sei sul sito di Giovanni Fraterno
1) Lo schema di indirizzamento
1.1) L’indirizzo numerico
Internet è una rete
a commutazione di pacchetto.
Ogni computer, per
connettersi a Internet, ha bisogno di univoco indirizzo numerico costituito da 4 byte, normalmente rappresentato in notazione decimale, e per esempio nel modo: 151.100.20.19
Internet è una rete
di sottoreti.
Nella parte sinistra dell’indirizzo numerico viene indicata una determinata
sottorete nell’ambito di Internet, mentre la parte
destra dell’indirizzo numerico indica il singolo computer di quella determinata sottorete.
La distribuzione
dei 4 byte tra indirizzo di rete e indirizzo del computer (host)
dipende dalla classe della sottorete.
Esistono 5 classi, e sono denominate
nel modo: A, B,
C, D ed E.
Di queste ultime solo le prime 3 sono effettivamente utilizzate.
Le sottoreti di classe A sono 128, mentre ad ognuna delle 128 sottoreti fanno
riferimento 16.777.214 indirizzi di host.
Una sottorete di classe A è
identificata grazie al primo bit della
stringa di 4 byte, bit che vale 0 (zero).
Tutti i possibili indirizzi di sottorete di classe A sono 27 ovvero
come sopra anticipato 128 indirizzi.
Tutti
i possibili indirizzi di host per ogni sottorete di classe A sono invece 224 –2 ovvero, come sopra anticipato, 16.777.214 indirizzi.
224 si ottiene perché
i bit riservati agli indirizzi di host sono 24.
Al numero che si
ottiene esplicitando 224 vengono sottratti 2 indirizzi appunto perché 2 indirizzi sono riservati.
Gli indirizzi di host riservati
sono riportati nel successivo schema, per cui tutti i possibili indirizzi di host riservati di classe A sono 128*2 cioè 256.
Siccome tutti gli
indirizzi numerici di classe A hanno il primo bit uguale a 0, tutti gli indirizzi
numerici in notazione decimale di classe A hanno il primo numero compreso tra 0 e 127.
Le sottoreti di classe B sono 16.384,
mentre ad ognuna delle 16.384 sottoreti fanno riferimento 65.534 indirizzi di host.
Una sottorete di classe B è identificata grazie ai primi 2 bit della stringa di 4 byte, bit che
valgono rispettivamente 1 e 0.
Tutti i possibili indirizzi di sottorete di classe B sono 214 ovvero, come sopra anticipato, 16.384 indirizzi.
Tutti
i possibili indirizzi di host per ogni sottorete di classe B sono invece 216
–2 ovvero, come sopra anticipato,
65.534 indirizzi.
216 si ottiene perché
i bit riservati agli indirizzi di host sono 16.
Al numero che si
ottiene esplicitando 216 vengono sottratti 2 indirizzi appunto perché 2 indirizzi sono riservati.
Gli indirizzi di host riservati
sono riportati nel successivo schema, per cui tutti i possibili indirizzi di host riservati di classe B sono 16.384*2 cioè 32.768.
Siccome tutti gli indirizzi numerici di classe B hanno i primi 2 bit uguali rispettivamente a 1 e a 0,
tutti gli indirizzi numerici in notazione decimale di classe B hanno il primo
numero compreso tra 128 e 191.
Le sottoreti di classe C sono 2.097.152,
mentre ad ognuna delle 2.097.152 sottoreti
fanno riferimento 254 indirizzi di host.
Una sottorete di classe C è identificata grazie ai primi 3 bit della stringa di 4 byte, bit che
valgono rispettivamente 1 1 e
0.
Tutti i possibili indirizzi di sottorete di classe C sono 221 ovvero, come sopra anticipato, 2.097.152 indirizzi.
Tutti
i possibili indirizzi di host per ogni sottorete di classe C sono invece 28
–2 ovvero, come sopra anticipato,
254 indirizzi.
28 si ottiene perché
i bit riservati agli indirizzi di host sono 8.
Al numero che si
ottiene esplicitando 28 vengono sottratti 2 indirizzi appunto perché 2 indirizzi sono riservati.
Gli indirizzi di host riservati
sono riportati nel successivo schema, per cui tutti i possibili indirizzi di host riservati di classe C sono
2.097.152*2 cioè 4.194.304.
Siccome tutti gli indirizzi numerici di classe C hanno i primi 3 bit uguali rispettivamente a 1 1 e a 0,
tutti gli indirizzi numerici in notazione decimale di classe C hanno il primo
numero compreso tra 192 e 223.
Abbiamo detto che Internet
è una rete a commutazione a pacchetti.
