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3) Le
funzionalità
3.1) La
posta elettronica (e-mail)
Con la posta
elettronica si effetua lo scambio di file di testo
e con opportuni accorgimenti anche di file binari.
Tutti gli utenti di
Internet dispongono di un indirizzo di posta elettronica (e-mail
address) relativo ad una sorta di casella
postale ospitata dal Provider, ma che in realtà è uno spazio su un disco
rigido di un computer sul quale i messaggi che ci sono indirizzati e che
inviamo vengono depositati automaticamente.
Un esempio di
e-mail address è pippo@fornitore.it
fornitore.it è il cosiddetto identificativo dell'host, ovvero è l'indirizzo del computer del provider.
La chiocciolina @ si legge anche
at.
pippo è invece è l'identificativo dell'utente,
ovvero etichetta l'utente in maniera univoca all'interno
del sistema informatico che ospita l'utente
stesso.
Il suddetto sistema
è detto appunto host system.
Il servizio di
posta elettronica fa uso del set ASCII ristretto,
e che impiega una codifica a sette bit.
Il set ASCII ristretto
è l'unico standard veramente universale.
La posta
elettronica impiega anche il set ASCII esteso, e che fa uso di una codifica a otto bit, e con i 128
caratteri aggiuntivi che però variano da
Paese a Paese.
Di norma pertanto
gli utenti di Internet scrivono i messaggi di posta elettronica con i soli caratteri rappresentabili grazie al set ASCII
ristretto, anche se impiegano programmi di
posta elettronica in grado di gestire il set ASCII esteso.
Per noi italiani
ciò comporta il non impiego delle lettere accentate, ma viceversa l'impiego delle
stesse seguite dall’apostrofo.
I programmi di
posta elettronica permettono anche di inviare gli equivalenti informatici delle
lettere circolari.
Per fare ciò basta aggiungere
al testo del messaggio l'elenco dei destinatari.
Come si è già
accenato la posta elettronica con opportuni
accorgimenti, può divenire anche uno strumento per la trasmissione di file binari, ovvero: programmi, immagini, file audio e così
via.
I programmi di
posta elettronica in realtà prima codificano
i file binari in modo da utilizzare un set ASCII
ristretto e poi lo trasmettono.
In fase di ricezione i programmi di posta rendono disponibili
i file binari previa decodifica.
I programmi di
posta elettronica provvedono alle operazioni di codifica
e decodifica dei file
binari, da trasmettere e ricevere, in modo automatico
e trasparente attraverso la funzione detta file attachment.
Con quest'ultima i
file binari da spedire infatti vengono allegati
ad un messaggio di accompagnamento.
3.2) Newsgroup
Con i newsgroup viene offerto a tutti gli interessati
uno spazio virtuale dedicato a un tema specifico.
Tali spazi virtuali sono delle vere e proprie bacheche virtuali in cui scrivere
e leggere i messaggi.
I newsgroup sono circa 40.000.
La loro consultazione avviene collegandosi ad uno dei
centinaia news server e scegliendo il newsgroup, ovvero
il forum, che ci interessa.
I news server sparsi
per il mondo si tengono costantemente aggiornati
scambiandosi i nuovi messaggi ricevuti.
L’offerta informativa dei vari news server però, non è mai esattamente la stessa.
Normalmente il news server accetta
accessi solo da parte di utenti che fanno
parte del suo stesso sistema, per cui è il provider ad indicare il news server che potremo
visitare.
Esistono anche news server a cui si può accedere via web.
Il nome dei newsgroup
è strutturato in modo gerarchico.
Si compone infatti di stringhe
separate da punti che da sinistra verso destra lasciano sempre meglio
capire quali sono gli argomenti affrontati nel forum.
Ecco qualche esempio: it.scienza,
it.scienza.matematica
La gerarchia it. identifica
i newsgroup in italiano e conta alcune centinaia di newsgroup.
I programmi specifici per consultare i newsgroup e per inviare
eventualmente i nostri messaggi, si chiama news
reader.
Il news reader
della Microsoft è integrato nel browser Internet Explorer.
3.3) FTP
Sparsi nelle memorie degli host FTP si calcolano che
ci siano al momento svariati milioni di file,
molti dei quali di pubblico dominio.
Il protocollo che
ci consente di trasferire questi file sul nostro computer si chiamano FTP.
Le categorie del
software di pubblico dominio sono:
- shareware:
richiede il versamento di pochi dollari di
registrazione
- giftware:
richiede un versamento volontario
- freeware: è
completamente gratuito.
Le modalità del
collegamento ad una macchina FTP remota sono 2:
- FTP anonimo
- FTP con account.
L’ FTP con account
prevede il cosiddetto login, ed è effettuato
digitando un nome utente e una password .
Con l’FTP con account si ha il
pieno accesso alle directory del sistema remoto, per cui potremo inserire, modificare
e cancellare file come se si trattasse del nostro hard disk.
Nell’FTP anomimo il
login è effettuato digidando la parola anonimus.
Nell’FTP anonimo però l’accesso è limitato alla sola directory PUB nella quale
potremo solo leggere i file ospitati.
Si chiama download
il prelievo di un file, mentre si chiama upload
la spedizione di un file.
La quasi totalità dei file che si trovano nei siti
FTP sono stati sottoposti a compressione.
Il programma di compressione più diffuso è PkZip, nato in ambiente Ms-Dos
e Windows.
