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Generalmente per indicare la
velocità di elaborazione di un processore viene
utilizzata la frequenza di clock.
Il clock
può essere visto come un precisissimo orologio
interno in grado di dividere il tempo di ciascuna elaborazione in intervalli regolari.
Quanto maggiore è la frequenza con cui questi segnali vengono generati, tanto maggiore è la velocità di elaborazione del processore.
Uno dei primi processori
realizzati da Intel, l'8086, lavorava ad una
frequenza di clock pari a 4,77 Mhz (cioè 4,77 milioni di cicli per secondo), mentre i computer
più recenti raggiungono generalmente frequenze pari a 1000
Mhz e oltre.
Tuttavia la potenza di un
processore non dipende esclusivamente dalla velocità del clock, altrettanto
importante infatti è anche l'architettura
interna, come per esempio il numero di transistor integrati all'interno
del chip stesso.
Di seguito sono riportate
alcune caratteristiche di alcuni microprocessori.
Anno CPU Frequenza (Mhz) n° transistor
1978-81 Prima generazione 8086-8088
fino 12 29.000
1984 Seconda
generazione 80286 fino a 20 35.000
1986 Terza generazione 80386 fino a 40 275.000
1990 Quarta generazione 80486 fino a 66 1.200.000
1993 Quinta generazione Pentium fino a 200 3.100.000
1995 Sesta generazione Pentium II fino a 450 7.500.000
1995 Sesta generazione AMD K6-2 fino a 450 9.300.000
Un altro parametro utile al
fine di valutare la potenza di un processore
è la velocità di esecuzione
delle istruzioni, e che è espressa in MIPS
(milioni di istruzioni per secondo) o in FLOPS
(Floating Point Operation per Second).
CPU MIPS
8086-8088 0,33 - 0,75
80286 1,2 - 2,7
80386 5 - 11,4
80486 20 - 54
Pentium 112
Pentium II 969