Il recapito dei pacchetti è simile
a quello effettuato dal servizio postale
tradizionale:
- se l’indirizzo di
rete è quella locale, i dati vengono direttamente inviati
al computer del destinatario
- se l’indirizzo di
rete è esterno a quella della rete locale, i
dati vengono inviati ad un router
locale (un computer instradatore che svolge funzioni simili all’ufficio
postale tradizionale del mittente), che a sua volta li invierà ad un router remoto (un computer instradatore che svolge
funzioni simili all’ufficio postale tradizionale del destinatario), che a sua
volta li invierà al computer del destinatario.
Gli indirizzi di classe A sono esauriti da
tempo, quelli di classe B quasi (e non
vengono più assegnati), quelli di classe C sono
stati assegnati al 50%.
E’ in via di
sviluppo un sistema di indirizzamento
a 64 bit.
1.2)
L’indirizzo simbolico
Il sistema di indirizzamento numerico obbliga a maneggiare inespressive sequenze numeriche difficili da ricordare.
Per facilitare l’impiego della Rete i programmatori si
sono inventati un sistema d’indirizzamento simbolico.
Con quest’ultimo ogni
computer è individuato con una sequenza di stringhe
separate da punti, sequenza cui corrisponde
un determinato indirizzo numerico.
Ad esempio
all’indirizzo numerico 151.100.20.19 potrebbe
corrispondere l’indirizzo simbolico www.giofrachat.too.it.
La struttura degli indirizzi simbolici è organizzata
in modo gerarchico, la Rete cioè è suddivisa in domini,
a loro volta suddivisi in sottodomini, e cosi
via fino al singolo computer.
L’indirizzo
simbolico nel suo complesso riassume le varie
gerarchie di domini a cui appartiene un singolo computer.
L’indirizzo
simbolico www.giovanni.it è un dominio di primo livello, mentre l’indirizzo www.giovanni.it/andrea
è un dominio di secondo livello.
I domini di primo
livello sono domini nazionali (it, uk, fr) o domini
d’organizzazione (com, gov, mil).
I domini di primo
livello USA sono
solo domini d’organizzazione.
Siccome la
comunicazione effettiva fra i computer
avviene sempre attraverso gli indirizzi numerici
occorre approntare la cosiddetta risoluzione,
con quest’ultima che appunto trasforma l’indirizzo simbolico
in indirizzo numerico.
La risoluzione viene effettuata grazie a un sistema
di database collegati fra loro e distribuiti nella Rete, database chiamati
nameserver.
Ogni computer fa
riferimento a un namesever
locale.
Se il computer A deve collegarsi con il
computer B, A
chiede al proprio namesever locale di effettuare la relativa risoluzione.
Se ciò è possibile il namesever locale
risponde ad A fornendo l’indirizzo numerico
di B.
Se il namesever
locale non è in grado di effettuare
la risoluzione richiesta, dirotta la richiesta di risoluzione al suo namesever di riferimento (suo, con riferimento al namesever
locale).
Ricevuto dal
nameserver di riferimento l’indirizzo numerico di B,
il namesever locale non solo lo trasmette ad A ma lo annota
anche nel suo archivio, in modo che eventuali future
richieste possono essere risolte in ambito locale.
1.3) URL
Internet
collega milioni di computer in tutto il mondo, computer diversi tra loro per sistema operativo, codice dei caratteri e
per strutture dei dati.
La
comunicazione è possibile solo grazie al protocollo
di comunicazione TCP/IP.
TCP/IP
non sono altro che regole condivise tra i
computer per consentire la manipolazione e l’invio dei byte.
I servizi offerti da Internet sono molti: e-mail, ftp, web e così via.
Tutti
questi servizi sono erogati secondo una modalità
software chiamata client-server.
Client e
server sono due moduli
software, interagenti ma distinti, che collaborano fra di loro.
Il modulo
software client gira sul computer locale, funge da interfaccia
utente e richiede e presenta i dati.
Il modulo
software server gira sul computer remoto e consente il mantenimento
e l’invio dei dati.
La
comunicazione fra client e server per uno specifico
servizio è possibile solo grazie a un protocollo specifico.
I protocolli specifici sono regole
software comuni condivise dai due moduli software client e server.
I
protocolli specifici hanno le seguenti sigle SMTP
per la gestione della posta elettronica, FTP per gestire il trasferimento dei file, HTTP che ha
consentito l’esplosione di Internet in tutto il mondo dato che serve a gestire il web, e così via.
E’ grazie
alla cosiddetta URL che un programma client
trova una determinata risorsa informativa,
con quest’ultima che può essere un computer o
un file.
Un
esempio di URL che individua un computer è http://www.marconi.it
Un esempio
di URL che individua invece un file è http://www.marconi.it/elenco.htm