato in modo gerarchico.

 

Si compone infatti di stringhe separate da punti che da sinistra verso destra lasciano sempre meglio capire quali sono gli argomenti affrontati nel forum.

 

Ecco qualche esempio: it.scienza, it.scienza.matematica

 

La gerarchia it. identifica i newsgroup in italiano e conta alcune centinaia di newsgroup.

 

I programmi specifici per consultare i newsgroup e per inviare eventualmente i nostri messaggi, si chiama news reader.

 

Il news reader della Microsoft è integrato nel browser Internet Explorer.

 

 

 

3.3) FTP

Sparsi nelle memorie degli host FTP si calcolano che ci siano al momento svariati milioni di file, molti dei quali di pubblico dominio.

 

Il protocollo che ci consente di trasferire questi file sul nostro computer si chiamano FTP.

 

Le categorie del software di pubblico dominio sono:

- shareware: richiede il versamento di pochi dollari di registrazione

- giftware: richiede un versamento volontario

- freeware: è completamente gratuito.

 

Le modalità del collegamento ad una macchina FTP remota sono 2:

- FTP anonimo

- FTP con account.

 

L’ FTP con account prevede il cosiddetto login, ed è effettuato digitando un nome utente e una password .

 

Con l’FTP con account si ha il pieno accesso alle directory del sistema remoto, per cui potremo inserire, modificare e cancellare file come se si trattasse del nostro hard disk.

 

Nell’FTP anomimo il login è effettuato digidando la parola anonimus.

 

Nell’FTP anonimo però l’accesso è limitato alla sola directory PUB nella quale potremo solo leggere i file ospitati.

 

Si chiama download il prelievo di un file, mentre si chiama upload la spedizione di un file.

 

La quasi totalità dei file che si trovano nei siti FTP sono stati sottoposti a compressione.

 

Il programma di compressione più diffuso è PkZip, nato in ambiente Ms-Dos e Windows.

 

Un buon programma FTP freeware è Cute Ftp.

 

 

 

3.4) Telnet

Consente l’accesso a basi di dati testuali ospitati da computer remoti, ed in modo che è possibilie agire su quest’ultimo come se fosse il nostro computer locale.

 

Per i siti Telnet il login si effettua digidando un nome utente e una pasword.

 

Per i siti  Telnet ad accesso gratuito il login è completamente automatico.

 

I siti Telnet hanno programmi di guida basati su menù.

 

Telnet è l’unica importante funzionalità in Internet che i principali broswer non integrano nella loro interfaccia.

 

 

 

3.5) Gopher

E’ un’applicazione che consente all’utente di muoversi nella Rete alla ricerca di informazioni senza preoccuparsi di dove quest’ultime sono allocate.

 

La tecnica adottata è che se una data risorsa è contenuta su un certo computer, piuttosto che replicarla su di un altro, è sufficiente inserire un puntatore all’host che la ospita.

 

In tal modo le risorse, residenti su host diversi, sono condivise, con ciò distribuendo anche il carico di organizzazione e di manutenzione.

 

Negli ultimi anni l’importanza dei server Gopher è diminuita a vantaggio di www.

 

Tuttavia Gopher è ancora uno strumento valido per l’accesso a informazioni di ambito scientifico, accademico e bibliotecario.

 

Con Gopher l’organizzazione delle informazioni è gerarchica, ovvero nella forma di un albero delle risorse, mentre l’interfaccia utente è costituita da un menu.

 

 

 

3.6) World wide web

WWW è l’ultimo servizio che è venuto alla ribalta su Internet.

 

E’ il più usato e le caratteristiche sono :

- l’organizzazione ipertestuale

- la possibilità di trasmettere e ricevere documenti multimediali.

 

I documenti multimediali sono oggetti informativi che integrano almeno due delle successive modalità in cui può presentarsi l’informazione:

-         testo

-         parola

-         suoni

-         immagini

-         animazione

-         video.

 

Un ipertesto si basa su un’organizzazione reticolare delle informazioni.

 

Infatti quest’ultimo si fonda su di un insieme di unità informative detti nodi, e su di un insieme di collegamenti detti link, con questi ultimi che consentono di passare da un nodo ad un altro nodo.

 

I diversi nodi possono anche essere distribuiti su host diversi.

 

Se le informazioni che sono collegate tra loro nella Rete sono documenti multimediali, invece di ipertesto, si parla di ipermedia.

 

La fruizione di un documento ipermediale non è dunque obbligatoriamente di tipo seguenziale, potendo infatti gli iperlettori scegliere di muoversi da un blocco d’informazioni ad un altro, costruendosi un proprio percorso di lettura .

 

Naturalmente i link sono sistemati in punti in cui il riferimento ad altre informazioni è semanticamente rilevante.

 

Un ipertesto multimediale in concreto si presenta come un documento elettronico in cui alcune immagini, o porzioni di testo, evidenziate attraverso:

- un’icona

- o un particolare colore

- o un tipo particolare di carattere

rappresentano i link disponibili.

 

Gli artifici grafici di cui sopra funzionano come dei pulsanti.

 

Una volta attivati dal mouse, infatti, consentono di raggiungere, facendolo apparire a video, un altro documento.

 

Il protocollo specifico che il client web e il server web utilizzano per interagire, si chiama http (hyper text transfer protocol).

 

Per poter essere inseriti sul web i documenti debbono essere memorizzati in un formato speciale denominato html (hyper text markup language).

 

Il client web nel gergo telematico si chiama anche browser, e, come si è visto, esso è anche in grado di accedere ad altri servizi di Internet, ovvero: ftp, gopher, e così via.

 

Un documento html e un file in formato testo che include, insieme al contenuto testuale vero e proprio, dei marcatori, detti tag, che ne descrivono la struttura.

 

I tag sono introdotti nel documento secondo una determinata sintassi posta accanto alla porzione di testo cui si riferisce.

 

Si hanno così, fra gli altri, i marcatori per definire:

- il corsivo

- il grassetto

- la sottolineatura

- i link ipertestuali

- i link per l’inserimento delle immagini.

 

Le immagini non sono parti integranti del file html.

 

I file grafici, infatti, vengono inviati dal server http come oggetti autonomi, ed inseriti in una pagina web solo durante l’operazione della visualizzazione.

 

I formati standard  delle immagini digitali visibili sul web sono: gif e jpeg.

 

Questi ultimi sono due sistemi di codifica grafica in grado di comprimere notevolmente la dimensione del file .

 

I browser, oltre ai formati html, gif e jpeg, sono in grado di visualizzare autonomamente i file di testo in semplice formato ASCII non marcato.

 

Se il file ricevuto è in un formato che il browser non è in grado di interpretare, il browser  stesso può avviare automaticamente dei programmi di supporto in grado di interpretarli, sempre  che l’utente abbia provveduto ad aggiungere tali riproduttori esterni in una tabella delle associazioni, nella fase di configurazione del browser.

 

Rispetto a quest’ultima cosa fortunatamente i browser vengono oggi distribuiti con una tabella delle associazioni già molto completa.

 

Ma esistono anche i cosiddetti plug-in.

 

Si tratta di moduli aggiunti che sono sviluppati da aziende diverse da quelle che producono i browser.

 

I plug-in vengono scaricati e installati dall’utente.



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