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I sistemi possono essere
osservati sotto diversi punti di vista.
Qui enunceremo i criteri che
permettono di individuare i tipi di sistemi normalmente analizzati.
Un sistema
si dice chiuso quando non interagisce
in alcun modo con l’ambiente esterno.
Un
sistema si dice aperto quando
interagisce con l’ambiente esterno.
Notiamo che uno stesso
oggetto può essere considerato, a seconda di come
viene analizzato, come un sistema aperto o chiuso.
Ad esempio un frigorifero è considerato dall’addetto all’imballaggio
come un sistema chiuso dato che gli interessano solo
le dimensioni, mentre per la massaia è un sistema aperto dato che assorbe
energia elettrica, e se durante il funzionamento si apre la porta del
frigorifero, aumenta la temperatura interna del frigorifero stesso.
Un sistema si
dice statico quando i fenomeni che lo
riguardano non avvengono nel tempo.
Un sistema si dice dinamico quando
i fenomeni che lo riguardano avvengono nel tempo.
E’ bene ribadire
che anche queste due ultime classificazioni avvengono in modo soggettivo e
dipendono dallo scopo dell’analisi.
Ad esempio un dipinto ad un
museo è considerato da un visitatore come un sistema
statico, mentre per l’addetto al suo restauro è un sistema dinamico dato
che il quadro evolve nel tempo attraverso processi di invecchiamento.
I sistemi
discreti sono quelli che possono assumere
stati nettamente distinti.
I sistemi
continui sono quelli per i quali non è
possibile trovare una separazione tra uno stato e un altro.
Un esempio di sistema discreto è ad esempio il semaforo.
Nei sistemi
continui invece non sembra evidenziarsi
alcuno stato ben definito.
Un sistema viene detto invariante quando il suo comportamento
rispetto alle condizioni iniziali non muta.
In altre
parole un sistema di questo genere produce gli stessi
risultati ogni qual volta parte dalle stesse condizioni iniziali.