Un buon programma FTP freeware è Cute Ftp.
3.4) Telnet
Consente l’accesso a basi
di dati testuali ospitati da computer remoti,
ed in modo che è possibilie agire su
quest’ultimo come se fosse il nostro computer locale.
Per i siti Telnet il login si effettua digidando un nome utente e una
pasword.
Per i siti Telnet ad accesso
gratuito il login è completamente automatico.
I siti Telnet hanno programmi di guida basati su menù.
Telnet è l’unica importante
funzionalità in Internet che i principali broswer non
integrano nella loro interfaccia.
3.5) Gopher
E’ un’applicazione che consente all’utente di
muoversi nella Rete alla ricerca di informazioni senza
preoccuparsi di dove quest’ultime sono allocate.
La tecnica adottata è che se una data risorsa è contenuta su un certo computer, piuttosto che replicarla su di un altro, è
sufficiente inserire un puntatore all’host che la
ospita.
In tal modo le risorse, residenti su host diversi, sono
condivise, con ciò distribuendo anche il carico di organizzazione e di manutenzione.
Negli ultimi anni l’importanza
dei server Gopher è diminuita a
vantaggio di www.
Tuttavia Gopher è ancora uno strumento valido per l’accesso
a informazioni di ambito scientifico, accademico e bibliotecario.
Con Gopher l’organizzazione
delle informazioni è gerarchica, ovvero nella
forma di un albero delle risorse, mentre l’interfaccia utente è costituita da un menu.
3.6) World wide web
WWW è l’ultimo servizio che è venuto alla ribalta su
Internet.
E’ il più
usato e le caratteristiche sono :
- l’organizzazione ipertestuale
- la possibilità di
trasmettere e ricevere documenti multimediali.
I documenti multimediali sono oggetti informativi che
integrano almeno due
delle successive modalità in cui può presentarsi l’informazione:
-
testo
-
parola
-
suoni
-
immagini
-
animazione
-
video.
Un ipertesto si basa su un’organizzazione
reticolare delle informazioni.
Infatti quest’ultimo
si fonda su di un insieme di unità informative detti nodi,
e su di un insieme di collegamenti detti link,
con questi ultimi che consentono di passare da un nodo ad un altro nodo.
I diversi nodi
possono anche essere distribuiti su host diversi.
Se le informazioni
che sono collegate tra loro nella Rete sono documenti multimediali, invece di
ipertesto, si parla di ipermedia.
La fruizione di un
documento ipermediale non è dunque obbligatoriamente
di tipo seguenziale, potendo infatti gli iperlettori scegliere di muoversi
da un blocco d’informazioni ad un altro, costruendosi
un proprio percorso di lettura .
Naturalmente i link
sono sistemati in punti in cui il riferimento ad altre informazioni è semanticamente rilevante.
Un ipertesto multimediale in concreto si presenta come
un documento elettronico in cui alcune immagini,
o porzioni di testo, evidenziate attraverso:
- un’icona
- o un particolare
colore
- o un tipo
particolare di carattere
rappresentano i link disponibili.
Gli artifici
grafici di cui sopra funzionano come dei pulsanti.
Una volta attivati dal mouse, infatti, consentono di raggiungere, facendolo apparire a video, un altro documento.
Il protocollo specifico che il client web e il server web
utilizzano per interagire, si chiama http (hyper text transfer protocol).
Per poter essere
inseriti sul web i documenti debbono essere memorizzati
in un formato speciale denominato html (hyper
text markup language).
Il client web nel gergo telematico si chiama anche browser, e, come si è visto, esso è anche in grado
di accedere ad altri servizi di Internet,
ovvero: ftp, gopher, e così via.
Un documento html e un file in
formato testo che include, insieme al contenuto
testuale vero e proprio, dei marcatori, detti tag,
che ne descrivono la struttura.
I tag sono
introdotti nel documento secondo una determinata sintassi
posta accanto alla porzione di testo cui si riferisce.
Si hanno così, fra
gli altri, i marcatori per definire:
- il corsivo
- il grassetto
- la sottolineatura
- i link
ipertestuali
- i link per
l’inserimento delle immagini.
Le immagini non sono parti integranti del file html.
I file grafici,
infatti, vengono inviati dal server http come oggetti
autonomi, ed inseriti in una pagina web solo
durante l’operazione della visualizzazione.
I formati standard delle immagini digitali visibili sul web sono:
gif e jpeg.
Questi ultimi sono
due sistemi di codifica grafica in grado di comprimere notevolmente la dimensione del file .
I browser, oltre ai
formati html, gif
e jpeg, sono in grado di visualizzare
autonomamente i file di testo in semplice formato
ASCII non marcato.
Se il file ricevuto
è in un formato che il browser non è in grado di interpretare, il browser stesso può avviare automaticamente
dei programmi di supporto in grado di
interpretarli, sempre che l’utente abbia
provveduto ad aggiungere tali riproduttori esterni
in una tabella delle associazioni, nella fase
di configurazione del browser.
Rispetto a
quest’ultima cosa fortunatamente i browser vengono oggi distribuiti con una
tabella delle associazioni già molto completa.
Ma esistono anche i
cosiddetti plug-in.
Si tratta di moduli aggiunti che sono sviluppati da aziende diverse da quelle che producono i browser.
I plug-in vengono
scaricati e installati dall’utente.